domenica 27 settembre 2009

ROMA: CIRCA 6MILA I 'SENZA FISSA DIMORA', 40% SONO ITALIANI

(Adnkronos) - Dei Senza fissa dimora si occupa da tempo l'Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, che in collaborazione con una Rete di associazioni fornisce assistenza non solo medica, ma sociale e 'umana' a chi non ha una casa. Un impegno che nasce anche in conseguenza di una 'necessita'' sorta quasi per caso: nel corso della ristrutturazione di alcuni fabbricati del complesso dell'Azienda, si e' preso atto che tali fabbricati e parte dei sotterranei erano stati utilizzati da decine di clochard, spesso passati a questo rifugio dopo essere stati degenti dell'ospedale. E' stata questa scoperta a dare vita, all'inizio del 2008, alla 'Casa' che oggi li assiste. Venuta in contatto con la realta' della 'Casa' e con l'impegno del San Camillo Forlanini per i Senza fissa dimora, Commercity, una 'Citta' della Distribuzione' che sorge nei pressi della nuova Fiera di Roma, ha voluto avviare il progetto annuale 'Non solo tetto', che permettera' di fornire all'Azienda molti materiali di consumo, abbigliamento, generi di prima necessita' per gli assistiti. Nell'iniziativa verranno coinvolte 170 aziende di vari settori merceologici, gia' in opera col San Camillo Forlanini per fornire periodicamente i materiali necessari per aiutare i Sfd anche dopo l'intervento medico, e permettere loro di avere vestiti nuovi e puliti, il minimo necessario per l'igiene personale o per coprirsi quando c'e' molto freddo. Il progetto 'Non solo tetto' si basa anche sulla collaborazione della Rete della Solidarieta', una rete creata dalle decine di associazioni di volontariato che collaborano col San Camillo Forlanini e che contribuiranno all'iniziativa, tra le quali Sanes, Salvamamme, San Vincenzo De Paoli, Aspro, Amici, Aidass, Croce Rossa, Evergreen, Bianco Airone, Aned, Abio, Malati di Reni, Cittadinanzattiva, Ryder, Avo, Alba, Acti, Fidic, Prometeo Tre, Arvas, Fand, Epac e Comunita' di Sant'Egidio.

Il Riformista

venerdì 25 settembre 2009

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Sestri Levante, i barboni saranno educati

Molti si chiedono come mai si svolgono feste in tanti Comuni e solo a Sestri Levante si verificano gli inconvenienti che seguono quella hawaiana; molti si chiedono come mai ci siano barboni in tutti i Comuni e so9lo a Sestri Levante diventano un problema.
Forse anche per questo il Comune ha convocato un vertice tra addetti ai lavori: parroci, Caritas e i frati Cappuccini che, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, a partire dal 5 ottobre riapriranno la loro mensa.
Il Comune, ascoltate le varie richieste, ha deciso di aumentare la sorveglianza, in particolare nei giardini intitolati a Mariele Ventre, dove sarà anche costruito un gabinetto e presso la mensa dei frati. Da ottobre saranno impiegati anche “educatori di strada”. I barboni resteranno sicuramente poveri, ma è chiaro che alla comunità costano, senza nessuna garanzia (o speranza) che il problema sia risolto.

http://www.levantenews.it/2009/09/24/sestri-levante-i-barboni-saranno-educati/

giovedì 24 settembre 2009

Bellissima!!

Clochard il vagabondo dell'Anima

di Vincenzo Capitanucci



Il fiume della città delle luci intorno a me scorre

i miei sogni colorano d’azzurro

la fredda dura banchina del mondo la bottiglia di vino vuota nella quale fra due cartoni dormo

nell'isola di Notre-Dame

ho il mio petto nel centro del Cuore!!!!

Consiglio letterario!

DIARIO DI UN CLOCHARD

ritratto di Piermauro

Prefazione

Il ritrovamento casuale di un vecchio manoscritto abbandonato in una cantina, porta Sandro, il figlio di Giovanni a ,vivere mentalmente una storia che ha dell’incredibile.
Il giovane, fino all’ultima pagina non capisce quanto ci sia di romanzo e quanto di realtà.
DIARIO DI UN CLOCHARD tenta di far vedere uno spaccato della società in cui viviamo, da una prospettiva diversa: attraverso gli occhi di un uomo della strada, di un senzatetto.
Questo racconto tratta di una spiacevole disavventura cui andò incontro Giovanni, una persona comune dalla vita normalissima. Tale incidente lo portò, purtroppo, sui marciapiedi senza memoria. Visse con un forte desiderio di vendetta nei confronti di coloro che gli fecero del male, ma imparò a valorizzare le cose semplici che noi tutti abbiamo sotto gli occhi quotidianamente.
Le molte amicizie che nel frattempo si era coltivato, diedero un forte contributo al ritrovamento della sua famiglia e della sua identità.
Giovanni era però, un uomo che doveva sentirsi libero. Viveva in un perenne stato d’inquietudine e di contraddizione, in conflitto con sé stesso. Da un lato era vivo in lui il desiderio della famiglia, dall’altro il bisogno di libertà: un sentimento che lo portò a vivere quasi serenamente il suo vagabondare, salvo per i diversi incidenti di percorso.
Questo è il racconto di una storia ipotetica di cui è vittima un uomo normale con una famiglia normale.
Gli scenari e i nomi dei soggetti sono completamente inventati. Ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è del tutto casuale.

Continua nel tigullio la campagna sui clochard!

Ruba nella cassetta dell’elemosina, arrestato

23 settembre 2009 - Secolo xix

Era intento a “pescare” nella cassetta delle elemosine quando è stato scoperto dal sacrestano che ha chiamato i carabinieri e lo ha fatto arrestare: è accaduto a Chiavari, nella riviera del Levante genovese.

In manette - mentre rubava le elemosine dalla cattedrale Nostra Signora dell’Orto - è finito un senzatetto cinquantenne originario di Rapallo. L’uomo, che nella sua “pesca” aveva raccolto 23 euro in monetine e si stava dedicando ad una seconda cassetta della questua, verrà processato domani con rito direttissimo.

mercoledì 23 settembre 2009


Barboni , musicisti e prostituti/e

Sestri Levante, città con una forte vena polemica, si ribella all’invasione dei barboni. La mendicità non costituisce più un reato e le autorità non sanno che pesci prendere, qui come altrove.

Va subito detto che la povertà ha allargato a dismisura i propri confini. La perdita del posto di lavoro, lo sfratto per morosità, una separazione tra coniugi possono far sprofondare in un baratro. Moltissime persone vivono di stenti ma dignitosamente; solo alcuni sono spinti dalla disperazione a chiedere pubblicamente la carità.

Ci sono (come in passato) i clochard per vocazione e gli artisti di strada che hanno talento e amore per il loro lavoro; gli stessi mimi si sottopongono ad una faticosa performance per raggranellare qualche meritatissimo spicciolo.

Il panorama dei “parassiti” che vivono impietosendo o sfruttando la compassione della gente comune, è variegatio ed è aumentato in maniera impressionante. C’è l’esercito di chi esibisce vere o presunte invalidità, sfrutta animali o bambini, intimorisce in qualche modo gli anziani. C’è chi, maschietti e femminucce, come accade a Chiavari o ai giardini di Rapallo, attende chi va a pagare la sosta dell’auto per spillare qualche euro o proporsi. Una schiera di gente che le forze dell’ordine, volendo, potrebbero allontanare perché elementi, non solo senza arte né parte, ma neppure (spesso) di permesso di soggiorno.

Poi c’è la schiera di chi va nei locali pubblici a vendere rose rosse o a strimpellare nelle orecchie dei clienti note che poco o nulla hanno a che fare con l’armonia della musica. E’ giusto che i titolari dei locali permettano di importunare e far sentire in colpa i clienti, rei di essere seduti ad un tavolo perchè in vacanza o dopo una giornata di lavoro, comunque in un momennto che dovrebbe essere di relax?

Aiutiamo chi soffre, chi è realmente (e non teatralmente) povero. Ma non aiutiamo chi sfrutta i venditori di rose, i suonatori di strumenti, i postulatori pronti anche a prostituirsi pur di raccogliere il dovuto da versare ogni sera ai padroni. Aiutandoli continuiamo a farli restare schiavi.

editoriale di levante news

http://www.levantenews.it/2009/09/15/societa-barboni-musicisti-e-prostitutie/

Clochard, si apre il confronto

23 settembre 2009
| Sara Olivieri - Secolo xix

Un tavolo di lavoro per affrontare il caso clochard e trovare soluzioni condivise tra gli enti e le istituzioni presenti sul territorio. È questo il compito a cui sono chiamate le parrocchie, il centro Caritas, la polizia municipale, i frati Cappuccini e i servizi sociali del Comune di Sestri Levante, che domattina si riuniranno per un confronto in municipio.

«Cercheremo di mettere a sistema i diversi interventi per cercare soluzioni comuni, omogenee. Oltre ai senzatetto, ci occuperemo anche di quelle forme di povertà emergente causate dalla crisi economica, come la piaga della cassa integrazione», annuncia l’assessore sestrese alle Politiche sociali, Valentina Ghio.

Collaborazione sembra essere la parola d’ordine per risolvere il disagio sociale. Non solo quello dei senzatetto, che nei prossimi mesi torneranno a fare i conti con le temperature e il clima invernali. Ma, di riflesso, anche quello di una fetta di residenti che si definisce “esasperata” dalla sporcizia e dal degrado che i senzatetto non gestiti provocano.

Per i giardini Mariele Ventre – simbolo delle proteste, che si rivelano però diffuse su tutto il territorio cittadino – l’amministrazione comunale ha già previsto un potenziamento del servizio di nettezza urbana, per assicurare più pulizia nel parco.

E, come richiesto da più parti, anche la mancanza di bagni pubblici potrebbe essere risolta con la realizzazione di nuovi servizi igienici custoditi nel parco. Finora, infatti, non solo i clochard, ma anche le mamme con i loro bambini erano indotte, talvolta, a utilizzare le aiuole, i cespugli e gli alberi come veri e proprio servizi igienici a cielo aperto.

Dopo la chiusura del “diurno”, situato proprio nei pressi del parco, la prima struttura pubblica è rimasta quella di viale Rimembranza, anche se nei dintorni del parco sono aperti diversi bar.

Non solo. Anche i vigili urbani hanno ricevuto il compito di monitorare con più costanza i giardini per verificare eventuali situazioni illecite.

Il sindaco Andrea Lavarello lo aveva ribadito nei giorni scorsi: «Cattivi odori, vestiti sporchi, uso degli spazi pubblici, come le panchine, non costituiscono reato. La polizia municipale può intervenire solo se coglie un senzatetto a compiere atti illegali, sanzionabili».

Intanto, a breve, entreranno in gioco gli educatori di squadra capaci, grazie a una professionalità e competenze specifiche, di approcciare i clochard, ascoltando le loro esigenze e, eventualmente, cercando e proponendo soluzioni alternative alla vita di strada, come un lavoro. Un compito svolto, in parte, già dal centro di ascolto Caritas di via Sertorio, dove l’aiuto però parte da un’iniziativa personale, una richiesta volontaria del singolo.

Infine la mensa dei poveri, che riaprirà i battenti il 5 ottobre: «Siamo disponibili a sostenere la mensa dei frati – afferma Ghio – come già facciamo da sempre con un contributo annuale e con diverse iniziative. I Cappuccini sembrano intenzionati a lasciarla lì e noi accetteremo di buon grado le soluzioni da loro proposte. Collaboreremo comunque».

lunedì 21 settembre 2009

«Colpito a Sestri da quel clochard»

21 settembre 2009
| Simone Schiaffino
Secolo xix

L’occhio sinistro di don Pino Bacigalupo è completamente rosso: i pugni gli hanno rotto più di un capillare. E il sopracciglio è sovrastato da una brutta ferita, lunga due centimetri. Particolari che lo fanno somigliare a un vecchio pugile ritornato sul ring. «Ma io perdono quell’uomo, anche se mi ha aggredito con violenza e senza motivo - dice il parroco della chiesa di Sant’Antonio - Anche in lui c’è Cristo». Quell’uomo” è un clochard, un poveraccio come i tanti che popolano i giardini pubblici e la stazione ferroviaria di Sestri Levante. E contro i quali in città, negli ultimi giorni, si è scatenata una polemica. Gli abitanti si sono divisi tra chi tollera la presenza dei mendicanti e chi invece vorrebbe che le autorità cittadine intervenissero per ridurne il numero. Il fatto di sabato pomeriggio, di certo, contribuisce a tenere alta la tensione sul caso che ha coinvolto - fra petizioni e contro-petizioni, contrari e favorevoli - anche la mensa dei poveri ospitata nel convento dei frati cappuccini.

Erano da poco passate le 17.30 di sabato. Nella chiesa di Sant’Antonio si trovavano alcuni fedeli e don Pino, che si preparava a celebrare la messa. In quel momento, nel tempio cristiano, è entrato un mendicante. Era piuttosto agitato e, come poi riferito dai testimoni, non sembrava del tutto in sé. «Conoscevo quell’uomo - racconta il parroco, e il sorriso sul suo volto ferito è già perdono - È un “senza casa”, un vagabondo. E ha qualche problema... di testa. Ma fino a quel momento non mi aveva mai dato problemi. L’altro ieri mi ha chiesto dei soldi, gli ho risposto che potevo dargli qualcosa da mangiare».

Il parroco, ripresosi dalle botte, ha deciso di non rivolgersi ai carabinieri per denunciare il clochard. E nemmeno ha voluto farsi medicare al pronto soccorso la ferita al volto. Per quella è bastata un po’ di acqua ossigenata. «Questo fatto mi fa più male all’anima che al viso - ammette don Pino - Ma l’ho già perdonato. E guardo avanti. Certo, mi spiace per i miei occhiali. Vede? Oggi ho dovuto mettere quelli vecchi, che conservavo per ogni evenienza».

Ieri mattina, don Pino Bacigalupo era alla basilica di Santa Maria di Nazareth, per la messa in onore del Santo Cristo. Con lui c’erano don Pino Carpi, don Andrea Gastaldi e il vescovo emerito di Brescia, monsignor Giulio Sanguineti. Durante la funzione don Carpi, parroco della basilica, nella sua omelia, non ha parlato dell’aggressione subita da don Bacigalupo. Ma ha voluto comunque mandare un segnale, riferendosi alla polemica montata da qualche tempo in città a proposito dei mendicanti. «La raccolta delle offerte di oggi - ha sottolineato don Carpi - va alla mensa dei frati cappuccini. Aiutiamo i poveri, porgiamo la mano a chi non ha nulla». Poi, al termine della messa, don Carpi ha voluto commentare l’episodio accaduto il giorno precedente, alla chiesa di Sant’Antonio. «Ringraziamo il Signore che non sia accaduto nulla di più grave - ha precisato don Carpi - La nostra missione ci fa correre questi rischi, si tratta di eventi a cui siamo esposti. Ma è stato proprio Gesù a dire: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”... E noi volentieri perdoniamo».

I festeggiamenti per il Santo Cristo sono poi proseguiti ieri sera, con un’altra funzione religiosa, sempre alla basilica di Santa Maria di Nazareth, alle 21. Alla messa ha preso parte il vescovo di Chiavari, monsignor Alberto Tanasini.

domenica 20 settembre 2009

Facciamo attenzione come si evolve questa vicenda!!

Clochard a sestri levante, lavarello sbaglia su tutti i fronti.
Il pdl boccia il primo cittadino

Venerdì 18 settembre 09

Nei giorni scorsi il sindaco, Andrea Lavarello, aveva ipotizzato, su pressione di un gruppo di commercianti, lo spostamento della mensa allestita dai frati cappuccini sulla collina della Baia del Silenzio, per evitare l’assembramento di clochard nel centro storico di Sestri Levante. Di seguito il comunicato del Gruppo consiliare Popolo delle LibertàChe il sindaco lasci in pace i frati cappuccini, che con la loro mensa svolgono un insostituibile servizio di carità e di vera accoglienza umana nei confronti dei poveri, degli ultimi e dei reietti, e inizi finalmente a fare il suo dovere di fronte alle situazioni di degrado, incuria, insicurezza e sporcizia che affliggono importanti aree della nostra città. Ricordiamo al sindaco che il suo dovere primario non è quello di perdersi in analisi e discettazioni sociologiche, bensì quello di far rispettare la legge servendosi dei poteri che lo Stato mette a sua disposizione. E qui non c’è discorso che tenga: è compito dell’autorità comunale garantire che gli spazi pubblici, come ad esempio i giardini “Mariele Ventre”, possano essere frequentati da tutti i cittadini in totale sicurezza e tranquillità. E’ compito dell’autorità comunale assicurare il decoro, la pulizia e la vivibilità di tali spazi. E’ compito dell’autorità comunale verificare e sanzionare comportamenti che siano in palese violazione della legge nazionale vigente. Ed è compito dell’autorità comunale, infine, tramite i Servizi Sociali ed in collaborazione con le associazioni caritative e di volontariato presenti sul territorio - e non tramite qualche improvvisato “educatore di strada” - provvedere affinché le persone bisognose non siano abbandonate a se stesse.Quello che non può essere in alcun modo tollerato, in chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica, è il menefreghismo, la non curanza, il lasciar correre, il chiudere un occhio (quando non tutti e due) pensando che i problemi si risolvano da soli. Ciò denota sia una mancanza di autorevolezza di fronte ai cittadini, sia una mancanza di sensibilità nei confronti di chi è nel bisogno. Purtroppo già molte volte, in Consiglio Comunale, abbiamo ascoltato il sindaco e gli esponenti della maggioranza mettere in contrapposizione l’aspetto della pubblica sicurezza e l’aspetto del sostegno agli ultimi, come se l’una cosa escludesse automaticamente l’altra. Evidentemente non è nelle corde di questa maggioranza la capacità di conciliare queste due dimensioni. Il risultato è che la Giunta Lavarello finisce col non fare né la prima cosa né la seconda.Una politica saggia chiederebbe da un lato di rafforzare i controlli nelle zone a rischio, implementando i pattugliamenti e gli strumenti di deterrenza, denunciando e allontanando chi viola la legge e, dall’altro lato, chiederebbe di rafforzare (secondo il principio di sussidiarietà) le strutture già esistenti, come quella dei frati cappuccini, dotandole magari di altri servizi che a un tempo possano rendere più dignitosa la vita dei barboni, più sicure molte aree della città e più tranquilli coloro che le frequentano.

Gianteo Bordero (capogruppo)
Giuseppe Ianni
Marco Conti
Giancarlo Stagnaro

sabato 19 settembre 2009

Ecco il risultato!!!

Continua la storia!!

Senza tetto, verso una raccolta di firme a favore

Debora Badinelli - 19 settembre 2009 - Secolo xix

Una “contro-petizione” per dare voce a chi non è contrario alla mensa dei poveri. La proposta arriva da persone che, negli anni, hanno sostenuto i frati cappuccini di Portobello a Sestri Levante e non condividono la mobilitazione contro i senzatetto utenti della mensa dei poveri gestita dai religiosi. «È pazzesco sostenere che queste persone deturpano la città - dice prete Rinaldo Rocca, presidente del Villaggio del ragazzo - C’è chi pensa a una “contro-petizione” per consentire ai sestresi che la pensano diversamente dai promotori della petizione, avviota per allontanare i poveri, di potersi esprimere. Mi sembra una buona idea: se prenderà forma, la sosterrò. Mi indigna notare - aggiunte il sacerdote - che di fronte a un problema di povertà che sta crescendo si pensi al decoro urbano. Ai poveri va almeno riconosciuto il diritto di esistere».

A proposito di decoro prete Rocca ricorda un episodio risalente al Duemila. «Quando posammo una croce sul Monte Zatta - racconta - ci fu qualcuno che disse che le croci deturpano il paesaggio. Un’esagerazione? Chissà, però la polemica degli ultimi giorni mi ricorda quel vecchio episodio». Prete Rocca, come già aveva fatto nel suo intervento di ieri monsignor Calogero Marino, vicario diocesano, si richiama al Vangelo e al diritto al pane. «È urgente capire che la fame aumenta anche tra le persone “normali” - spiega - tra quelle che perdono il lavoro, hanno lo sfratto, sono sole, anziane. Casi della vita che possono generare l’esistenza vagabonda che vediamo nelle nostre strade. Di fronte al dilagare della povertà è necessario una prova di solidarietà, fraternità e accompagnamento. Prima si pensa al pane e poi, casomai, si cerca un posto alternativo per la mensa». Il presidente del Villaggio racconta alcune sue esperienze personali a contatto con persone che non hanno nulla o stanno perdendo ciò che avevano. Esperienze che lo hanno indotto a pensare a una struttura di accoglienza per senzatetto. Un dormitorio da realizzare in una porzione del complesso della comunità Chiarella di Sampierdicanne, a Chiavari, al pianterreno della cosiddetta “Agricola”. Un presidio (l’unico tra Genova e La Spezia) che offra risposte immediate, ma di breve durata per far fronte all’emergenza. Un progetto che prete Rocca ha condiviso con la diocesi e la Caritas di Chiavari, i distretti socio sanitari della Asl 4 chiavarese. «Spero di poterlo presentare al più presto al Comune di Chiavari», spiega.

«Siamo disponibili a parlarne - dice il sindaco, Vittorio Agostino - ma sarà fattibile solo se rispetterà le leggi urbanistiche vigenti».

giovedì 17 settembre 2009

Via la mensa dei poveri!!

Polemica a Sestri sui clochard

17 settembre 2009
Sara Olivieri - Secolo xix


«La mensa per ora rimane qui. Viste le resistenze, continuiamo con il servizio di sempre». Annuncia così, Padre Marco, Superiore del Convento dei Cappuccini di Sestri, la riapertura della mensa per i poveri, nella sede di Portobello, che dal 5 ottobre riprenderà a sfornare e distribuire pasti gratuiti. Una trentina circa. E sempre in aumento.


Nessuno spostamento quindi, almeno per ora. A ipotizzare il decentramento del servizio di carità era stato, nei giorni scorsi, il sindaco Andrea Lavarello, in risposta a quanti lamentano la presenza costante di gruppi di senzatetto nei giardini pubblici Mariele Ventre e, più in generale, nel centro storico di Sestri. Tuttavia, Padre Marco afferma che quell’idea, frutto di un confronto con l’amministrazione comunale, è già tramontata: «Nella ricerca di un posto alternativo abbiamo avvertito forti resistenze da parte della cittadinanza ad accogliere la mensa e i suoi utenti. Resistenze che ci hanno fatto desistere dal continuare oltre. Il problema di fondo è che i poveri non li vuole nessuno». Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di potenziare la mensa attuale, adeguando i locali interni al convento e dotandoli di servizi igienici di cui i senzatetto possano usufruire. «C’è bisogno di strutture - aggiunge Padre Marco – e di forme di collaborazione con il Comune, gli istituti di carità e i volontari. Il problema non è spostare i poveri, ma accoglierli nel modo più degno possibile». Finora, gli interventi sono stati lasciati nelle mani dei vigili urbani che, a chiamata o durante i sopralluoghi, si sono occupati di imporre temporanei allontanamenti e di controllare i documenti. Ma una parte dei cittadini chiede provvedimenti di rigore. Le ultime segnalazioni arrivano dal presidente del Civ, Paolo Revello: «Sporcizia, escrementi lasciati dal gruppo di senzatetto che staziona indisturbato, ora anche siringhe. E l’amministrazione comunale che fa?». Alle proteste si accoda il presidente dell’Ascom di Sestri, Ermes Paterlini: «Ci sono norme civili che regolano una comunità e a cui tutti devono conformarsi. Non è discriminazione: una soluzione va trovata». Annunciata anche una raccolta di firme per sottoscrivere tre precise richieste: l’allontanamento dei senzatetto e l’immediato ripristino della salubrità, della sicurezza e del decoro urbano; l’istituzione di un costante servizio di controllo e vigilanza nel parco Mariele Ventre e in tutta la città; la recinzione e la chiusura del parco di notte. «Il problema è sotto gli occhi di tutti – dice Gianni Traversaro, ex sindaco di Sestri nel biennio 1993-94 e promotore della petizione – si trascina da troppo tempo, ma nessuno se ne è mai fatto carico. Non è un attacco all’amministrazione, ma una richiesta di attenzione. Abbiamo segnalato i problemi a marzo, con lettere protocollate al Comune, ai vigili, all’Asl senza ottenere uno straccio di risposta. Una decisione va presa». Sul caso clochard è intervenuto anche il consigliere del Pdl Marco Conti, sollevando dubbi sull’efficacia degli educatori di strada: «Non si può scaricare tutto sull’apertura estiva della mensa. Il distretto socio-sanitario e l’Asl 4 dovrebbero mettere in atto misure concrete a tutela dei senzatetto perché il fenomeno non riguarda solo Sestri». Il consigliere de “La sinistra unita per Sestri”, Vincenzo Gueglio, si dice pronto a collaborare con l’amministrazione per cercare una soluzione: «Il dibattito è lo specchio di questi tempi – dice -. Il problema non si risolve ignorandolo, ma forse facendo uno sforzo per capire chi sono questi senzatetto e come si possono aiutare». Tra chi chiede di non esasperare il problema c’è Marzio Meschi, un nonno di Sestri che frequenta il parco con i nipoti: «Quello che temo è che, per allontanare i senzatetto, il parco venga chiuso. Forse una forma migliore di controllo potrebbe arrivare dai frequentatori stessi e dalla presenza costante dei vigili».

martedì 15 settembre 2009

?

Sestri Levante conta i barboni

15 settembre 2009
Sara Olivieri - Secolo xix

È un problema denunciato da tempo quello dei giardini “Mariele Ventre” di Sestri Levante, dove il degrado legato alla presenza di senzatetto e alle tracce poco civili della loro presenza - come rifiuti ed escrementi - ha sollevato lamentele tra residenti e utenti, che all’amministrazione comunale chiedono interventi di rigore. Il Comune risponde con progetti che partiranno a breve e su fronti diversi: da un lato gli educatori di strada per compiere un “censimento” e dare volto ai clochard che vivono a Sestri Levante, e dall’altro soluzioni nuove per la mensa dei frati cappuccini, che agli homeless offre pasti caldi e gratuiti.



«La questione è delicata – premette il sindaco Andrea Lavarello – perché non si possono contestare né vietare comportamenti che, seppure discutibili, non costituiscono reato. Tra le mansioni dei vigili urbani c’è quella di vigilare e controllare con costanza il parco, chiedendo i documenti ai senzatetto e, in caso di necessità, allontanandoli. Ma è chiaro che non si tratta di azioni risolutive».
Nell’ultima lettera che il presidente del Civ di via Nazionale, Paolo Revello, ha indirizzato agli amministratori comunali c’è l’auspicio di trovare soluzioni adeguate e definitive. «Sporcizia, escrementi lasciati dal gruppo di senzatetto che staziona indisturbato, ora anche siringhe - dice Revello – sono condizioni denunciate da tempo, ma all’amministrazione comunale è sempre mancato il coraggio delle proprie azioni. Perché il sindaco non esercita i poteri di cui dispone in materia di sicurezza? O perché non fa intervenire i servizi sociali?».

lunedì 14 settembre 2009

sabato 12 settembre 2009

Hamilton alla homeless world cup.

Hamilton era all'Arena per incontrare alcuni dei giocatori delle 48 squadre dei senzatetto che partecipano al torneo, ha posato con loro per delle foto, ha firmato autografi e poi ha dato il calcio d'inizio dell'incontro tra Inghilterra e Portogallo. La Homeless World Cup, alla settima edizione, usa il calcio per aiutare i senza dimora a cambiare vita. Quest'anno si svolge a Milano e tra gli sponsor di questa iniziativa c'è la Vodafone (main sponsor della McLaren) Foundation. Di qui l'idea di portare Hamilton a dare il calcio d'inizio. "Una bella esperienza - ha detto Hamilton - incontrare questi ragazzi mi ricorda i miei inizi, anch'io sono partito dal basso e sono arrivato a vincere il Mondiale di F.1. Posso solo dire che sono la testimonianza che non bisogna mai arrendersi per realizzare i propri sogni".

Risultati:

Italy (11) v (5) Croatia

Italy (8) v (5) Denmark

venerdì 11 settembre 2009

Nessun Commento!!!


Clodogame Videogame sui clochard in francia è polemica

Il gioco (su clodogame.fr) ha per obiettivo far diventare ricco un barbone grazie a furti e violenze. Contrari Ong e governo: “Si usa la sofferenza per farsi pubblicità”.

Risultati

Risultati 9 settembre

Italy (6) v (6) Wales


Risultati 10 settembre

Switzerland (8) v (8) Italy

Cambodia (7) v (9) Italy

martedì 8 settembre 2009

Risultati mondiali homeless - Milano

Risultati 7 settembre

Italy (7) v (1) Philippines

Luxembourg (3) v (4) Italy ( cliccare link per breve cronaca della gara )


Risultati 8 settembre


Italy (5) v (9) Romania

Italy (5) v (9) Romania

lunedì 7 settembre 2009

Va bene così!!

La nazione ospitante l'Italia, ha aperto la settima edizione della Homeless World Cup, partita contro il Ghana.

Risultato 6 - a a favore del Ghana.

Per risultati o aggiornamenti cliccate :

http://www.homelessworldcup.org/


domenica 6 settembre 2009

Forza Italia!!

Parte la Homeless World Cup, all'Arena il calcio d'inizio

Una settimana di match di street soccer decreteranno la squadra campione del mondo dei senza tetto: 48 Paesi impegnati, 500 giocatori in campo per debellare un disagio sociale sempre più crescente. Gara inaugurale tra Italia e Ghana

06 settembre, 2009
La Homeless Wolrld Cup al via, 48 Paesi si sfideranno a street Soccer nello scenario dell'Arena Civica di Milano

Scatta oggi a Milano la settima edizione della Homeless World Cup, che fino al 13 settembre vedrà impegnati 500 giocatori provenienti da 48 nazioni. In palio, nello storico scenario dell'Arena Civica, il titolo mondiale di calcio street soccer per squadre composte di senzatetto. Le formazioni presenti rappresenteranno tutti e cinque i continenti del globo, comprese Argentina e Brasile, Inghilterra e Germania, Australia e Cambogia, Hong Kong e India, Ghana e Malawi. L'Italia, due volte campione, cercherà di riconquistare il trofeo che, grazie al potere positivo del calcio permette ai senzatetto di cambiare la propria vita.

"La Homeless World Cup - spiegano i promotori - è un torneo di livello mondiale che usa il calcio come un catalizzatore per incoraggiare le persone senza dimora a cambiare la loro vita. E per cambiare l'attitudine di governi, media, cittadini e opinion leader nel trovare soluzioni sempre migliori per combattere l'homelessness in tutto il mondo. Lo facciamo organizzando un torneo di livello mondiale che unisce squadre di persone senza dimora nel cogliere l'opportunità di una vita per rappresentare la propria nazione, e incentivando e sviluppando progetti locali di football in oltre 70 nazioni che coinvolgono 30mila giocatori homeless durante tutto l'anno. La nostra missione è coinvolgere oltre un milione di giocatori in 75 nazioni e farli partecipi dei benefici che il calcio può offrire; e diventare inoltre la più accreditata organizzazione che usa lo sport come motore di cambiamento sociale nel mondo".