domenica 28 ottobre 2007



...Potremmo chiedere l’elemosina online?

Sulla spiaggia dei falliti, sotto i portici di legno, il russare era fortissimo, come al solito. Zattera non riusciva a dormire. I soliti posti erano tutti occupati. Gli ubriachi russavano più forte, e la maggior parte di quelli che stavano lì erano ubriachi. Zattera si alzò a sedere e guardò il chiaro di luna stendersi lungo sul l’acqua , fino a rivo per morire fra le barbe ispide, unte e lerce dei suoi coinquilini addormentati. Si rollo’ una sigaretta, e l'accese. Tornò a guardare gli altri uomini. Che branco di brutti coglioni inutili e cazzoni. Anzi, altro che cazzoni. Le donne non li vogliono. Non li vuole nessuno. Non valgono un cazzo, ah, ah, ah, e lui era uno di loro. Tirò fuori la bottiglia da sotto il cuscino e si fece l'ultimo. L'ultimo goccio era sempre il più triste. Infilò il vuoto sotto la il mucchio di stracci quale era il suo e guardò di nuovo gli uomini che russavano. Manco a tirargli la bomba atomica, non ne valeva la pena.
Zattera si voltò verso il suo amico, Gommone, al suo fianco. Gommone se ne stava disteso con gli occhi aperti. Era morto?
«Ehi, Gommone!»
«Uh?»
«Non dormi?»
«Non riesco. Hai notato? Molti di loro russano a tempo. Come mai?»
«Non lo so, Gommone. C'è un sacco di cose che non so.»
«Anch'io, Zattera. Mi sa che sono scemo.»
«Ti sa soltanto? Se sapessi con certezza di essere scemo, allora saresti furbo."Gommone si mise a sedere sull'orlo del lettino."Zattera, pensi che ce ne andremo mai via di qui?»
«C'è un modo solo...»
«Sì?»
«Sì... da morti.»

Gommone se ne arrotolò un altra e l'accese.
Gommone stava male, stava sempre male quando si metteva a pensare alle cose. La cosa da fare era smettere di pensare, chiudere tutte le porte.

«Ehi, Gommone» sentì la voce di Zattera.
«Sì?»
«Ho pensato...»
«Pensare è una stronzata...»
«Ma io sto sempre a pensare a questa cosa.»
«Ti è rimasto un goccetto
«No, scusa. Ma senti...»
«Merda secca, non voglio sentire!»

Gommone si stese di nuovo. Chiacchierare non serviva a nulla. Era uno spreco.

«Guarda che te lo dico lo stesso, Gommone.»
«OK, cazzo, dài...»
«Tu ci vedi? Siamo degli sporchi Barboni .»
«Certo, e quanto siamo brutti...»
«Insomma, Gommone, io sto tutto il tempo a pensare a come salpare e abbandonare questa maledetta spiaggia. Così siamo semplicemente sprecati!»
«Ma a noi barboni non ci vuole nessuno.

Zattera si sentì vagamente eccitato.

«Il fatto che a noi non ci vuole nessuno, è meglio per noi.»
«Ma sei proprio sicuro?»
«Certo. Vedi, in gattabuia non ci vogliono perché poi devono governarci e poi non niente da perdere ma tutto da guadagnare»
«E il vino?»
«Ho pensato un sacco, tutta la notte. »
«Tu sei pazzo!» disse Gommone.

Però si alzò a sedere.

«Dimmi qualcosa di più...»

«Beh, magari sono matto, ma continuo a pensare. Veglio da ore e continuo a sognare …….»

«Ma cosa ti galleggia in quel cervello annacquato?»

Intorno, tutti continuavano a russare.

«Non riderai di me?»

«Nooo……fammi sognare…….»

La vendetta dei dannati! Potremmo chiedere l’elemosina online. »

Ha Ha Ha Ha coof coof ptu

«ridir ridi e crepa bastardo ……….ascolta nell’ufficio della capitaneria, laggiù’, c’è un computer io me la cavavo e pensavo….»


«Beh, allora, cosa vuoi fare berlo?»

«No testa vuota!»

«Creiamo un bel blog, un grande cesto pieno di lettere da spedire, e-mail in tutto il mondo….vendiamo quello che troviamo in giro o semplicemente chiediamo qualche spicciolo»

«Ah, non ho capito un cazzo…..cesto, bottiglie…mele….tu sei tutto suonato! »

«….. Poi rompiamo il salvadanaio, e dividiamo metà in beneficenza e metà ce lo beviamo….»

Più in là, una vecchia di trentasette anni si tirò su di scatto, spalancò al massimo gli occhi, e con la bocca impastata strillò: "Dio è una negra lesbica di duecento chili!».

Poi ricascò.