giovedì 17 settembre 2009

Via la mensa dei poveri!!

Polemica a Sestri sui clochard

17 settembre 2009
Sara Olivieri - Secolo xix


«La mensa per ora rimane qui. Viste le resistenze, continuiamo con il servizio di sempre». Annuncia così, Padre Marco, Superiore del Convento dei Cappuccini di Sestri, la riapertura della mensa per i poveri, nella sede di Portobello, che dal 5 ottobre riprenderà a sfornare e distribuire pasti gratuiti. Una trentina circa. E sempre in aumento.


Nessuno spostamento quindi, almeno per ora. A ipotizzare il decentramento del servizio di carità era stato, nei giorni scorsi, il sindaco Andrea Lavarello, in risposta a quanti lamentano la presenza costante di gruppi di senzatetto nei giardini pubblici Mariele Ventre e, più in generale, nel centro storico di Sestri. Tuttavia, Padre Marco afferma che quell’idea, frutto di un confronto con l’amministrazione comunale, è già tramontata: «Nella ricerca di un posto alternativo abbiamo avvertito forti resistenze da parte della cittadinanza ad accogliere la mensa e i suoi utenti. Resistenze che ci hanno fatto desistere dal continuare oltre. Il problema di fondo è che i poveri non li vuole nessuno». Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di potenziare la mensa attuale, adeguando i locali interni al convento e dotandoli di servizi igienici di cui i senzatetto possano usufruire. «C’è bisogno di strutture - aggiunge Padre Marco – e di forme di collaborazione con il Comune, gli istituti di carità e i volontari. Il problema non è spostare i poveri, ma accoglierli nel modo più degno possibile». Finora, gli interventi sono stati lasciati nelle mani dei vigili urbani che, a chiamata o durante i sopralluoghi, si sono occupati di imporre temporanei allontanamenti e di controllare i documenti. Ma una parte dei cittadini chiede provvedimenti di rigore. Le ultime segnalazioni arrivano dal presidente del Civ, Paolo Revello: «Sporcizia, escrementi lasciati dal gruppo di senzatetto che staziona indisturbato, ora anche siringhe. E l’amministrazione comunale che fa?». Alle proteste si accoda il presidente dell’Ascom di Sestri, Ermes Paterlini: «Ci sono norme civili che regolano una comunità e a cui tutti devono conformarsi. Non è discriminazione: una soluzione va trovata». Annunciata anche una raccolta di firme per sottoscrivere tre precise richieste: l’allontanamento dei senzatetto e l’immediato ripristino della salubrità, della sicurezza e del decoro urbano; l’istituzione di un costante servizio di controllo e vigilanza nel parco Mariele Ventre e in tutta la città; la recinzione e la chiusura del parco di notte. «Il problema è sotto gli occhi di tutti – dice Gianni Traversaro, ex sindaco di Sestri nel biennio 1993-94 e promotore della petizione – si trascina da troppo tempo, ma nessuno se ne è mai fatto carico. Non è un attacco all’amministrazione, ma una richiesta di attenzione. Abbiamo segnalato i problemi a marzo, con lettere protocollate al Comune, ai vigili, all’Asl senza ottenere uno straccio di risposta. Una decisione va presa». Sul caso clochard è intervenuto anche il consigliere del Pdl Marco Conti, sollevando dubbi sull’efficacia degli educatori di strada: «Non si può scaricare tutto sull’apertura estiva della mensa. Il distretto socio-sanitario e l’Asl 4 dovrebbero mettere in atto misure concrete a tutela dei senzatetto perché il fenomeno non riguarda solo Sestri». Il consigliere de “La sinistra unita per Sestri”, Vincenzo Gueglio, si dice pronto a collaborare con l’amministrazione per cercare una soluzione: «Il dibattito è lo specchio di questi tempi – dice -. Il problema non si risolve ignorandolo, ma forse facendo uno sforzo per capire chi sono questi senzatetto e come si possono aiutare». Tra chi chiede di non esasperare il problema c’è Marzio Meschi, un nonno di Sestri che frequenta il parco con i nipoti: «Quello che temo è che, per allontanare i senzatetto, il parco venga chiuso. Forse una forma migliore di controllo potrebbe arrivare dai frequentatori stessi e dalla presenza costante dei vigili».

1 commento:

dreamdust ha detto...

il problema di fondo l'ha proprio indiduato bene padre Marco!

vero che fra i poveri c'è anche chi, per educazione, disperazione o problemi psichiatrici non seguirà il perfetto bon-ton... e allora?
dove li mandiamo quelli??
in una discarica??

i nostri contributi che vengano spesi meno il Crystal nei frigobar delle auto blu E PIU' PER MIGLIORARE L'ORGANIZZAZIONE DEI CENTRI, LAICI E NON, CHE DOVREBBERO OFFRIRE ASSISTENZA E DIGNITA' AI MEMBRI IN DISAGIO DELLA NOSTRA FOTTUTA COMUNITA'!!!

Un grosso saluto e in bocca al lupo a voi del blog ;)

Gianlu ;)