lunedì 21 settembre 2009

«Colpito a Sestri da quel clochard»

21 settembre 2009
| Simone Schiaffino
Secolo xix

L’occhio sinistro di don Pino Bacigalupo è completamente rosso: i pugni gli hanno rotto più di un capillare. E il sopracciglio è sovrastato da una brutta ferita, lunga due centimetri. Particolari che lo fanno somigliare a un vecchio pugile ritornato sul ring. «Ma io perdono quell’uomo, anche se mi ha aggredito con violenza e senza motivo - dice il parroco della chiesa di Sant’Antonio - Anche in lui c’è Cristo». Quell’uomo” è un clochard, un poveraccio come i tanti che popolano i giardini pubblici e la stazione ferroviaria di Sestri Levante. E contro i quali in città, negli ultimi giorni, si è scatenata una polemica. Gli abitanti si sono divisi tra chi tollera la presenza dei mendicanti e chi invece vorrebbe che le autorità cittadine intervenissero per ridurne il numero. Il fatto di sabato pomeriggio, di certo, contribuisce a tenere alta la tensione sul caso che ha coinvolto - fra petizioni e contro-petizioni, contrari e favorevoli - anche la mensa dei poveri ospitata nel convento dei frati cappuccini.

Erano da poco passate le 17.30 di sabato. Nella chiesa di Sant’Antonio si trovavano alcuni fedeli e don Pino, che si preparava a celebrare la messa. In quel momento, nel tempio cristiano, è entrato un mendicante. Era piuttosto agitato e, come poi riferito dai testimoni, non sembrava del tutto in sé. «Conoscevo quell’uomo - racconta il parroco, e il sorriso sul suo volto ferito è già perdono - È un “senza casa”, un vagabondo. E ha qualche problema... di testa. Ma fino a quel momento non mi aveva mai dato problemi. L’altro ieri mi ha chiesto dei soldi, gli ho risposto che potevo dargli qualcosa da mangiare».

Il parroco, ripresosi dalle botte, ha deciso di non rivolgersi ai carabinieri per denunciare il clochard. E nemmeno ha voluto farsi medicare al pronto soccorso la ferita al volto. Per quella è bastata un po’ di acqua ossigenata. «Questo fatto mi fa più male all’anima che al viso - ammette don Pino - Ma l’ho già perdonato. E guardo avanti. Certo, mi spiace per i miei occhiali. Vede? Oggi ho dovuto mettere quelli vecchi, che conservavo per ogni evenienza».

Ieri mattina, don Pino Bacigalupo era alla basilica di Santa Maria di Nazareth, per la messa in onore del Santo Cristo. Con lui c’erano don Pino Carpi, don Andrea Gastaldi e il vescovo emerito di Brescia, monsignor Giulio Sanguineti. Durante la funzione don Carpi, parroco della basilica, nella sua omelia, non ha parlato dell’aggressione subita da don Bacigalupo. Ma ha voluto comunque mandare un segnale, riferendosi alla polemica montata da qualche tempo in città a proposito dei mendicanti. «La raccolta delle offerte di oggi - ha sottolineato don Carpi - va alla mensa dei frati cappuccini. Aiutiamo i poveri, porgiamo la mano a chi non ha nulla». Poi, al termine della messa, don Carpi ha voluto commentare l’episodio accaduto il giorno precedente, alla chiesa di Sant’Antonio. «Ringraziamo il Signore che non sia accaduto nulla di più grave - ha precisato don Carpi - La nostra missione ci fa correre questi rischi, si tratta di eventi a cui siamo esposti. Ma è stato proprio Gesù a dire: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”... E noi volentieri perdoniamo».

I festeggiamenti per il Santo Cristo sono poi proseguiti ieri sera, con un’altra funzione religiosa, sempre alla basilica di Santa Maria di Nazareth, alle 21. Alla messa ha preso parte il vescovo di Chiavari, monsignor Alberto Tanasini.

Nessun commento: