lunedì 13 febbraio 2012


Storia di Wainer, senzatetto, diventato “l’angelo” dei clochard di Milano


Italiano, quarant’anni, gli ultimi otto dei quali trascorsi a vivere per strada: é la storia di Wainer, l’angelo buono dei clochard di Milano. E’ lui che con altri cinquanta volontari e diverse associazioni collabora al progetto antifreddo del Comune di Milano. Ogni sera intorno alle nove si comincia il giro, “quando la mattina non ci sono necrologi vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro” ci dice “lo faccio per la mia famiglia”… Famiglia? Quindi c’è qualcuno da cui tornare?! “La mia famiglia è la strada”, precisa.


Wainer ci racconta la sua storia. Otto anni fa era responsabile del personale di un supermercato, poi l’azienda per la quale lavorava è fallita: bancarotta fraudolenta; e così da un giorno all’altro si è trovato senza un lavoro: “I miei genitori sono morti tanti anni fa, sono figlio unico di figli unici, quindi sono solo al mondo. Quando ho perso il lavoro non sono più stato in grado di pagare l’affitto e dopo qualche mese mi hanno sbattuto fuori di casa; poi mi sono scaduti i documenti e senza un domicilio non te li rinnovano e in un attimo non ero più nessuno.
Vivevo in due metri quadri di cartone, in pieno centro però: galleria San Cristoforo - ci dice sarcastico - devi vedere che gente che c’è lì. Più sono ricchi e meno ti guardano; ma la strada mi ha accolto e mi ha insegnato a vivere con le sue regole, ci ho passato otto anni”.
Adesso dove vive?
“Io non mi sono mai arreso e ho sempre cercato di darmi da fare; così sono entrato in contatto con il Comune e adesso aiuto i senza tetto a stare meglio; vivo in una casa che mi è stata assegnata dai servizi sociali e sono riuscito a rifarmi i documenti e piano piano sto provando in tutti i modi a rientrare nel circuito, ma non in molti tra i “barba” hanno questo spirito”.
Che percentuale di senza fissa dimora italiani ci sono?
“Intorno al 30%, ma in crescita. Sapeste quanta disperazione c’è per le strade, specie in queste notti di inverno sopravvivere è un miracolo.”
Wainer fa parte dell’associazione “clochard alla riscossa” e ha messo a disposizione -oltre al numero verde del Comune- il suo telefono cellulare per segnalare la presenza di senza tetto per le strade della città. “Il mio telefono è acceso sempre. Vi prego chiamate, segnalateci se ci sono persone che dormono per strada, anche se sembrano in buono stato noi preferiamo andare a portargli delle coperte. Il pericolo è che bevano talmente tanto da non sentire il freddo e che muoiano assiderati senza neanche accorgersene. Col Comune stiamo facendo un grande lavoro, stiamo cercando di superare paura e diffidenza per ridare un briciolo di speranza a chi non ne ha più.
Il messaggio che vorremmo far girare è che non serve essere dimenticati da Dio e dal mondo per finire per strada. Io fino a otto anni fa ero un “fighetto”, andavo fuori a cena e facevo le vacanze al mare, poi ho perso tutto, ma mai la mia dignità e la voglia di credere in qualcosa. Il mio desiderio più grande ora sarebbe quello di non vedere più nessuno chiedere l’elemosina”
Intanto stasera si ricomincia: appuntamento alle 21.00 a piazza Fontana. “Il Comune si fida di noi perchè tra chocard ci intendiamo e noi senza tetto sappiamo dove andare a trovare altri senza tetto, e magari anche stasera riusciremo a salvare un essere umano da una bruttissima  fine: morire è sempre brutto, ma da soli, in una grande città, nel cuore della notte mentre gli altri riposano al caldo non lo auguro a nessuno”

fonte con videointervista :  http://blog.panorama.it/italia/2012/02/07/storia-di-wainer-senzatetto-diventato-langelo-dei-clochard-di-milano/

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Emergenza freddo, polemica dell'Api: "Dormitorio, se non ora quando?"

La morsa di gelo sta attanagliando anche la provincia pontina, e nonostante la tanto attesa neve non sia arrivata nel capoluogo, la colonnina di mercurio registra temperature gelide.
E torna così di nuovo d'attualità la questione dei senzatetto e del dormitorio di Latina. A prendere la parola, questa volta, è Sabrina Marangon, coordinatore comunale dell'Api - Alleanza per l'Italia - che è intervenuta nella drammatica storia di un senzatetto che dopo essere entrato nel comando della caserma dei carabinieri di Latina ha chiesto con insistenza di essere arrestato perché, a detta dell'uomo, "Nel carcere farà sicuramente più caldo".
"Ecco, a questo siamo arrivati in questa città: ad avere un dormitorio pubblico necessario soprattutto nei giorni di emergenza freddo, e non renderlo disponibile, lasciandoci assistere a una scena di così grave disperazione. Se non ora, quando si provvederà ad accogliere i bisognosi di un letto caldo anche in questa città, come succede in tutto il resto d'Italia? A detta dei volontari che hanno collaborato alla sua costruzione, al dormitorio di Latina i lavori sarebbero stati ultimati, e allora non si capisce il motivo per cui il Comune non chiarisce i motivi della mancata apertura del nuovo e definitivo centro di accoglienza" ha dichiarato Sabrina Marangon.
"Effettivamente la nuova struttura esiste ed è pronta ad ospitare 25/30 persone, ma il Comune nonostante le numerose richieste non ci fa sapere nulla". La Marangon insiste così sul fatto che da anni non si fa a Latina una sorta di censimento di coloro che non hanno un'abitazione, "quindi non si sa nemmeno quante sono le persone che necessitano di accoglienza ed è per questo motivo che si rende assolutamente necessario procedere celermente a fare una verifica del numero, almeno orientativo, di quanti siano i senzatetto".

fonte:  http://www.latinatoday.it/cronaca/emergenza-freddo-dormitorio-latina-polemica-api.html


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Lamento di un clochard !!

LAMENTO DI UN CLOCHARD. Notti insonni, notti da incubo le mie, vissute da sveglio con l’angoscia di dover finire con il piattino in mano oppure fuori il cancello della villa di un industriale o di un ricco parlamentare-ce ne sono tanti-a chiedere un po’ di pane, come faceva l’eroe Ulisse all’interno della sua casa invasa dai Proci. Di certo non avrò la necessità di travestirmi per non essere riconosciuto perché l’indigenza ha già trasformato i miei tratti fisionomici. Mi sta capitando di tutto. Ho avuto la cattiva idea di lamentarmi della mia condizione con un amico di Cesenatico e lui mi ha detto che sono un “patacca”. L’altra mattina, il mio vicino di casa, nel salutarmi con ironico sorriso ,mi ha detto che ho assunto l’aspetto di un “clochard”. Che “délicatesse”! Tanto la forma non cambia la sostanza. Ci sono persone che godono quando possono offendere un loro simile, specialmente se povero e indifeso come me. Si dice che il cane morde sempre lo stracciato, ovvero il povero. Il pasciuto barboncino di un ricco gioielliere che abita nel palazzo dove abito, dopo avermi lanciato un’occhiata di disprezzo ha cominciato a ringhiare. Di tutto questo, chi devo ringraziare?
DI TUTTO QUESTO, CHI DEVO RINGRAZIARE? In “primisl’Euro, poi chi ha governato l’Italia dal dopoguerra ad oggi. So di non dire nulla di nuovo, ma ripetere una cosa giusta, una sacrosanta verità, anche se nota, mi fa star meglio. Per uno come me, c’è ancora qualche speranza di un futuro migliore? Intendo mettere il piatto sulla tavola, accendere la stufa nei giorni di neve e di freddo come quelli che stiamo attraversando. Non sono un economista e nemmeno un politologo e allora chiedo al Presidente Monti e all’illustre Prof.Sartori una parola di speranza e di conforto. Loro due potrebbero spiegarmi qualcosa, suggerire un toccasana per lenire le mie sofferenze economiche.
L’ITALIA, UNA NAVE COMANDATA DA CHI? Mi chiedo ancora se qualcuno riuscirà a raddrizzare la “barca” Italia,quasi affondata perché pilotata, da oltre mezzo secolo, da “comandanti” meno capaci ed accorti del comandante Schettino. Lui si è distratto davanti alle bellezze dell’isola del Giglio mentre i “comandanti” che hanno gestito il Paese hanno ottenuto lo stesso risultato non distraendosi, ma concentrandosi a porre in essere ,con bieco cinismo e grande avidità, le più becere “diseconomie di percorso”. Credo di aver letto,da qualche parte,che la parola democrazia ha assunto il nuovo significato di libertà per i forti-violenti-prepotenti. Fare del qualunquismo è grave colpa morale ma, in altri periodi, il popolo si sarebbe ribellato per appendere i ladroni di Stato ad una forca innalzata davanti al Parlamento. Quelle persone, al posto del comandante Schettino, avrebbero venduto motori e suppellettili della nave Costa e non si sarebbero limitati ad offrire un pranzo ad una bella straniera, ma avrebbero imbarcato gratis un intero plotone di battone. Pardon! Di “escort”. Schettino pagherà da solo le proprie colpe, se saranno dimostrate, mentre chi ci ha distrutto è già morto, oppure l’ha fatta franca. Alle prossime elezioni molti di quei signori verranno rieletti e torneranno a decidere del nostro destino.
Torneranno alle loro greppie : stipendi d’oro,sistemazioni pronte per i loro figli, parenti ed amici,viaggi gratis su treni,aerei e navi, auto di servizio con scorte armate che fanno tanto “scic (chic)” e danno prestigio,succulenti e raffinati pranzi al “Transatlantico” a base di aragoste,ostriche e” champagne” a costo di pochi Euro. Salvo poi a tornare nei loro collegi per indossare abiti più modesti e andare a pranzo in qualche bettola dove ordinano maccheroni al ragù e baccalà fritto.Tornano al vecchio menù, altrimenti i voti non arrivano. Mi fermo qui per evitare il voltastomaco ben sapendo che se uno di quei signori dovesse leggere quel che scrivo, penserebbe subito,”fatti eleggere anche tu invece di lamentarti”. Mi hanno tolto tutto, hanno fatto a pezzi anche quell’ideologia in cui credevo. Qualche tempo addietro chiesi ad un politologo se la colpa dei nostri mali dobbiamo attribuirla anche a meccanismi politico-istituzionali ormai obsoleti. La sua risposta fu no! Aggiunse anche che la divisione dei poteri indicata da Montesquieu nell’Esprit des lois, è una teoria ancora e insostituibile,così come pure il “Contratto Sociale” di Rousseau. Confermò inoltre che la democrazia è la più perfetta forma di governo, cosa che ho sempre saputo e creduto,ma che negli ultimi tempi mi ha creato dubbi e incertezze. Sono i fatti,i risultati che contano e che sono stati negativi. Un fallimento che ha messo tutti noi italiani in ginocchio e ci costringe a leccarci le ferite. In tanti come me si contano i pidocchi mentre altri, che hanno raggiunto il successo in qualsiasi campo,dispongono di ricchezze che non si erano viste nemmeno al tempo dei Re e dei Faraoni. Siamo stati governati da incoscienti che hanno toccato il fondo delegittimando anche la Magistratura,corpo ancora sano dello Stato,per la maggior parte di noi Italiani ancora sacro. Mi viene da gridar loro, non tirate più la corda! Oggi la ghigliottina non sarebbe più azionata a mano,ma elettronicamente e con una velocità da spavento,tale da far piazza pulita dei nemici dello Stato in brevissimo tempo. Il progresso agevolerebbe anche una eventuale rivoluzione. Non ci avete anestetizzati abbastanza, siamo ancora svegli e lucidi, per di più molto incazzati.
Penso a tutto questo,ma cerco anche di pensare all’altra vita da quando un amico cattolico-praticante mi ha assicurato che mi sarà consentito l’accesso in Paradiso in virtù delle privazioni e mortificazioni patite sulla terra. Tanto per cominciare dovrò presentarmi ripulito e con abbigliamento più che decente,cosa che in questo momento mi manca. Non credo che qualcuno, fornito di ricco guardaroba, penserà di prestarmi un abito sapendo che non tornerebbe più indietro. Quel viaggio è senza ritorno. So per certo che anche l’abito fa il monaco e che in chiesa ognuno vuole andare ben vestito. Figuriamoci in Paradiso! Pensate agli abiti, ai paramenti ricamati in oro indossati da cardinali,vescovi e preti durante le funzioni religiose. Mi sono accorto,negli ultimi tempi, che quando incrocio qualcuno per strada, quello scende dal marciapiede per evitare anche di sfiorarmi. Mi hanno spiegato che la miseria, quella che non si può nascondere, ha un “odore” particolare che nessun deodorante può camuffare. Tempi duri per quelli come me! Secondo le previsioni di economisti ottimisti potremo uscire dal guado non prima che siano trascorsi 5 o sei anni : il tempo necessario per diventare piùi vecchio di quel che sono, ammesso che avrò salute e fortuna.
Chi ci governa si mantiene ancora bene e molti di loro hanno raggiunto o superato gli ottant’anni . Non si stancano mai, sono indistruttibili, mentre governanti di altri paesi alla loro età sono già stati rimpiazzati da persone più giovani ed efficienti.S oprattutto motivate e con maggiore entusiasmo. Il Sindaco di Firenze Renzi , mi sembra non più tanto giovane perché rottamato da chi voleva rottamare. Se scendessero la soglia dell’età per l’elezione al Parlamento spingerei a presentarsi candidato il mio adorato nipotino Gian Marco che il prossimo 12 febbraio compirà quattro anni. Un’età giusta per governare meglio di quanto fatto finora, se non altro perché più lucida degli ottantenni ancora a cavallo.
AMICIZIA, LA PAROLA CHE SCALDA IL CUORE. Oggi mi sento un po’ meglio del solito anche perché ho tre amici di infanzia che mi vogliono bene e che non mi hanno abbandonato. Abitano tutti e tre a Cervia, sono generosi e ognuno di loro mi ha spedito un pacco-dono. Paolo Ferretti mi ha inviato una piadina degna di essere spedita alla tavola del Papa, come il sale dolce di Cervia. Paolo è un tipo” sui generis”, genialoide; credo imparentato con Papa Mastai Ferretti e forse anche con Carlo Magno.Uomo d’ingegno : pittore, scultore, ceramista,chimico ,inventore quasi approdato alla scoperta del moto perpetuo , manipolatore-trasformatore della materia e poi…e poi non ricordo più le altre cose.L’altro amico è Piero Focaccia,omonimo del noto cantante. Lui mi ha spedito ed ho ricevuto alcune bottiglie di Sangiovese e di Lambrusco, del sale dolce di Cervia. Piero è veramente particolare. Da qualche hanno soffre di disturbi alla vista e pensare che da ragazzo aveva due occhi grandi quanto due fanali che tutti gli invidiavano . E’ proprio vero che gli occhi sono come le schioppettate. All’nvidia ho sempre creduto. Piero, da giovane ha girato il mondo in lungo e in largo a bordo di una potente BMW . Chimico,istruttore di nuoto dal fisico atletico,da” tombeur de femmes”.
Da giovanotto non si è fatto mancare niente, anche perchè da istruttore di nuoto guadagnava in un giorno quel che un’impiegato guadagnava in un mese.Non essendo insensibile al fascino femminile,soprattutto non avendo preconcetti di nazionalità e di razza, ha dato felicità a giovani tedesche, inglesi, francesi, ungheresi e polacche . Tutte tornate a casa contente e con debito di gratitudine. Piero amava liquefarsi sulla graticola del piacere. Boia di un Rumagnol ! In quel tempo anche alla gatta ha tirato il pelo. Il terzo amico è Alberto Della Casa,un pittore rivoluzionario che appoggia cibo e colori sul libro “ Il capitale” di Karl Marx. Un romantico,uno che tira con la fionda e spara con la carabina gli aerei militari americani quando passano sopra il suo orto .Lui mi ha spedito verdura fresca colta nel suo orto e un pollo ruspante cresciuto come un figlio che, per cucinarlo, ho consumato una bombola di gas. Sul balcone della sua villa che lui chiama casa colonica, sventola una bandiera rossa con falce e martello. L’unica coperta che lo scalda.

Fonte: http://www.romagnagazzette.com/2012/02/11/il-lamento-di-un-clochard-ritratti-del-nostro-paese-e-per-tutto-questo-chi-ringraziare/