venerdì 28 gennaio 2011

Meglio dell'Ikea!




Gli studenti del corso di Design industriale del Politecnico di Torino presentano la mostra dei progetti elaborati per la ricerca “Abitare il dormitorio”: c’è il comodino-cassaforte, la casa-sacco, il divano che si trasforma in un'isola ecc....

venerdì 14 gennaio 2011

Due colpi di tosse!!

Bologna, appello ai ristoratori
"Pasti caldi per i clochard"

Nel giorno della veglia in piazza per Devid, il "senzatetto" di 23 giorni soccorso in piazza Maggiore e deceduto per una broncopolmonite, l'appello della Camst: si cercano 100 ristoratori disposti a fornire tre giorni l'anno 50 pasti per la mensa di Capo di Lucca

Nella città scossa dalla morte di Devid, il bimbo che non ha resistito più di 23 giorni al freddo dell'inverno, soccorso in piazza Maggiore e deceduto all'ospedale Sant'Orsola, un gesto contro l'indifferenza: pasti caldi per i senza tetto. E' una delle iniziative che stanno prendendo piede a Bologna in queste ore dopo il mea culpa del Comune ("Riformeremo i servizi sociali") e prima della veglia organizzata per oggi alle 18 in piazza Nettuno.

Eros Palmirani del ristorante Diana si è offerto di donare un piatto di tortellini o bollito e purè ai senzatetto della città e l'idea è piaciuta alla Camst, che ora chiede il contributo di un centinaio di altri ristoranti per offrire un pasto caldo ogni giorno a cinquanta persone ospitate nella struttura di via Capo di Lucca. Per ogni cucina, l'impegno sarebbe per soli tre giorni l'anno. Il segretario generale della Camst Marco Minella chiede che i ristoranti "diano la disponibilità di tre giornate all'anno ciascuno, per raccogliere o per consegnare prodotti per la cena al centro in via Capo di Lucca, per 50 persone". Camst è pronta a partire con i primi sei giorni di febbraio. I self service C'Entro, Bass'Otto e Magnosfera (stazione Autocorriere), spiega ancora Minella, saranno i primi a far partire l'iniziativa, "attendiamo gli altri 97 ristoranti, pizzerie e circoli cittadini". Ora, aggiunge Minella, "occorre che tutti i ristoranti bolognesi si mettano una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio".

fonte: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/camst_appello_ai_ristoratori_tre_giorni_all_anno_sfamate_i_clochard-11138112/

Editoria Privata!!

A Roma, poeta clochard pubblica libro

Grazie ad avvocato 'mecenate' e colletta abitanti

ROMA - E' riuscito a pubblicare le sue poesie grazie all'aiuto di un avvocato 'mecenate' e al sostegno degli abitanti di una strada di Roma, che hanno fatto una colletta per sponsorizzarlo. E' la fortunata storia di Massimo Pupillo, un clochard di 36 anni di origine pugliese, che ormai da oltre un anno vive in via Torino a Roma.

Lo scorso anno Massimo ha incontrato Alberto, un avvocato che ha lo studio proprio nella via del centro dove Massimo chiede ogni giorno l'elemosina, gli ha fatto leggere le sue opere e il professionista ha deciso di aiutarlo a pubblicarle con l'Albatros.

Il risultato e' una raccolta, uscita a settembre, dal titolo 'Non avrai altro mondo al di fuori di Te'.

giovedì 6 gennaio 2011

Taglio alla Moda!!

Sotto le forbici del barbiere clochard.

La storia A Termini Italiani da Milko il barbiere di strada Milko, il bulgaro, è un barbiere all'aperto che lavora a Porta San Lorenzo davanti alla Caritas zona Termini. La «bottega» è tutta in una bici. Taglio e piega, solo due curo. I clienti sono multictnici. Tra lora anche italiani. — a pagina 22 La storia di un clochard con bottega a cielo aperto. Ora tra i suoi clienti ci sono anche italiani ilko barbiere di strada Termini Vive in auto e da 7 anni taglia i capelli per due curo Natalia Poggi . Quando il freddo pungente di questi giorni allenterà la sua morsa e le giornate torneranno ad allungarsi, anche Milko il bulgaro, sessant'anni ben portati, barbetta grigia limata alla. perfezione e mani inanellate come un hippy d'altri tempi, riaprirà «bottega» sotto le arcate di Porta San Lorenzo, proprio di fronte all'Ostello della Caritas a due passi da Termini. Milko è un barbiere ambulante munito di bici-barberia mobile modificata ad hoc per contenere il classico armamentario del mestiere: pettini, forbici, macchinetta per le sfumature, specchi, seggiolino per il cliente, portabottiglie per drink di cortesia compreso nel prezzo, quasi sempre un bicchiere di vino rosso, e mini-stereo che spara musica bulgara. Manca il prezzano ma quello ló sanno tutti: due euro per taglio e piega. I suoi clienti sono ben-galesi, romeni, marocchini ma anche italiani: la crisi colpisce tutti indistintamente. Ora che non si fa vedere in giro Milko «galleggia», suo malgrado, in rete con un'intervista web tv scaturita dall'annuncio della sua esistenza da parte dell'agenzia di stampa Redattore Sociale, specializzata nel settore. -Sono sette anni che il bulgaro lavora a Termini. Lui, dice, di vivere in strada o meglio in ima macchina parcheggiata in un luogo non precisato della sterminata periferia romana. Ci tiene a precisare che non è nato barbiere, A Strago Zagora da dove proviene; dirigeva una fabbrica di ricambi meccanici. Poi dopo il 1989, come tanti connazionali, Milko venne travolto dal disastro economico della Bulgaria quando con la caduta del comunismo sparì il mercato dell'Unione Sovietica. Con un teso-retto di trentamila dollari, allora, parti alla volta dell'Italia dove aveva un cugino. Poi quando anche questi soldi finirono, decise di diventare barbiere e imparò l'arte di tagliare i capelli. Un mestiere facile e poco faticoso «che mi ner3nette di lavorare quando voglio» ha spiegato. Sotto, sotto il manager di una volta c'è sempre: « Faccio tutto con il cuore, ho organizzato tante persone e ora figuriamoci- se non so organizzare la mia vita». Milko, comunque, non é uno stakanovista, lavora solo di pomeriggio dalle 15.30 fino alle 19, poi stacca, ripone tutto nella bicicletta e pedala verso la casa-automobile.
Quando è operativo, Milko rosicchia clientela ai coiffeur di Chinatown della zona limitrofa di Piazza Vittorio. 1 cinesi cominciano a guardare con qualche sospetto la concorrenza bulgara di taglio e sfumatura a prezzi stracciati: nemmeno loro sono riusciti a scòndere sotto i cinque euro per lo stesso servizio. La cosa si fa più preoccupante visto che anche alcuni italiani cominciano a preferire il parrucchiere balcanico, gentile e affabile che riesce perfino a conversare in un buon italiano. Si tratta di varia umanità: disoccupati, frequentatori della vicina Caritas, anziani con magre pensioni. - Spesso Milko stringe amicizia con i suoi clienti. Tra loro anche tanti muratori occasionali romeni, polacchi ecc (quelli pagati a giornata dai padroncini e che rifanno gli appartamenti dei romani) e che ammettono. Milko si fa pubblicità semplicemente, con il passaparola. Alcuni clienti, però, non hanno neanche i due euro in tasca. Milko non ci fa caso: «Se qualcuno non può pagare non fa niente: sarà per la prossima volta».

fonte:http://www.rassegnastampa.comune.roma.it/View.aspx?ID=2011010517557005-1

Roba americana!!

Il senzatetto con voce magica star su YouTube

Media americani hanno cominciato ad accorgersi di lui quando un suo video su Youtube ha raggiunto i tre milioni di click. Si chiama Ted Williams ha 53 anni e deve la sua fama ad una voce bassa e vellutata che fa impazzire, e questo è un must nel modo dello spettacolo. Fino a pochi giorni fa viveva di stenti ad un angolo di strada facendo la questua, trasandato, denti non proprio perfetti, abiti logori. In cambio offriva quello che gli é rimasto: la sua voce. Si perché Ted, anni addietro, quando alcol e droghe non lo avevano ancora rovinato, lavorava in radio, presentava programmi, una carriera ben avviata. Poi la caduta negli eccessi lo hanno ridotto “homeless”, senza casa, senza amici. Ted ha ancora la mamma, 92 anni, vive a Brooklyn, New York, non la vede da dieci anni. Il 2011 é iniziato nel migliore dei modi per Ted, grazie a un reporter di un giornale on line che lo ha trovato per caso all'angolo di una strada in Ohio. Sul cartello appeso al collo si leggeva: “Dio mi ha dato il dono della voce, sono un ex presentatore radiofonico, grazie per l'aiuto e buone feste”. Il giornalista gli ha offerto pochi dollari per un “disannuncio” personalizzato, come farebbe un professionista dell'etere. Ripreso in un video, é naturalmente finito in rete.I click su youtube da tre milioni sono diventati prima cinque, ora quasi otto e chissà dove arriveranno. Intanto per Ted fioccano le offerte di lavoro. La certezza che il periodo buio é finito: gli hanno già offerto doppiaggi, le radio stanno facendo a gara per averlo nei loro show quotidiani, sembra si sia interessata anche Mtv. Negli States trasformano in business ogni cosa. Non ci si stupirebbe di vedere abiti stile Ted l'homeless o una capigliatura arruffata alla Ted, ma una cosa non si potrà clonare, la sua voce. Nel video si capisce che Ted é uno dallo sguardo sincero, lo si vede nei suoi occhi, quando dice che vuole voltare pagina, che gli errori commessi sono acqua passata. 2011, si cambia Ted and good luck.In Italia, a Torino, sotto i portici del centro, c'é una storia simile, ma del vecchio presentatore di radio private piemontesi, non si é accorto nessuno e difficilmente questa bella favola americana si ripeterà.

fonte: http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/9482/

Poesie e foto!

Tom Waits, un libro dedicato ai senzacasa

Una collaborazione con il fotografo Michael O’Brien


2010-11-23 - Esce il prossimo marzo Hard Ground, un volume di 184 pagine che raccoglie fotografie di homeless di Michael O’Brien accompagnate da poesie di Tom Waits. Lo scopo del volume, attraverso ritratti in bianco e nero molto intensi, è di obbligarci a guardare negli occhi le persone che non hanno una casa per prendere atto della nostra comune umanità. Le parole e le immagini danno una visione complementare delle difficoltà e della forza di chi vive per strada.
Tom Waits è stato spesso definito il poeta dei diseredati e degli emarginati, spesso protagonisti delle sue canzoni. Nessuno quindi meglio di lui poteva contribuire sul versante poetico; mentre Michael O'Brien lavora da decenni come fotografo freelance per Life, National Geographic, Esquire e altre testate americane.
Il libro si può sfogliare in anteprima sul sito dell’Università del Texas che lo pubblica e che lo vende a un prezzo fortemente scontato (www.utexas.edu/utpress/books/obrhar.html); le prevendite sono già aperte anche su Amazon.

Fonte: http://musiclink.it/dettaglio_v2.php?section=news_ultime&id=14775

sabato 1 gennaio 2011

Buon anno!

Volontari e clochard insieme per una cena speciale!

L'appuntamento, "benedetto" dall'amministrazione comunale, ha messo insieme i "padroni di casa" della Croce Rossa, Alpini, Ali d'Aquila. Dieci gli ospiti, tra cui una donna e uno straniero

immagine di separazione
Una serata dedicata a loro, ai clochard, i senza fissa dimora che vivono in stazione, ma anche ai volontari che quotidianamente sono loro vicini, con semplicità, offrendo conforto e aiuto. Cibo caldo, abiti, visi amici: non sono poco per chi ha conosciuto e conosce un'aspra solitudine, il gelo siderale delle notti invernali, e il freddo più terribile, quello nello sguardo di chi passa e giudica un giaccone sdrucito, un casco di capelli scarmigliati. È una bella iniziativa quella di martedì sera presso la sede del Comitato bustese della Croce Rossa Italiana, in via Castelfidardo: una decina di "clochard" sono stati ospiti a cena dei volontari, che sono andati a prenderli in stazione. Anche quelli tra loro che non se la sentivano di "apparire" hanno comunque ricevuto un pasto caldo completo. Era un momento doveroso di vicinanza umana, nel bel mezzo delle feste di Natale. La serata ha avuto la benedizione dell'amministrazione comunale, e ha visto insieme i padroni di casa della CRI, la locale sezione dell'associazione Alpini, i giovani volontari di Ali d'Aquila, a loro volta attenti e sensibili nell'aiuto ai bisognosi. Aiuto che non fa domande, ma dà risposte.
«Siamo qui stasera per mostrare la vicinanza del Comune, ma anche per fare rete, per sottolineare la collaborazione di gruppi come Croce Rossa, Alpini, Ali d'Aquila» ha detto l'assessore ai servizi sociali Mario Crespi salutando i convenuti prima della cena. Crespi si è soffermato, con parole di lode, su quanto fatto dai ragazzi di Ali d'Aquila, citando in particolare l'utile ricerca compiuta con l'Università Bicocca di Milano, e da essi resa pubblica circa un mese fa sugli orientamenti dei bustocchi nei confronti della "marginalità". Che dimostra come vi sia in città una diffusa sensibilità e consapevolezza dell'esistenza di problemi di questo tipo.

Se il servizio della Croce Rossa non abbisogna di presentazioni, e copre le necessità alimentari e sanitarie di chi vive all'addiaccio - «c'è chi dorme addirittura all'aperto in questo periodo, ma la Croce Rossa vigila e ha portato coperte per tutti, evitando drammi accaduti altrove» osservava Crespi - gli Alpini aiutano nella preparazione dei pasti caldi («ricordiamo i nostri morti aiutando i vivi»), e Ali d'Aquila, come ricordava Sara Noli per l'associazione, offre il servizio doccia e cambio d'abiti il sabato mattina, presso l'oratorio San Filippo. Anche Comunità Giovanile si è fatta coivolgere, e non pochi dei suoi ragazzi sono entrati nel giro, hanno «preso il vizio» di rendersi utili. Ma la solidarietà non finisce qui: a coloro che vivono la più aspra e difficile delle libertà, il più dolce degli omaggi da chi la libertà non ce l'ha più: il panettone del laboratorio di pasticceria del carcere di via per Cassano. Una bontà: «da buongustaio, confermo» ha detto il sindaco, che non è mancato per un saluto.

E poi loro, gli ospiti i protagonisti della serata. Una decina quelli che hanno accolto l'invito e sono giunti con i volontari: strette di mano, pacche sulle spalle, baci e abbracci, chiacchiere, dialoghi, banali o profondi. Dieci persone, tra cui una donna e uno straniero, tutti alla tavolata a ferro di cavallo, imbandita nel colore rosso delle feste, fra antipasti di affettati e insalata russa, fumanti e appetitosi piatti, polente, cotechini. «Questa serata è dedicata a voi» si è detto agli ospiti. «Non ci sono parole per voi: possiamo solo dire grazie per l'sopitalità, grazie per quello che fate» la risposta data da uno di loro. Se un Dio c'è, questa sera, guardando giù, ha sorriso.

29/12/2010

Fonte: http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=191775