Bibliografia consigliata          sul tema della grave emarginazione:  
       Alexis de Tocqueville, Democrazia e povertà           (a cura di Anton Marino Revedin) - Ideazione Editrice, 1998
        Alexis de Tocqueville, con la chiarezza e preveggenza che l'hanno          proposto come uno dei più acuti pensatori della contemporaneità,          in due Memorie risalenti alla prima metà del XIX secolo ci illumina          sugli sprechi ed i torti dell'assistenzialismo, sull'illusorietà          di ogni giustizia sociale garantita dallo Stato, sui rischi ed i problemi          connessi al passaggio dallo "Stato razionale" allo "Stato funzionale".        
       Sally Trench, Seppellitemi con i miei stivali           - Edizioni Paoline, 1972
        La storia di una ragazza appena ventenne che, nella Londra dei          primi anni '70, decide di vivere "on the road" accanto agli          homeless, spinta - più che dalla moda - da una profonda fede cristiana          e da un sincero desiderio di condividere le pene degli ultimi. 
       Inchiesta sulla miseria in Italia  (a          cura di Paolo Braghin) - Einaudi, 1978
        Raccolta di materiali dall'inchiesta "sulla miseria e sui mezzi          per combatterla" del 1951, subito dopo il ventennio fascista, durante          il quale era stato soppresso qualsiasi studio di questo genere. Quello          che risulta è un ritratto storico ed al tempo stesso drammatico          della situazione dell'Italia del dopoguerra. 
       John Woolf Stuart, Porca miseria. Poveri ed          assistenza nell'età moderna  - Laterza, 1988
        Una storia del capitalismo e della povertà, dell'economia          e della società fiorentina dal 1500 al 1800. 
       Leonore Fleischer, La leggenda del re pescatore           - Longanesi, 1991
        Parry è un ex professore universitario,          sprofondato nella follia dopo la morte della moglie, legata in qualche          modo a Jack, un famoso DJ che in seguito all'incidente ha perso il lavoro          e si è rifugiato nell'alcool. Insieme partiranno per una missione          alla ricerca del senso della vita.   
       Nels Anderson, Hobo. Il vagabondo. Sociologia          dell'uomo senza fissa dimora  - Donzelli, 1994
        Hobo  nello slang americano significa "vagabondo". Con          interviste, osservazioni e materiale documentario, il sociologo Nels Anderson          ritrae la vita di queste persone senza dimora, facendone dei ritratti          precisi e spiritosi. 
       Vincenzo Paglia, Storia dei poveri in Occidente           - Rizzoli, 1994
        Un grande racconto dei poveri e soprattutto del concetto della          povertà attraverso i secoli, sui luoghi comuni e sui pregiudizi,          sull'assistenza e la carità, viste sia dal punto di vista sociologico          che con la prospettiva del Cristianesimo. Il libro si conclude con uno          sguardo al futuro, dove la sfida tra Nord e Sud è destinata ad          avere un ruolo centrale. 
       I senza fissa dimora  (a cura di Gianfranca          Pochettino) - Piemme, 1995
        Una panoramica a 360° sul fenomeno delle persone senza dimora,          visto anche dal punto di vista della Chiesa e dell'animazione della comunità          cristiana. Questo è il volume numero 9 della collana Biblioteca          della Solidarietà , curata dalla Caritas Italiana. 
       L'utente che non c'è. Emarginazione          grave, persone senza dimora e servizi sociali  (a cura di Luigi Gui)          - Franco Angeli, 1995
        Quando una persona imbocca la strada della grave emarginazione,          rischia anche di diventare "invisibile" e di essere dimenticato dai servizi          della pubblica assistenza. In questo interessante saggio si analizza questo          processo e si propongono alcuni spunti critici. 
       Franco Martinelli, Poveri senza ambiente. La          sociologia della povertà e della miseria. La condizione dei senzacasa          a Roma  - Liguori, 1995
        In questo libro vengono presentate le teorie di studiosi d'altri          tempi, e ricerche sulle condizioni delle persone senza dimora a Roma.          Inoltre, presenta alcuni spunti critici sui possibili interventi per il          reinserimento nella società. 
       Giovanni Pieretti,  Per una cultura dell'essenzialità.          Studi e ricerche sulle moderne povertà urbane  - Franco Angeli,          1996
        Le persone che fanno parte della cultura dell'essenzialità          sono quelle che in passato hanno fatto parte degli strati del vecchio          proletariato: questa gente ha una definizione di povertà diversissima          da quella data dai servizi. Tali poveri non vanno ai servizi perché          a loro basta avere un tetto e una piccola pensione. Non si definiscono          povere, pur vivendo in situazioni di miseria e di degrado a volte infinite...
       Povertà estreme in Europa. Contraddizioni          ed effetti perversi nelle politiche di welfare  (a cura di Paolo          Guidicini, Giovanni Pieretti e Maurizio Bergamaschi) - Franco Angeli,          1996
        Una ricerca svolta in Italia, Francia, Germania e Danimarca,          accomunate dalla difficoltà a riconoscere la specificità          dell'estrema emarginazione. Tra quest'ultima, e la povertà "tradizionale",          infatti, non vi è soltanto una differenza quantitativa, ma soprattutto          qualitativa: la povertà estrema rappresenta una vera e propria          frattura, sia interiore che con la collettività, ed è un          fenomeno peculiare, frutto della società industrializzata. 
       Gli esclusi dal territorio. Comunità          e politiche di welfare di fronte ai percorsi di impoverimento  (a          cura di Paolo Guidicini, Giovanni Pieretti e Maurizio Bergamaschi) - Franco          Angeli, 1997
        La tesi di questo saggio è che l'esclusione dal territorio,          e conseguentemente da una relazione e da un radicamento vitale nella realtà          sia all'origine delle povertà estreme e delle esclusioni sociali.          Quindi per un recupero è fondamentale riconquistare il rapporto          con la comunità, col vicinato, col gruppo. 
       Joseph Roth, La leggenda del santo bevitore           - Adelphi, 1998
        Storia di un ex minatore alcolizzato che vive a Parigi sotto          un ponte, e rispecchia le vicende dell'autore, che visse i suoi ultimi          anni come esule a Parigi. Da questo libro è stato tratto un bellissimo          film di Ermanno Olmi. 
       Michel e Colette Collard Gambiez, Un uomo che          chiamano clochard. Quando l'escluso diventa l'eletto  - Edizioni          Lavoro, 1999
        Colette e Michel alcuni anni fa hanno deciso di condividere la          vita e la miseria di un gruppo di "clochard", e ci raccontano con questa          testimonianza le loro aspirazioni più profonde. 
       Giuseppe A. Micheli, Cadere in povertà.          Le situazioni a rischio, i processi, i terreni di coltura dell'impoverimento           - Franco Angeli, 1999
        L'autore cerca di dare una risposta alla seguente domanda: «come          è possibile che persone che conducono una vita normale senza appariscenti          difficoltà inizino ad un certo punto a rotolare per l'impercettibile          declivio dell'impoverimento, fino al punto di non riuscire più          ad uscirne?» 
       Storie di barboni rasati a secco. Vite di strada.          Dall'assistenza alle politiche di inclusione  (a cura dell'assessorato          alle Politiche per la Promozione della Salute del Comune di Roma) - Armando          Editore, 2000
        Forse non tutti i senza fissa dimora di Roma possono o vogliono          cambiare il proprio progetto di vita, ma a tutti dovrebbe essere concessa          questa possibilità. In ogni caso tutti dovrebbero avere un luogo          per farsi la barba con l'acqua ed il sapone: con questa elementare opportunità          non sarà possibile "rivoltare il mondo ed abolire la miseria",          ma potremo evitare che una persona senza tetto  diventi barbone.        
        
       Filmografia consigliata sul          tema della grave emarginazione: 
       Il monello (The Kid) - 1921; regia di          Charlie Chaplin; con Charlie Chaplin, Jackie Coogan, Edna Purviance, Carl          Miller, Tom Wilson
        Una donna vuole diventare una grande attrice e abbandona il suo          bimbo appena nato, perché non gli sia d'impaccio. Il vagabondo          Charlot lo raccoglie e lo cresce. Alcuni anni dopo, l'omino è come          un padre per il piccolo, ma c'è chi li vuole separare. 
       Luci della città (City Lights)           - 1931; di Charlie Chaplin; con Charlie Chaplin, Harry Myers, Virginia          Cherrill, Florence Lee
        Charlot acquista una rosa da una giovane fioraia cieca che, per          un equivoco, lo scambia per un milionario. Vagabondando per la città          Charlot arriva sul molo dove salva il vero milionario dal suicidio. Deciso          ad aiutare la fioraia, bisognosa di una costosa operazione chirurgica          che le ridarrebbe la vista, Charlot fa mille mestieri tra i quali il pugile.        
       Boudu salvato dalle acque (Boudu sauvé          des eaux) - 1932; di Jean Renoir; con Michel Simon, Charles Granval,          Marcelle Hainia, Séverine Lerkzinska
        Disperato per aver smarrito il proprio cane, il clochard Boudu          si butta nella Senna. Un libraio dalle idee liberali lo vede e si getta          in acqua per salvarlo. Strappatolo dal fiume lo accoglie poi in casa e          tenta di recuperarlo socialmente. Risultato: Boudu devasta l'appartamento          del suo salvatore, gli corteggia la cameriera e taglia la corda quando          dovrebbe sposarla con nozze riparatrici. Jean Renoir e Michel Simon costruiscono          un paradosso di irresistibile ferocia, che contrappone la carità          pelosa del buon borghese all'anelito anarcoide di libertà del barbone.          A vantaggio di quest'ultimo. 
       Furore (The Grapes of Wrath) - 1940; di          John Ford; con Henry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, Charley Grapewin
        Dall'Oklahoma alla California a bordo di un vecchio camion. La          famiglia contadina di Tom Joad (Fonda), travolta come migliaia di altre          dalla Grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso          la "terra promessa" dove ci sarà il lavoro. Ma Tom, che          è appena uscito di prigione ed è ricercato dalla polizia,          deve lasciare i suoi cari per non metterli nei guai.  
       L'amore  - 1948; di Roberto Rossellini;          con Anna Magnani e Federico Fellini
        Film in due episodi, entrambi incentrati sulla grandezza di Anna          Magnani. Il primo ("La voce umana", rispettoso adattamento da          Cocteau) è un lungo monologo telefonico di una donna che conversa          con l'amante pronto a lasciarla. Nel secondo ("Il miracolo",          sceneggiato e interpretato da Fellini) la Magnani è un'ingenua          campagnola che, incontrato uno sconosciuto vagabondo, lo scambia per San          Giuseppe; l'uomo non si lascia sfuggire l'occasione...            
       Miracolo a Milano  - 1951; di Vittorio          De Sica; con Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Francesco Golisano, Brunella          Bovo, Guglielmo Barnabò
        Il piccolo Totò finisce in orfanotrofio dopo la morte          di Lolotta che, dopo averlo trovato sotto un cavolo, lo aveva preso con          sé. Una volta cresciuto riesce a difendere miracolosamente, anche          grazie all'intervento dello spirito della sua defunta madrina, un gruppo          di poveri che abitano una zona della periferia di Milano vittime delle          manovre di uno speculatore senza scrupoli. Mascherato dai toni della fiaba,          il film è una feroce denuncia dell'oppressione. Quando la lotta          di classe fallisce restano soltanto le armi dell'utopia e della speranza          che non muore. Uno dei migliori copioni di Cesare Zavattini che può          essere giustamente anteposto a De Sica nel ruolo di "autore"          del film.  
       I bassifondi (Donzoko) - 1957; di Akira          Kurosawa; con Toshiro Mifune, Isuzu Yamada, Ganjiro Nakamura, Kyoko Kagawa
        È una versione allucinante ed onirica de L'albergo          dei poveri  di Gorkij, ispirata a Le bas-fonds  di Renoir.          Fu girato in presa diretta, in due uniche scene, e grazie ad una magistrale          direzione degli attori, riuscì a comunicare un forte senso di angoscia          e di delirio. Il film, ambientato nell'epoca Tokugawa (diciottesimo secolo),          descrive la condizione dei poveri e dei diseredati del Giappone contemporaneo:          narra di un gruppo di disperati accampati in una baracca ai piedi di una          muraglia.  
       Il segno del leone (Le signe du Lion) -          1959; di Eric Rohmer; con Jess Hahn, Van Doude, Jean-Luc Godard, Stéphane          Audran; Michèle Girardon, Paul Bisciglia
        Pierre, artista squattrinato, sta per diventare ricco grazie          a un'eredità. Per celebrare l'avvenimento, si fa prestare dei soldi          dagli amici e organizza una grande festa. Poi l'eredità va a suo          cugino e allora Pierre resta solo a vagabondare in una Parigi estiva e          deserta, familiarizzando con i clochard, ubriacandosi nei bar. È          in uno di questi che lo raggiunge la notizia: il cugino è morto          in un incidente. Primo film di Rohmer, uscito in Francia con tre anni          di ritardo e in maniera quasi clandestina. È un racconto morale          in cui il destino (e la musica) gioca un ruolo determinante. Un breve          ruolo, quello del melomane, per Jeanà-Luc Godard.
       Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) -          1969; di John Schlesinger; con Dustin Hoffman, Jon Voight, Brenda Vaccaro,          John McGiver, Ruth White
        È uno dei più lucidi e spietati ritratti di New          York, e nello stesso tempo l'analisi di un'amicizia che cerca di riscattare          l'uomo dai bassifondi delle sue passioni. Joe Bucker approda a New York,          dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante          virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà          del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più          amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico in Rico, un          ladruncolo ammalato di tubercolosi che vive come un barbone. Nella speranza          di poterlo guarire, Joe accompagnerà Rico nel suo ultimo viaggio          verso la Florida.  
       Magic Christian  - 1971; di Joseph McGrath;          con Christopher Lee, Richard Attenborough, Ringo Starr, Peter Sellers
        Sir Guy Grand, ricchissimo industriale inglese, non avendo discendenti          diretti adotta Archibald, un giovane vagabondo incontrato casualmente.          Ben presto però sir Guy si preoccupa essenzialmente di dimostrare          al figlioccio il potere di corruzione del denaro. Il tutto attraverso          esempi concreti: falsifica un'asta pubblica, riduce a una rissa la tradizionale          sfida di canottaggio tra Oxford e Cambridge e sottopone a una serie di          scherzi feroci i partecipanti a una crociera. Sarà in grado Archibald          di capire la lezione? 
       Lo spaventapasseri (Scarecrow) - 1973;          di Jerry Schatzberg; con Dorothy Tristam, Al Pacino, Gene Hackman, Richard          Lynch
        Un ex galeotto ed un barbone si incontrano e fraternizzano, percorrendo          le strade degli States, e dell'amicizia, alla ricerca dei loro impossibili          sogni. Un ritratto amaro dell'America negli anni Settanta, patetico e          sentimentale, con una coppia di attori indimenticabile e la fotografia          di Vilmos Zsigmond. Palma d'oro a Cannes. 
       Senza tetto né legge (Sans toit ni loi)          - 1985; di Agnés Varda; con Stéphane Freiss, Macha          Méril, Sandrine Bonnaire, Marthe Jarnias, Yolande Moreau
        Il cadavere di una ragazza viene ritrovato abbandonato in campagna          : è quello di Monà, giovane vagabonda alla ricerca di un'esistenza          libera da ogni imposizione sociale. Il film ne ricostruisce gli ultimi          giorni di vita: i molti lavori provvisori, l'autostop, l'incontro con          un ragazzo tunisino, l'amicizia con un'anziana signora. 
       Su e giù per Beverly Hills (Down and          Out in Beverly Hills) - 1986; di Paul Mazursky; con Nick Nolte, Richard          Dreyfuss, Bette Midler, Little Richard, Tracy Nelson
        Jerry è un senza dimora di Los Angeles che un brutto giorno          tenta il suicidio, disperato per aver perso il suo cagnolino. Sfortunatamente          cerca di annegarsi nella piscina di una villa di miliardari; soccorso          dai padroni di casa, viene da loro "adottato". Dapprima la sua          presenza assume funzioni liberatorie, ma poi la sua posizione si fa via          via più precaria, fino allo scontro aperto durante la festa di          fine anno... Remake hollywoodiano del film di Jean Renoir Boudu salvato          dalle acque . 
       Suspect - Presunto colpevole (Suspect)          - 1987; di Peter Yates; con Cher, Dennis Quaid, Liam Neeson, John          Mahoney, Joe Mantegna
        Carl Anderson, un reduce del Vietnam che vive da molti anni sulla          strada ed è sordomuto, è accusato dell'omicidio di una giovane          segretaria, assistente di un magistrato che si è suicidato da poco          tempo. Tutti gli indizi sono contro di lui. Kathleen Riley, giovane e          bella donna avvocato, viene incaricata del caso come legale d'ufficio,          ma a poco a poco la donna si rende conto che la vicenda nasconde qualcosa          di poco chiaro. 
       Salaam Bombay!  - 1988; di Mira Nair;          con Aneeta          Kanvar, Raghubir          Yadan, Shafiq          Syed; Sarfuddin Qurrassi, Raju Barnad
        Dopo essere stato abbandonato dal circo in cui lavorava, il piccolo          Krishna approda a Bombay. Qui si intruppa nell'esercito dei diseredati          come lui: torme di bambini che lottano per la sopravvivenza. Nel quartiere          si dorme per terra, circola droga, si pratica la prostituzione. Krishna          aiuta come può i più deboli, diviene portatore di tè          ma finisce in carcere. Fugge ma lo aspetta un drammatico epilogo. 
       Pummar - 1990; di Michele Placido; con          Jacqueline Williams, Pamela Villoresi, Thywill Amenya, Salvatore Billa,          Franco Interlenghi, Gerardo Scala
        Il drammatico viaggio in Italia di un immigrato extracomunitario,          studente di medicina, dal casertano a Roma e poi a Verona, alla ricerca          del fratello. Uno sguardo sull'Italia tra realismo e amarezza, camorra          e razzismo. 
       Dottor Korczak (Korczak) - 1990;          di Andrzej Wajda; con Wojciech Pszoniak, Ewa Dalkowska, Piotr Kozlowski,          Marzena Trybala, Wojciech Klata
        La tragedia di un gruppo di 200 orfani ebrei, affidati alle cure          del dottor Henryk Goldzmit (noto a tutti con lo pseudonimo di Dottor Korczak).          Il 6 agosto 1942 il gruppo viene trasferito in blocco nel ghetto di Varsavia,          anticamera della deportazione e dell'uccisione in massa nel campo di sterminio          di Treblinka. Il "Dottor Korczak", pur avendo diverse occasioni          di salvarsi, segue fino in fondo i bambini a lui affidati, fino al compimento          del loro tragico destino.  
       Londra mi fa morire (London Kills Me) -          1991; di Hanif Kureishi; con Justin Chadwick, Steven Mackintosh, Fiona          Shaw, Brad Dourif, Emer McCourt
        È nel giorno del suo ventesimo compleanno che Clint decide          di cambiare vita: smette di spacciare droga, si fa picchiare e derubare          da altri due pusher a cui doveva dei soldi e soffre per Silvie che s'è          messa col suo migliore amico. Il lavoro lo trova quasi subito, ma il suo          futuro padrone gli pone una condizione: dovrà trovarsi un paio          di scarpe decenti. 
       Gli amanti del Pont-Neuf (Les amants du Pont-Neuf)          - 1991; di Leos Carax; con Juliette Binoche, Denis Lavant, Klaus          Michael Grüber, Crichan Larson, Marie Trintignant
        Alex è un giovane senza dimora sul cui corpo, quando giace          ubriaco fradicio al centro del boulevard Sébastopol, le auto delle          coppie borghesi passano allegramente. Con orrore gli si avvicina Michéle,          pittrice con un padre colonnello e un fidanzato carogna. Tra Alex e Michéle,          clochard per necessità o per disperazione sul Pont-Neuf, nasce          "l'amour fou". 
       La leggenda del Re Pescatore (The Fisher King)          - 1991; di Terry Gilliam; con Robin Williams, Jeff Bridges, Amanda          Plummer, Mercedes Ruehl
        Jack Lucas è un disc-jockey radiofonico di grande successo.          Seguendone alla lettera gli incitamenti, un suo ascoltatore compie una          strage in un locale di lusso. Passano tre anni: Lucas sta con Anne e tira          a campare. Conosce Parry, un barbone ed ex professore di storia medievale,          ossessionato dalla leggenda del Santo Graal. Parry è impazzito          per il dolore dopo la morte di sua moglie, uccisa nella strage che ha          cambiato anche la vita di Jack. Il D.J. si sente in dovere di aiutare          il nuovo amico e cerca di dargli una mano ad avvicinare Lydia. Deciso          a tutto, penetra nel palazzo dove secondo Parry è custodito il          Graal e se ne impadronisce. 
       Che vita da cani! (Life Stinks) - 1991;          di Mel Brooks; con Mel Brooks, Lesley Ann Warren, Jeffrey Tambor, Stuart          Pankin
        Ricchissimo e senza scrupoli, Goddard Bolt scommette la metà          di un terreno che gli occorre per una speculazione edilizia: dovrà          vivere per un mese in mezzo ai barboni senza alcuna risorsa. Da qui privazioni,          umiliazioni e disavventure. Vincerà la scommessa, ma la destinazione          del terreno non sarà più quella per cui ha passato trenta          giorni d'inferno. 
       Il cannibale metropolitano (The Vagrant) -          1992; di Chris Walas; con Bill Paxton, Marshall Bell, Michael Ironside,          Mitzi Kapture, Colleen Camp
        L'impiegato Graham Krakowski compra una villetta con l'intenzione          di ristrutturarla, ma nel suo giardino si aggira un clochard. Pian piano          questo ospite indesiderato incomincia a diventare per lui una vera e propria          ossessione, fino a costringerlo a cambiare casa... 
       Fort Washington - Vita da cani (The Saint of          Fort Washington) - 1993; di Tim Hunter; con Matt Dillon, Danny Glover,          Rick Aviles, Nina Siemaszko, Ving Rhames, Michael Badalucco
        Matthew, un fotografo rimasto senza casa per colpa di speculatori          edilizi, è costretto a sopravvivere nelle strade della sua città          e a frequentare Fort Washington, un rifugio per i barboni. Gli          viene in aiuto un veterano di colore che ha combattuto nel Vietnam. Il          sostegno che Matthew riceve verrà ricompensato attraverso le doti          di pranoterapeuta che il giovane fotografo scopre di avere. 
       Naked  - 1993; di Mike Leigh; con David          Thewlis, Lesley Sharp, Katrin Cartlidge, Greg Cruttwell
        Johnny, giovane e colto "spostato", va a trovare Louise, la sua          ex ragazza che ora sta a Londra. Trovata l'abitazione fa l'amore con Sophie,          che divide la casa con Louise. Di notte esce per le strade della città          e fa una serie di incontri. Malconcio torna da Louise e Sophie, dove intanto          si è installato con la violenza il padrone di casa snob. 
       110 e lode (With Honors) - 1994; di Alek          Keshishian; con Joe Pesci, Brendan Fraser, Moira Kelly, Gore Vidal, Patrick          Dempsey, Josh Hamilton
        Monty Kessler è uno studente di Harvard prossimo alla          laurea. È bravo, è entrato all'università per meriti          e non per denaro, ma è anche un insopportabile secchione un po'          tonto. Una sera, per un black-out, gli "salta" tutto: computer,          hard disk e tesi. Monty corre fuori per fare delle fotocopie dell'unica          stampata che ha, ma questa gli cade nei sotterranei della biblioteca dove          vive abusivamente un senzatetto. Per ogni cosa che Monty gli procurerà          (cibo, abiti), potrà riavere indietro una pagina. Poi tra i due          nasce un'amicizia e Monty comincia a capire qualcosa della vita. 
       Terra di Mezzo  - 1996; di Matteo Garrone;          con Ahmed Mahgoub, Mario Colasanti, Massimo Sarchielli, Paolo Sassanelli,          Guglielmo Feraiola
        Ai margini di una strada che porta fuori città, alcune          prostitute nigeriane passano il tempo sui divani sfondati contrattando          con i clienti bianchi il loro corpo e i loro pensieri. In un'altra strada,          dei ragazzi slavi aspettano di essere assunti come muratori, ma sono disposti          a fare lavori di ogni genere. Di notte, un egiziano lavora come abusivo          in un distributore di benzina. 
       Central do Brasil  - 1997; di Walter Salles;          con Fernanda Montenegro, Vinicius de Oliveira, Marilia Pêra, Soia          Lira
        Al tavolino della stazione di Rio l'ex insegnante Dora arrotonda          la pensione scrivendo lettere per gli altri. Tra i suoi clienti ci sono          Ana e suo figlio Josué, che ha nove anni e che ha un grande desiderio:          conoscere il padre. Il giorno seguente Ana è vittima di un incidente          e così Josué chiede a Dora di accompagnarlo alla ricerca          del genitore. 
       La Ballata dei lavavetri  - 1998; di Peter          Del Monte; con Eljana Nikolova Popova, Olek Mincer, Agata Buzek, Kim Rossi          Stuart, Andrzej Grabowski
        Alla fine degli anni Ottanta una famiglia polacca proveniente          da Radom arriva a Roma in attesa di ottenere un visto per il Canada. All'inizio          tutti i componenti del nucleo familiare si danno da fare per sbarcare          il lunario: Janusz, il capofamiglia lava i vetri delle macchine a un semaforo          insieme al fratello Zygmunt e a Rafal, mentre Helena, la sua nuova compagna          e la figlia Justyna vengono assunte come colf. Ma un giorno Janusz scompare          e a Zygmunt, ormai disperato, appare Papa Wojtyla. 
       Ospiti  - 1998; di Matteo Garrone; con          Corrado Sassi, Pasqualino Mura, Llazar Sota, Julian Sota
        Gheni e Gherti sono due ragazzi albanesi che vivono nella Roma          d'oggi. Uno è aperto e solare, ed uno è chiuso e con poca          voglia di parlare. Lavorano in un ristorante gestito da un proprietario          che si adopera per trovare loro una sistemazione; finiscono nella casa          di un figlio della borghesia, fotografo più per noia che per convinzione.        
       Rosetta  - 1999; di Jean-Pierre          Dardenne e Luc Dardenne; con Emilie Dequenne, Fabrizio Rongione, Anne          Yernaux, Olivier Gourmet
        La giovane Rosetta viene licenziata, ed a nulla serve la sua          reazione a questa decisione. Alla ragazza non resta altro che tornare          al campeggio della periferia dove abita con la mamma, donna debole e dedita          all'alcol. Per mettere insieme qualche soldo Rosetta vende vestiti fino          a quando non trova un altro lavoro. Quando la mamma fugge la figlia si          rifugia da Rigaud che lavora con lei.