lunedì 26 novembre 2012

I sofficini !!

Il vero Capitan Findus è finito in disgrazia. Come mai? Ve lo ricordate nel mitico spot? Sul web sta avendo grande eco la notizia secondo cui Capitan Findus sarebbe caduto in disgrazia e vive in condizioni precarie a Milano assieme al suo fedele cane. Ecco una foto che lo ritrae come è oggi





Ma ve lo ricordate nella pubblicità della Findus? Come ha fatto a ridursi così?


fonte: http://genio.virgilio.it/domanda/512190/capitan-findus-povero-truffato-cinesi

giovedì 15 novembre 2012

Siamo tutti compresi !

La carica dei “nuovi poveri”. Mamma e papà fanno la fame


LA STORIA. La crisi ha provocato una contrazione del mercato del lavoro e messo tante famiglie in difficoltà. “Non più solo barboni ma normali impiegati con mille euro di stipendio hanno bisogno d'aiuto”. Nasce così nel 2005 Altermeridia Onlus. Obiettivo: abbattere la povertà. L'ultimo strumento: un accordo che permetterà di fornire cibo, medicine e generi di prima necessità a 1000 famiglie che vivono nei municipi V, VI, VII e VIII

“Si può vivere con 1000 euro al mese, quando 700 se ne vanno per il mutuo, 200 per le bollette e per fare la spesa ne rimangono solo 100”. Li chiama i “nuovi poveri”, Claudio Lozzi, sindacalista di professione e nel “tempo libero” presidente dell'onlus Altermeridia. “Crescono sempre di più – spiega – a causa della crisi che sta mandando sul lastrico le famiglie italiane e romane. Non sono più i barboni a bussare alla nostra porta ma il cittadino medio, il padre di famiglia che non riesce ad arrivare a fine mese. Ma a fronte dell'aumentata richiesta quelli che ci possono aiutare finanziariamente nell'attività sono sempre di meno. Come fanno 10 persone a sostenere le necessità di 1000”?

“L'associazione nata nel 2005 è pensata proprio per bloccare la povertà che si sta diffondendo in città sempre di più. In questi anni, sono cambiate proprio le persone che si rivolgono a noi: ne aiutiamo in media 500 al mese, gente comune, con lavori comuni ma con stipendi insufficienti per svolgere una vita normale. Prima venivano i senzatetto, oggi non sono più i soli a chiedere aiuto. A partire dal 2002-2003 il mercato del lavoro ha iniziato a contrarsi e coloro ad aver bisogno di sostegno hanno iniziato ad aumentare”.

“Ultimamente adempiere al ruolo scelto è diventato più difficile – spiega Lozzi – perché a fronte dell'aumentata richiesta sono diminuiti i fondi raccolti tramite i soci sostenitori. In partenza eravamo in mille, l'ultimo contributo è arrivato da 40 persone. Tuttavia, la gente continua ad aver bisogno sempre di più dell'aiuto che forniamo; a novembre abbiamo finito tutto”.

Nasce da questa realistica considerazione la decisione di firmare un accordo con la Fondazione Banco Alimentare: “Il programma è rivolto a 1000 famiglie, in particolare residenti del V, VI, VII e VIII Municipio le quali ogni mese potranno far richiesta del cibo, dei medicinali, ma anche di pannolini e saponi; insomma, di tutto ciò che gli serve per poter vivere. Noi passeremo l'ordine al Banco Alimentare e ogni mese a partire da gennaio partirà la distribuzione”.

Ma questa è solo l'ultima delle attività messe in campo da Altermeridia, come sottolinea il Presidente: “Tra le tante iniziative abbiamo creato il Libro delle Convenzioni, uno strumento che coinvolge 170 piccole e medie imprese locali in difficoltà. Noi gli portiamo clienti ma loro si sono impegnate ad abbattere i costi in modo tale da poter diventare più accessibili per le famiglie impoverite. Per esempio una catena di ristoranti fa un menù speciale a 8 euro a persona. Del resto chiunque dovrebbe aver diritto a dei momenti di svago”.

fonte: http://affaritaliani.libero.it/roma/la-carica-dei-nuovi-poveri-mamma-e-pap-fanno-la-fame.html



Adesso si che siamo tranquilli!!!

(...) Il problema è che nei conti ufficiali ci sono solo cifre assai più alte. Nel 2009, per acquisto di beni, servizi e manutenzione, erano usciti 2 miliardi 192 milioni e 401mila euro. Un anno dopo la cifra era salita a 2 miliardi 213 milioni e 154mila euro. Nel 2011, il totale recitava 2 miliardi 214 milioni e 962 mila euro. Cioè sia nel 2010, sia nel 2011 erano usciti 20 e 22 milioni in più rispetto a prima. Eppure l'assessore sventola una tabella di risparmi fatti con 18 gare.


La spiegazione della massaia rende semplice la soluzione. È come se uno va a fare la spesa al supermercato avendo in mano la lista delle cose da comprare. Girando per gli scaffali vede tanti prodotti in promozione, con sconti accattivanti. Tutta roba che nella sua lista della spesa non c'è, magari non gli serve neppure, ma è in offerta e la prende. Alla fine, sullo scontrino, vede una voce che lo inorgoglisce: lo sconto totale ottenuto grazie alle offerte. E fa finta di non vedere che dal suo portafoglio sono comunque usciti molti più soldi di quelli che avrebbe speso senza gli sconti, limitandosi a comprare il necessario.

Che in Regione sia successo qualcosa di assai simile lo confermano i consiglieri del Pdl, che hanno dimostrato come nei conti veri il tanto sbandierato risparmio di Montaldo sia in realtà un bagno di sangue per le casse liguri. «Ho chiesto di vedere voce per voce gli acquisti fatti e le forniture arrivate alle varie aziende sanitarie per capire dove siano finiti i 74 milioni - incalza il vice presidente del consiglio, Gino Morgillo -. I conti dettagliati non ce li hanno ancora dati, questi sembrano taroccati». Sulla tabella dell'assessore ci sono ad esempio 7,8 milioni risparmiati con l'acquisto di pacemaker e defibrillatori. Oppure 854mila euro in meno per materassi antidecubito su un totale di spesa di 1 milione e 806mila euro. Cioè un ribasso di quasi il 50 per cento. Cifre false? «No - spiega serafico il capogruppo Marco Melgrati -. Ma magari poi scopriamo che quei defibrillatori non vanno bene, i medici non li usano e ne vengono acquistati altri. O magari abbiamo materassi scontati che però non vanno bene per i letti che abbiamo, e si devono acquistare i letti nuovi».

Ma questa situazione si inserisce in un quadro di gestione della Sanità fallimentare, dove l'assessore Montaldo procede con decisioni apparentemente positive, che a conti fatti si traducono in nuovi dissesti. «È il caso dei tanti tagli e degli accorpamenti dei reparti. Ora si parla dei due reparti del Galliera, in passato abbiamo avuto tanti esempi simili che hanno portato a peggioramenti dei conti e delle liste d'attesa - aggiunge Roberto Bagnasco -. È anche avvilente per la dignità dei consiglieri regionali che tutto venga deciso dai tecnici e dall'assessore. Ed è grave che alcuni colleghi consiglieri di maggioranza accettino l'evidente declassamento dell'Assemblea rispetto ai temi così rilevanti come la riorganizzazione della rete dell'emergenza». Riorganizzazione che forse verrà presentata al consiglio a metà novembre, quando però le scelte saranno state già fatte. «Mi risulta che al 31 ottobre saranno chiusi quattro pronti soccorso in Liguria», sbotta Melgrati. E Morgillo ripete come l'obiettivo non sia mai quello di risparmiare davvero: «Basterebbe iniziare a tagliare i direttori generali delle Asl, visto che ormai non hanno più alcun ruolo, che tutte le scelte vengono fatte dall'alto», incalza il consigliere. Davvero imbarazzante il tentativo di replica di Montaldo che ammette esattamente la correttezza della prova della massaia: «Gli acquisti della Centrale rappresentano comunque una quota limitata della voce di acquisto di beni e servizi che comprensibilmente possono essere cresciuti, su altre voci».


fonte: http://www.ilgiornale.it/news/genova/i-barboni-e-degrado-cos-rinasce-stazione-santa-847831.html