domenica 30 maggio 2010

Diedero fuoco al clochard

Condannati a otto anni

Riconosciuti colpevoli i quattro giovani che nel novembre 2008 incendiarono la panchina dove dormiva il senza tetto. In aula si sono detti stupiti per la severità della pena



Rimini, la panchina su cui dormiva  il clochard a cui è stato appiccato il fuoco (foto Bove)
Rimini, la panchina su cui dormiva il clochard a cui è stato appiccato il fuoco (foto Bove)

Rimini, 28 maggio 2010 - Alla fine è arrivata la condanna: otto anni e venti giorni di reclusione per Alessandro Bruschi, Enrico Giovanardi, Fabio Volanti e Matteo Pagliarani, i quattro ragazzi che nella nottata tra il 10 e l'11 novembre 2008 diedero fuoco alla panchina dove stava dormendo il clochard Andrea Severi.

A determinare la severità della condanna la natura dell’imputazione: tentato omicidio e non lesioni gravi come avrebbe voluto la difesa.

Stesso trattamento per tutti e quattro gli imputati, dunque. Il pm Davide Ercolani aveva chiesto 13 anni per Bruschi, considerato la mente del gruppo, dodici per Giovanardi, Volanti e Pagliarani. Il Tribunale ha ritenuto equivalenti le aggravanti dei futili motivi con le attenuanti del pentimento e del risarcimento del danno, stabilito d’accordo fra le parti in 190.000 euro a favore della vittima.

I quattro imputati erano presenti in aula e si sono detti stupiti per la severità della pena. I difensori hanno annunciato il ricorso in appello, ma il secondo grado di giudizio non si potrà celebrare prima di nove mesi: infatti tre mesi sono necessari per il deposito delle motivazioni della sentenza, e altri sei perché i quattro giovani concludano il periodo in comunità.

Andrea Severi, il clochard che dormiva sulle panchine di Rimini, ha passato molti mesi in ospedale con ustioni gravissime e ha dovuto subire operazioni di ricostruzione della cute.

Fonte : http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rimini/cronaca/2010/05/28/338086-diedero_fuoco_clochard.shtml

lunedì 24 maggio 2010

Concorso!!

L'arma della creatività
per vincere la miseria

Dimezzare la percentuale della popolazione che soffre la fame nel mondo è il primo degli «Obiettivi Onu di Sviluppo del Millennio»

Uno spot per ricordare ai leader
mondiali gli impegni presi.
Iniziativa de La Stampa e Onu

MARCO BARDAZZI

TORINO
Immaginate di potervi rivolgere contemporaneamente a tutti i leader della Terra, per chiedere loro di mantenere una promessa importante che hanno fatto dieci anni fa: quella di impegnarsi a dimezzare, entro il 2015, la povertà nel mondo. Se siete creativi e intraprendenti, adesso «La Stampa» e l’Onu vi danno la possibilità di far arrivare ai potenti del pianeta e all’opinione pubblica in genere un messaggio apparentemente semplice, ma decisivo: «Si può eliminare la povertà».

È l’obiettivo a cui punta un concorso lanciato dal Centro regionale di informazione delle Nazioni Unite (Unric), che invita i cittadini di 48 Paesi europei a realizzare un annuncio pubblicitario destinato ai maggiori quotidiani europei, che punti a ricordare ai capi di Stato e di governo gli impegni presi nel settembre 2000 a New York. In una storica Assemblea generale dell’Onu, all’alba del nuovo millennio, 189 leader di altrettanti Paesi del mondo firmarono una risoluzione che puntava a una serie di obiettivi da raggiungere entro quindici anni, il più importante dei quali era quello di riuscire a «dimezzare la percentuale della popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno».

Il prossimo settembre i governanti del pianeta si incontreranno di nuovo a New York, nella sede dell’Onu, per fare il punto sul cammino compiuto in dieci anni e soprattutto sulla strada che c’è ancora da fare. Sarà un bilancio con alti e bassi, e buona parte dei Paesi ricchi avranno bisogno di un «promemoria» per ricordare gli impegni che si sono presi nei confronti dei poveri del mondo.
Proprio la realizzazione di questo promemoria è ciò a cui punta il concorso delle Nazioni Unite, che ha scelto «La Stampa» come partner esclusivo per l’Italia.
C’è tempo fino al primo luglio per partecipare alla competizione, battezzata «Scatena la tua creatività contro la povertà». Si tratta di realizzare un manifesto pubblicitario che sensibilizzi tutti sull’importanza di quelli che sono stati definiti gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, le promesse fatte ai poveri del mondo nel 2000.

Regolamento e modalità per la realizzazione dell’annuncio pubblicitario e per la partecipazione al concorso, le potrete trovare tutte sul sito web de «La Stampa».Una giuria europea sceglierà il vincitore, al quale è riservata non solo la soddisfazione di vedere il proprio annuncio diffuso in giro per il mondo, ma anche un premio di 5 mila euro messo a disposizione dalla presidenza spagnola dell’Unione Europea.

fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201005articoli/55304girata.asp

domenica 23 maggio 2010

Il Libro di Stefano!!

Sono Stefano Bruccoleri, ho vissuto diversi anni in strada e di quella esprienza ne ho fatto un libro dal titolo :

"Via della casa comunale n°1"

Ve lo lascio in allegato nella speranza che vogliate diffonderlo.

Stefano Bruccoleri

www.analkoliker.splinder.com
www.senzafissadimoradisuccesso.com

Su Skipe: analkoliker

A chi lo volesse leggere www.barbonionline.com lo invierà per posta elettronica!!

venerdì 21 maggio 2010

Ci hanno pensato!!

iHobo: vivi tre giorni con un senzatetto

Sta per arrivare su AppStore l’applicazione iHobo, nata per scopi di beneficenza ma interessante per la natura del progetto.

In questa applicazione dovremo infatti vivere tre giorni virtuali con un senzatetto e curarne ogni suo aspetto, in pieno stile Tamagotchi. Dovremo quindi dargli da mangiare, riscaldarlo e tenerlo lontano dai guai.

L’applicazione è stata realizzata dall’associazione Depaul UK.

lunedì 17 maggio 2010

il calcio aggregatore sociale!!!!

Monetine e banconote in diretta tv nella ciotola del senzatetto, sotto gli occhi di milioni di persone. Parliamo di un imbarazzante episodio, avvenuto sulla tv spagnola, ad opera del reporter di Cadena SER e Cuarto Manolo Lama, che durante il collegamento da Amburgo per la finale di Europa League tra Atletico Madrid e Fulham ha mostrato e fatto inquadrare un clochard seduto ai bordi di un marciapiede. "Facciamo vedere alla Spagna quanto siamo generosi - ha detto Lama, circondato dai tifosi dei colchoneros - diamo un po' di gioia all'amigo". Così il giornalista ha buttato una monetina nella ciotola del senzatetto, imitato dai tifosi dell'Atletico, che tra le grasse risate dei colleghi in studio hanno iniziato a porgergli banconote, telefonini e carte di credito. L'episodio ha scatenato la polemica sul web, tanto che la compagnia che controlla l'emittente tv Cuarto ha dovuto scusarsi per il pessimo spettacolo. Il senzatetto, Kalle, 49enne, intervistato poi da tv e giornali ha detto di non aver mai visto una cosa del genere. "Mi sento ferito per la totale mancanza di rispetto", ha detto il clochard.


sabato 15 maggio 2010

Anche la C.R.I ha avuto la deroga maltempo!

Milano, è ancora maltempo.

La Croce Rossa distribuisce coperte

Da lunedì le unità di strada della Croce Rossa di Milano hanno ripreso la distribuzione di coperte per i senza fissa dimora per far fronte alle forti piogge degli ultimi giorni. “Il maltempo impone di stare perennemente in stato d’allerta”

13 maggio 2010

domenica 9 maggio 2010

Leggere, Leggere, Leggere, Leggere!!

Stufo di perdere sempre

(Bozza per Lettera aperta su vari siti italiani e non)

Gentile mio sindaco,
Purtroppo sono costretto ad informarLa che la nostra polizia municipale invece da proteggerci ci si rivolta contro.
So che Lei ha molto da fare,e che la mia cosa può sembrare una "Bazzecola", ma cosi per me non è.Le scrivo con cuore rattristato dalla delusioni delle passate amministrazioni,e ho riposto molta fiducia in lei con la speranza di un mondo migliore.
Non chiedo nulla in concreto eccetto di venir rispettato come essere umano prima e come cittadino Romano poi.

Ora la storia è lunga e mi permetto di rinviarla al mio modesto blog il cui titolo è di per se un programma:

http://viveresenzafissadimora.blogspot.com/

Grazie

con rispetto

Roberto DiFeliceantonio

sabato 8 maggio 2010

Ma i nomi dei senzatetto dove sono?



Casacca rossa, maniche della maglia arrotolate al gomito, sorriso stampato e un paio di piatti almeno per mano. Così, ieri mattina, il sindaco di Milano Letizia Moratti (nella foto), madrina dell’«Angel Day», evento di solidarietà in cui i vip hanno servito da mangiare ai senzatetto milanesi. Nella casa di accoglienza di viale Ortles, «dove solo l’anno scorso - ha sottolineato la Moratti - sono stati ospitati 1.200 bisognosi», oltre al primo cittadino si sono dati da fare tra i tavoli di plastica anche molti volti noti dello spettacolo, da Roberto Vecchioni a Jo Squillo, da Leone Di Lernia a Tony Dallara.

fonte: http://www.ilgiornale.it/interni/e_moratti_serve_tavoli_clochard/07-05-2010/articolo-id=443389-page=0-comments=1

mercoledì 5 maggio 2010

EMERGENZA!

I sindacati aprono il fronte sfratti: lavoratori ridotti a fare i senzatetto


Melloni (Cgil): servono risorse. Il Comune recupereremo 400 alloggi sfitti


Bologna «Ogni notte ci sono persone che dormono in stazione, altri lo fanno davanti alle chiese, tra questi ci sono anche lavoratori», ha spiegato il segretario bolognese della Cisl, Alessandro Alberani. Ieri i sindacati confederali con una voce sola hanno denunciato l’emergenza casa e dal Commissario, Anna Maria Cancellieri, sono arrivate le prime risposte. Probabile che una parte del tesoretto lasciato in eredità a Palazzo d’Accursio dagli avanzi di bilancio venga destinato proprio lì. «Bisogna capire l’entità delle risorse, ma la certezza è che il Commissario ha messo l’emergenza abitativa all’ordine del giorno», ha spiegato il sub-commissario con delega al Welfare, Raffaele Ricciardi, che, d’ora in avanti, coordinerà gli incontri con i confederali.
Al summit di ieri i sindacati sono stati chiari. «Bisogna prorogare gli sfratti», ha chiesto il segretario della Camera del Lavoro, Cesare Melloni: «Si guardi a quali risorse possono essere messe in campo per soluzioni transitorie». I sindacati spingono per recuperare il progetto delle casette olimpiche di Torino 2006 (proposto dalla giunta Cofferati e accantonato da Delbono) e realizzare l’albergo popolare in via del Pallone. Secondo Luciano Roncarelli della Uil «gli sfratti andrebbero sospesi per sei mesi». Ipotesi difficile da realizzare, però, in quanto il Comune dovrebbe intervenire in un rapporto giuridico tra privati. Resta il fatto che bisogna intervenire al più presto: «Altrimenti ci saranno occupazioni un giorno sì e un giorno no — ha spiegato Alberani —. La vera novità è che adesso ci sono anche i lavoratori per la strada». Cittadini italiani o stranieri con contratti precari non rinnovati che adesso si trovano a passare le notti nel sottopassaggio della stazione, piuttosto che davanti alla chiesa del Baraccano o in zona universitaria. «Alcuni dormono in via dei Mille e in piazza dei Martiri», ha detto Alberani. «Abbiamo intenzione di recuperare tutti quegli alloggi di edilizia pubblica che hanno bisogno di lavori», ha spiegato Ricciardi. Si tratta di circa 400 abitazioni che dopo la ristrutturazione potrebbero andare alle famiglie in graduatoria ma ancora senza casa. Poi Palazzo d’Accursio aumenterà le risorse sul fondo di sostegno all’affitto. Anche i numeri chiariscono la gravità della situazione. L’ultimo studio di Nomisma, commissionato dal Comune e pubblicato lo scorso dicembre, dice che gli affitti a Bologna si mangiano oltre un terzo degli stipendi in tre famiglie su quattro. Secondo la società di studi economici, infatti, il 75 per cento degli affittuari bolognesi paga un canone superiore al 30 per cento del proprio reddito, la soglia di sostenibilità fissata dalla Banca d’Italia, oltre cui gli istituti di credito non concedono prestiti. I sindacati dicono che negli ultimi dodici mesi in provincia di Bologna gli sfratti sono stati circa 3.000, di cui il 90 per cento per morosità. Una percentuale molto alta (trainata dalla crisi), dato che lo scorso anno i morosi erano circa il 40 per cento rispetto al resto degli sfrattati (quelli per finita locazione) che stavano su una quota intorno 60 per cento. Nel 2008 gli sfratti eseguiti nel Bolognese furono 6.636, mentre nelle ultime settimane al tribunale di Bologna si marcia al ritmo di 35 udienze per sfratto a settimana. La fame di case si avverte anche dal numero di richieste per gli alloggi di edilizia popolare. Sul totale delle 8.535 domande, ben 936 sono arrivate negli ultimi sei mesi e mentre sono 898 le integrazioni alle richieste precedenti a seguito di un aggravamento delle condizioni abitative. Infine le quaranta famiglie che da otto giorni occupano le ex scuole Mazzini a Borgo Panigale, non mollano la presa e anzi si riuniranno in un’assemblea pubblica (oggi alle 19,30) aperta alla cittadinanza. A presidiare lo stabile di via Legnano ci sono gli inquilini della tendopoli sgomberata mercoledì scorso davanti agli uffici comunali di piazza Liber Paradisus e una decina di famiglie senza casa.

Marco Madonia

Fonte: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2010/4-maggio-2010/i-sindacati-aprono-fronte-sfratti-lavoratori-ridotti-fare-senzatetto-1602952993939.shtml

sabato 1 maggio 2010

Chi meglio di loro!!

Rimini, i clochard diventeranno “insegnanti” di marginalità

Presentato il progetto “Dalla marginalità alla partecipazione”.
Canevaro: “Per ribaltare la condizione dei senza fissa dimora bisogna ascoltarli e metterli al centro di un percorso di formazione che li renda protagonisti”.

Fonte:http://www.redattoresociale.it/DettaglioNotizie.aspx?idNews=303857

Speriamo non sia solo una scelta politica!

"Hope in stations": FS, ferrovie tedesche, francesi e belghe insieme contro povertà ed emarginazione

Presentato oggi a Parigi il progetto di sperimentazione europea per i senza fissa dimora, che ha anche l'appoggio esterno delle ferrovie polacche e spagnole. Il modello degli “Help Center”, aperti da FS nelle principali stazioni italiane, sarà testato anche alla Gare du Nord di Parigi e alla stazione centrale di Berlino.

Da oggi le FS si uniscono alle ferrovie tedesche, francesi e belghe per combattere insieme povertà ed emarginazione nelle principali capitali europee e, in particolar modo, nelle stazioni ferroviarie con il progetto “Hope in stations”, presentato oggi a Parigi. Il fenomeno delle persone senza fissa dimora si è incredibilmente aggravato negli ultimi 20 anni e l’attuale crisi economica lo ha ulteriormente acutizzato, aumentando il numero dei “nuovi poveri” e di coloro che popolano stazioni, marciapiedi e portici in cerca di riparo dalle rigide temperature invernali. Alla crisi economica, come fattore di malessere sociale, si aggiungono poi i flussi migratori di persone disperate in fuga dai paesi d’origine, provenienti per lo più dal Sud del mondo. Il progetto riguarderà infatti anche le migliaia di persone che, spinte da guerre endemiche e condizioni ambientali avverse, cercano rifugio nelle nazioni della vecchia Europa, che non sono sempre in grado di assorbire quest'ondata crescente, garantendo ad ogni singolo individuo un lavoro e una vita dignitosa. Nessun Paese industrializzato è immune da queste problematiche. Per affrontare il problema in maniera coordinata e quindi più efficace e con l'appoggio esterno delle ferrovie spagnole e polacche, le FS insieme a Deutsche Bahn, SNCF e ferrovie belghe hanno concorso alla presentazione e formulazione di “Hope in stations”. Il 7 gennaio scorso la UE ha ammesso ufficialmente il progetto europeo al finanziamento. Obiettivo: acquisire, diffondere e scambiarsi metodologie innovative, con il contributo di importanti istituti di ricerca europei (tra cui ISFORT) e associazioni come l’Agence Nouvelle des Solidarités Actives e FEANTSA. L’esperienza maturata in questi anni dalle Ferrovie dello Stato con gli Help Center, presenti ormai nelle principali stazioni italiane, si è rivelata fondamentale per l’arricchimento del programma con iniziative concrete. L’Help Center sarà infatti il modello di riferimento della sperimentazione europea e sarà testato alla Gare du Nord di Parigi e alla stazione centrale di Berlino. In un secondo momento, a partire dal 2011, si cercherà di avviare iniziative specifiche, mirate al reinserimento sociale delle persone disagiate. Il progetto Hope in Staions s’inserisce nella filosofia alla basa della Carta Europea per lo sviluppo di iniziative sociali nelle stazioni, firmata dalle ferrovie italiane, francesi, belghe, lussemburghesi e polacche nell’ottobre 2008.

fonte:http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=d4bfd9c768f66210VgnVCM1000003f16f90aRCRD