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giovedì 21 gennaio 2010

Un bel film!!!

Da homeless alla Nfl
per Michael la vita è un film

A 15 anni vagava come un'anima persa, senza una casa, un soldo e una speranza. Poi l'incontro con una bella e generosa famiglia che l'ha fatto studiare, lo ha curato e ne ha cambiato l'esistenza. Ora Michael Oher è un forte tackle dei Ravens, una stella della Nfl. E la sua storia è diventata un film. Che sta sbancando il botteghino Usa
di GIOVANNI MARINO

Michael era un giovane disperato. Michael era un homeless. Michael aveva già perso prima di iniziare. Vagava per Memphis in cerca di un anfratto, di un ponte sotto cui dormire. Le strade erano la sua casa. I senzatetto gli unici amici che non lo deridessero. La scuola lo aveva bandito presto: quoziente intellettivo basso, sgraziato e poco comunicativo con gli altri. Un tipo silenzioso e solitario con quei 140 chili per quasi due metri d'altezza. Un ignorante, un gigante obeso, lo avevano bollato i compagni delle poche lezioni alle quali aveva assistito raggiungendo il record negativo di 11 istituti cambiati nel giro di 9 anni dove non erano mancate le bocciature.

Un destino segnato ad appena quindici anni, orfano di padre, con una madre devastata dalla droga sintetica, il crack. Senza un dollaro. Senza una abitazione. Senza amici. Con dodici fratelli disperati quanto lui. Ma se ognuno di noi ha un angelo custode, quello di Michael Oher ha saputo recuperare, e alla grande, il ritardo con cui ha preso a occuparsi del suo protetto. L'angelo lo ha fatto incontrare in una fredda serata con la famiglia Tuohy: loro bianchi facoltosi, lui afroamericano senzatetto. Due mondi lontani. Apparentemente senza alcuna possibilità di comunicazione. Loro con un bel fuoristrada, lui a piedi, in calzoncini e con una maglietta troppo corta per la sua stazza. E qui avvenne un piccolo grande miracolo: Sean e Leigh Anne Tuohy invitarono subito Michael nella loro bella casa a trascorrere una notte che si annunciava gelida. Senza neppure sapere chi si trovassero davanti, superando ogni cautela e pregiudizio.


Da lì in poi l'angelo di Michael non avrebbe fallito un solo colpo. I Tuohy non lo mollarono più: presero una insegnante personale per colmare le sue lacune scolastiche, gli fecero frequentare con assiduità le lezioni, lo spinsero su un campo da gioco, gli comprarono abiti della sua (gigantesca) taglia, insomma lo accudirono come un figlio. Il terzo, oltre i due nati dal loro matrimonio. In quella famiglia adottiva Oher si è trovato a meraviglia, una intesa naturale con Sean Tuhoy, commentatore sportivo televisivo e con affari nella ristorazione; con sua moglie Leigh Anne, decoratrice d'interni e con i loro figli Collins e Sean junior.

Ognuno ha il suo talento. Curato, amato e seguito, Michael ha trovato il suo: giocare a football. Ma non come un atleta qualsiasi. Da autentico professionista, uno dei migliori nel suo ruolo - tackle- praticamente insuperabile quando deve proteggere il suo quarterback dall'assalto dei difensori avversari. Uno da Nfl. E i Baltimore Ravens non se lo sono lasciati sfuggire, facendogli firmare un pingue contratto.

Da homeless a stella della Nfl, troppo bello per non diventare un libro e un film. Entrambi di successo. The blind side: evolution of a game, scritto da Michael Lewis, è il bestseller da cui è stata tratta la pellicola titolata The blind side. Il lato cieco. Appena uscito in America, il film sta sbancando il botteghino. In pochi giorni è andato in testa nel box office superando la saga giovanil-vampiresca New Moon con oltre venti milioni di dollari incassati. Il pubblico è rimasto commosso dalla storia, con Sandra Bullock nelle vesti della madre adottiva di Oher (che ha il volto dell'attore Quinton Aaron), una interpretazione che le è valsa le candidature allo Screen actors guild awards e al Golden Globe 2010.

The blind side. Il lato cieco. Quello da dove possono colpirti. Quando non li vedi. E possono farti male. A meno che, a proteggerti, non ci sia un ex homeless chiamato Michael Oher. Una forza della natura. Una barriera umana. Una fantastica e per certi versi incredibile e bellissima storia americana. "Loro hanno avuto un cuore enorme - ha raccontato il tackle dei Baltimore Ravens, che indossa la divisa numero 74, nelle tante interviste sostenute in vista dell'uscita del film girato dal regista John Lee Hancock - Chi avrebbe preso uno sconosciuto che vagava per la strada dentro casa sua? Nessuno. Nessuno lo avrebbe fatto. Loro lo hanno fatto". E Michael, da homeless, si è trasformato in un giovane istruito giocatore dei Ravens. Otto anni dopo quell'incontro casuale con i suoi futuri genitori adottivi. Un professionista dello sport che adesso potrà permettersi qualcosa in più di quella casa di proprietà che non ha mai avuto grazie ai 13,8 milioni di dollari che intascherà per i cinque anni di contratto con Baltimore. Niente da dire: l'angelo custode si è svegliato un po' tardi ma, poi, si è davvero superato. Trasformando la storia di Michael nello spot della solidarietà multirazziale e dei buoni sentimenti. Per una volta, una buona notizia che fa notizia.

g.marino@repubblica.it
(24 dicembre 2009)

martedì 28 aprile 2009

Un Pò Di Cultura!!!

Bibliografia consigliata sul tema della grave emarginazione:

Alexis de Tocqueville, Democrazia e povertà (a cura di Anton Marino Revedin) - Ideazione Editrice, 1998
Alexis de Tocqueville, con la chiarezza e preveggenza che l'hanno proposto come uno dei più acuti pensatori della contemporaneità, in due Memorie risalenti alla prima metà del XIX secolo ci illumina sugli sprechi ed i torti dell'assistenzialismo, sull'illusorietà di ogni giustizia sociale garantita dallo Stato, sui rischi ed i problemi connessi al passaggio dallo "Stato razionale" allo "Stato funzionale".

Sally Trench, Seppellitemi con i miei stivali - Edizioni Paoline, 1972
La storia di una ragazza appena ventenne che, nella Londra dei primi anni '70, decide di vivere "on the road" accanto agli homeless, spinta - più che dalla moda - da una profonda fede cristiana e da un sincero desiderio di condividere le pene degli ultimi.

Inchiesta sulla miseria in Italia (a cura di Paolo Braghin) - Einaudi, 1978
Raccolta di materiali dall'inchiesta "sulla miseria e sui mezzi per combatterla" del 1951, subito dopo il ventennio fascista, durante il quale era stato soppresso qualsiasi studio di questo genere. Quello che risulta è un ritratto storico ed al tempo stesso drammatico della situazione dell'Italia del dopoguerra.

John Woolf Stuart, Porca miseria. Poveri ed assistenza nell'età moderna - Laterza, 1988
Una storia del capitalismo e della povertà, dell'economia e della società fiorentina dal 1500 al 1800.

Leonore Fleischer, La leggenda del re pescatore - Longanesi, 1991
Parry è un ex professore universitario, sprofondato nella follia dopo la morte della moglie, legata in qualche modo a Jack, un famoso DJ che in seguito all'incidente ha perso il lavoro e si è rifugiato nell'alcool. Insieme partiranno per una missione alla ricerca del senso della vita.

Nels Anderson, Hobo. Il vagabondo. Sociologia dell'uomo senza fissa dimora - Donzelli, 1994
Hobo nello slang americano significa "vagabondo". Con interviste, osservazioni e materiale documentario, il sociologo Nels Anderson ritrae la vita di queste persone senza dimora, facendone dei ritratti precisi e spiritosi.

Vincenzo Paglia, Storia dei poveri in Occidente - Rizzoli, 1994
Un grande racconto dei poveri e soprattutto del concetto della povertà attraverso i secoli, sui luoghi comuni e sui pregiudizi, sull'assistenza e la carità, viste sia dal punto di vista sociologico che con la prospettiva del Cristianesimo. Il libro si conclude con uno sguardo al futuro, dove la sfida tra Nord e Sud è destinata ad avere un ruolo centrale.

I senza fissa dimora (a cura di Gianfranca Pochettino) - Piemme, 1995
Una panoramica a 360° sul fenomeno delle persone senza dimora, visto anche dal punto di vista della Chiesa e dell'animazione della comunità cristiana. Questo è il volume numero 9 della collana Biblioteca della Solidarietà , curata dalla Caritas Italiana.

L'utente che non c'è. Emarginazione grave, persone senza dimora e servizi sociali (a cura di Luigi Gui) - Franco Angeli, 1995
Quando una persona imbocca la strada della grave emarginazione, rischia anche di diventare "invisibile" e di essere dimenticato dai servizi della pubblica assistenza. In questo interessante saggio si analizza questo processo e si propongono alcuni spunti critici.

Franco Martinelli, Poveri senza ambiente. La sociologia della povertà e della miseria. La condizione dei senzacasa a Roma - Liguori, 1995
In questo libro vengono presentate le teorie di studiosi d'altri tempi, e ricerche sulle condizioni delle persone senza dimora a Roma. Inoltre, presenta alcuni spunti critici sui possibili interventi per il reinserimento nella società.

Giovanni Pieretti, Per una cultura dell'essenzialità. Studi e ricerche sulle moderne povertà urbane - Franco Angeli, 1996
Le persone che fanno parte della cultura dell'essenzialità sono quelle che in passato hanno fatto parte degli strati del vecchio proletariato: questa gente ha una definizione di povertà diversissima da quella data dai servizi. Tali poveri non vanno ai servizi perché a loro basta avere un tetto e una piccola pensione. Non si definiscono povere, pur vivendo in situazioni di miseria e di degrado a volte infinite...

Povertà estreme in Europa. Contraddizioni ed effetti perversi nelle politiche di welfare (a cura di Paolo Guidicini, Giovanni Pieretti e Maurizio Bergamaschi) - Franco Angeli, 1996
Una ricerca svolta in Italia, Francia, Germania e Danimarca, accomunate dalla difficoltà a riconoscere la specificità dell'estrema emarginazione. Tra quest'ultima, e la povertà "tradizionale", infatti, non vi è soltanto una differenza quantitativa, ma soprattutto qualitativa: la povertà estrema rappresenta una vera e propria frattura, sia interiore che con la collettività, ed è un fenomeno peculiare, frutto della società industrializzata.

Gli esclusi dal territorio. Comunità e politiche di welfare di fronte ai percorsi di impoverimento (a cura di Paolo Guidicini, Giovanni Pieretti e Maurizio Bergamaschi) - Franco Angeli, 1997
La tesi di questo saggio è che l'esclusione dal territorio, e conseguentemente da una relazione e da un radicamento vitale nella realtà sia all'origine delle povertà estreme e delle esclusioni sociali. Quindi per un recupero è fondamentale riconquistare il rapporto con la comunità, col vicinato, col gruppo.

Joseph Roth, La leggenda del santo bevitore - Adelphi, 1998
Storia di un ex minatore alcolizzato che vive a Parigi sotto un ponte, e rispecchia le vicende dell'autore, che visse i suoi ultimi anni come esule a Parigi. Da questo libro è stato tratto un bellissimo film di Ermanno Olmi.

Michel e Colette Collard Gambiez, Un uomo che chiamano clochard. Quando l'escluso diventa l'eletto - Edizioni Lavoro, 1999
Colette e Michel alcuni anni fa hanno deciso di condividere la vita e la miseria di un gruppo di "clochard", e ci raccontano con questa testimonianza le loro aspirazioni più profonde.

Giuseppe A. Micheli, Cadere in povertà. Le situazioni a rischio, i processi, i terreni di coltura dell'impoverimento - Franco Angeli, 1999
L'autore cerca di dare una risposta alla seguente domanda: «come è possibile che persone che conducono una vita normale senza appariscenti difficoltà inizino ad un certo punto a rotolare per l'impercettibile declivio dell'impoverimento, fino al punto di non riuscire più ad uscirne?»

Storie di barboni rasati a secco. Vite di strada. Dall'assistenza alle politiche di inclusione (a cura dell'assessorato alle Politiche per la Promozione della Salute del Comune di Roma) - Armando Editore, 2000
Forse non tutti i senza fissa dimora di Roma possono o vogliono cambiare il proprio progetto di vita, ma a tutti dovrebbe essere concessa questa possibilità. In ogni caso tutti dovrebbero avere un luogo per farsi la barba con l'acqua ed il sapone: con questa elementare opportunità non sarà possibile "rivoltare il mondo ed abolire la miseria", ma potremo evitare che una persona senza tetto diventi barbone.

Filmografia consigliata sul tema della grave emarginazione:

Il monello (The Kid) - 1921; regia di Charlie Chaplin; con Charlie Chaplin, Jackie Coogan, Edna Purviance, Carl Miller, Tom Wilson
Una donna vuole diventare una grande attrice e abbandona il suo bimbo appena nato, perché non gli sia d'impaccio. Il vagabondo Charlot lo raccoglie e lo cresce. Alcuni anni dopo, l'omino è come un padre per il piccolo, ma c'è chi li vuole separare.

Luci della città (City Lights) - 1931; di Charlie Chaplin; con Charlie Chaplin, Harry Myers, Virginia Cherrill, Florence Lee
Charlot acquista una rosa da una giovane fioraia cieca che, per un equivoco, lo scambia per un milionario. Vagabondando per la città Charlot arriva sul molo dove salva il vero milionario dal suicidio. Deciso ad aiutare la fioraia, bisognosa di una costosa operazione chirurgica che le ridarrebbe la vista, Charlot fa mille mestieri tra i quali il pugile.

Boudu salvato dalle acque (Boudu sauvé des eaux) - 1932; di Jean Renoir; con Michel Simon, Charles Granval, Marcelle Hainia, Séverine Lerkzinska
Disperato per aver smarrito il proprio cane, il clochard Boudu si butta nella Senna. Un libraio dalle idee liberali lo vede e si getta in acqua per salvarlo. Strappatolo dal fiume lo accoglie poi in casa e tenta di recuperarlo socialmente. Risultato: Boudu devasta l'appartamento del suo salvatore, gli corteggia la cameriera e taglia la corda quando dovrebbe sposarla con nozze riparatrici. Jean Renoir e Michel Simon costruiscono un paradosso di irresistibile ferocia, che contrappone la carità pelosa del buon borghese all'anelito anarcoide di libertà del barbone. A vantaggio di quest'ultimo.

Furore (The Grapes of Wrath) - 1940; di John Ford; con Henry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, Charley Grapewin
Dall'Oklahoma alla California a bordo di un vecchio camion. La famiglia contadina di Tom Joad (Fonda), travolta come migliaia di altre dalla Grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso la "terra promessa" dove ci sarà il lavoro. Ma Tom, che è appena uscito di prigione ed è ricercato dalla polizia, deve lasciare i suoi cari per non metterli nei guai.

L'amore - 1948; di Roberto Rossellini; con Anna Magnani e Federico Fellini
Film in due episodi, entrambi incentrati sulla grandezza di Anna Magnani. Il primo ("La voce umana", rispettoso adattamento da Cocteau) è un lungo monologo telefonico di una donna che conversa con l'amante pronto a lasciarla. Nel secondo ("Il miracolo", sceneggiato e interpretato da Fellini) la Magnani è un'ingenua campagnola che, incontrato uno sconosciuto vagabondo, lo scambia per San Giuseppe; l'uomo non si lascia sfuggire l'occasione...

Miracolo a Milano - 1951; di Vittorio De Sica; con Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Francesco Golisano, Brunella Bovo, Guglielmo Barnabò
Il piccolo Totò finisce in orfanotrofio dopo la morte di Lolotta che, dopo averlo trovato sotto un cavolo, lo aveva preso con sé. Una volta cresciuto riesce a difendere miracolosamente, anche grazie all'intervento dello spirito della sua defunta madrina, un gruppo di poveri che abitano una zona della periferia di Milano vittime delle manovre di uno speculatore senza scrupoli. Mascherato dai toni della fiaba, il film è una feroce denuncia dell'oppressione. Quando la lotta di classe fallisce restano soltanto le armi dell'utopia e della speranza che non muore. Uno dei migliori copioni di Cesare Zavattini che può essere giustamente anteposto a De Sica nel ruolo di "autore" del film.

I bassifondi (Donzoko) - 1957; di Akira Kurosawa; con Toshiro Mifune, Isuzu Yamada, Ganjiro Nakamura, Kyoko Kagawa
È una versione allucinante ed onirica de L'albergo dei poveri di Gorkij, ispirata a Le bas-fonds di Renoir. Fu girato in presa diretta, in due uniche scene, e grazie ad una magistrale direzione degli attori, riuscì a comunicare un forte senso di angoscia e di delirio. Il film, ambientato nell'epoca Tokugawa (diciottesimo secolo), descrive la condizione dei poveri e dei diseredati del Giappone contemporaneo: narra di un gruppo di disperati accampati in una baracca ai piedi di una muraglia.

Il segno del leone (Le signe du Lion) - 1959; di Eric Rohmer; con Jess Hahn, Van Doude, Jean-Luc Godard, Stéphane Audran; Michèle Girardon, Paul Bisciglia
Pierre, artista squattrinato, sta per diventare ricco grazie a un'eredità. Per celebrare l'avvenimento, si fa prestare dei soldi dagli amici e organizza una grande festa. Poi l'eredità va a suo cugino e allora Pierre resta solo a vagabondare in una Parigi estiva e deserta, familiarizzando con i clochard, ubriacandosi nei bar. È in uno di questi che lo raggiunge la notizia: il cugino è morto in un incidente. Primo film di Rohmer, uscito in Francia con tre anni di ritardo e in maniera quasi clandestina. È un racconto morale in cui il destino (e la musica) gioca un ruolo determinante. Un breve ruolo, quello del melomane, per Jeanà-Luc Godard.

Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) - 1969; di John Schlesinger; con Dustin Hoffman, Jon Voight, Brenda Vaccaro, John McGiver, Ruth White
È uno dei più lucidi e spietati ritratti di New York, e nello stesso tempo l'analisi di un'amicizia che cerca di riscattare l'uomo dai bassifondi delle sue passioni. Joe Bucker approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico in Rico, un ladruncolo ammalato di tubercolosi che vive come un barbone. Nella speranza di poterlo guarire, Joe accompagnerà Rico nel suo ultimo viaggio verso la Florida.

Magic Christian - 1971; di Joseph McGrath; con Christopher Lee, Richard Attenborough, Ringo Starr, Peter Sellers
Sir Guy Grand, ricchissimo industriale inglese, non avendo discendenti diretti adotta Archibald, un giovane vagabondo incontrato casualmente. Ben presto però sir Guy si preoccupa essenzialmente di dimostrare al figlioccio il potere di corruzione del denaro. Il tutto attraverso esempi concreti: falsifica un'asta pubblica, riduce a una rissa la tradizionale sfida di canottaggio tra Oxford e Cambridge e sottopone a una serie di scherzi feroci i partecipanti a una crociera. Sarà in grado Archibald di capire la lezione?

Lo spaventapasseri (Scarecrow) - 1973; di Jerry Schatzberg; con Dorothy Tristam, Al Pacino, Gene Hackman, Richard Lynch
Un ex galeotto ed un barbone si incontrano e fraternizzano, percorrendo le strade degli States, e dell'amicizia, alla ricerca dei loro impossibili sogni. Un ritratto amaro dell'America negli anni Settanta, patetico e sentimentale, con una coppia di attori indimenticabile e la fotografia di Vilmos Zsigmond. Palma d'oro a Cannes.

Senza tetto né legge (Sans toit ni loi) - 1985; di Agnés Varda; con Stéphane Freiss, Macha Méril, Sandrine Bonnaire, Marthe Jarnias, Yolande Moreau
Il cadavere di una ragazza viene ritrovato abbandonato in campagna : è quello di Monà, giovane vagabonda alla ricerca di un'esistenza libera da ogni imposizione sociale. Il film ne ricostruisce gli ultimi giorni di vita: i molti lavori provvisori, l'autostop, l'incontro con un ragazzo tunisino, l'amicizia con un'anziana signora.

Su e giù per Beverly Hills (Down and Out in Beverly Hills) - 1986; di Paul Mazursky; con Nick Nolte, Richard Dreyfuss, Bette Midler, Little Richard, Tracy Nelson
Jerry è un senza dimora di Los Angeles che un brutto giorno tenta il suicidio, disperato per aver perso il suo cagnolino. Sfortunatamente cerca di annegarsi nella piscina di una villa di miliardari; soccorso dai padroni di casa, viene da loro "adottato". Dapprima la sua presenza assume funzioni liberatorie, ma poi la sua posizione si fa via via più precaria, fino allo scontro aperto durante la festa di fine anno... Remake hollywoodiano del film di Jean Renoir Boudu salvato dalle acque .

Suspect - Presunto colpevole (Suspect) - 1987; di Peter Yates; con Cher, Dennis Quaid, Liam Neeson, John Mahoney, Joe Mantegna
Carl Anderson, un reduce del Vietnam che vive da molti anni sulla strada ed è sordomuto, è accusato dell'omicidio di una giovane segretaria, assistente di un magistrato che si è suicidato da poco tempo. Tutti gli indizi sono contro di lui. Kathleen Riley, giovane e bella donna avvocato, viene incaricata del caso come legale d'ufficio, ma a poco a poco la donna si rende conto che la vicenda nasconde qualcosa di poco chiaro.

Salaam Bombay! - 1988; di Mira Nair; con Aneeta Kanvar, Raghubir Yadan, Shafiq Syed; Sarfuddin Qurrassi, Raju Barnad
Dopo essere stato abbandonato dal circo in cui lavorava, il piccolo Krishna approda a Bombay. Qui si intruppa nell'esercito dei diseredati come lui: torme di bambini che lottano per la sopravvivenza. Nel quartiere si dorme per terra, circola droga, si pratica la prostituzione. Krishna aiuta come può i più deboli, diviene portatore di tè ma finisce in carcere. Fugge ma lo aspetta un drammatico epilogo.

Pummar - 1990; di Michele Placido; con Jacqueline Williams, Pamela Villoresi, Thywill Amenya, Salvatore Billa, Franco Interlenghi, Gerardo Scala
Il drammatico viaggio in Italia di un immigrato extracomunitario, studente di medicina, dal casertano a Roma e poi a Verona, alla ricerca del fratello. Uno sguardo sull'Italia tra realismo e amarezza, camorra e razzismo.

Dottor Korczak (Korczak) - 1990; di Andrzej Wajda; con Wojciech Pszoniak, Ewa Dalkowska, Piotr Kozlowski, Marzena Trybala, Wojciech Klata
La tragedia di un gruppo di 200 orfani ebrei, affidati alle cure del dottor Henryk Goldzmit (noto a tutti con lo pseudonimo di Dottor Korczak). Il 6 agosto 1942 il gruppo viene trasferito in blocco nel ghetto di Varsavia, anticamera della deportazione e dell'uccisione in massa nel campo di sterminio di Treblinka. Il "Dottor Korczak", pur avendo diverse occasioni di salvarsi, segue fino in fondo i bambini a lui affidati, fino al compimento del loro tragico destino.

Londra mi fa morire (London Kills Me) - 1991; di Hanif Kureishi; con Justin Chadwick, Steven Mackintosh, Fiona Shaw, Brad Dourif, Emer McCourt
È nel giorno del suo ventesimo compleanno che Clint decide di cambiare vita: smette di spacciare droga, si fa picchiare e derubare da altri due pusher a cui doveva dei soldi e soffre per Silvie che s'è messa col suo migliore amico. Il lavoro lo trova quasi subito, ma il suo futuro padrone gli pone una condizione: dovrà trovarsi un paio di scarpe decenti.

Gli amanti del Pont-Neuf (Les amants du Pont-Neuf) - 1991; di Leos Carax; con Juliette Binoche, Denis Lavant, Klaus Michael Grüber, Crichan Larson, Marie Trintignant
Alex è un giovane senza dimora sul cui corpo, quando giace ubriaco fradicio al centro del boulevard Sébastopol, le auto delle coppie borghesi passano allegramente. Con orrore gli si avvicina Michéle, pittrice con un padre colonnello e un fidanzato carogna. Tra Alex e Michéle, clochard per necessità o per disperazione sul Pont-Neuf, nasce "l'amour fou".

La leggenda del Re Pescatore (The Fisher King) - 1991; di Terry Gilliam; con Robin Williams, Jeff Bridges, Amanda Plummer, Mercedes Ruehl
Jack Lucas è un disc-jockey radiofonico di grande successo. Seguendone alla lettera gli incitamenti, un suo ascoltatore compie una strage in un locale di lusso. Passano tre anni: Lucas sta con Anne e tira a campare. Conosce Parry, un barbone ed ex professore di storia medievale, ossessionato dalla leggenda del Santo Graal. Parry è impazzito per il dolore dopo la morte di sua moglie, uccisa nella strage che ha cambiato anche la vita di Jack. Il D.J. si sente in dovere di aiutare il nuovo amico e cerca di dargli una mano ad avvicinare Lydia. Deciso a tutto, penetra nel palazzo dove secondo Parry è custodito il Graal e se ne impadronisce.

Che vita da cani! (Life Stinks) - 1991; di Mel Brooks; con Mel Brooks, Lesley Ann Warren, Jeffrey Tambor, Stuart Pankin
Ricchissimo e senza scrupoli, Goddard Bolt scommette la metà di un terreno che gli occorre per una speculazione edilizia: dovrà vivere per un mese in mezzo ai barboni senza alcuna risorsa. Da qui privazioni, umiliazioni e disavventure. Vincerà la scommessa, ma la destinazione del terreno non sarà più quella per cui ha passato trenta giorni d'inferno.

Il cannibale metropolitano (The Vagrant) - 1992; di Chris Walas; con Bill Paxton, Marshall Bell, Michael Ironside, Mitzi Kapture, Colleen Camp
L'impiegato Graham Krakowski compra una villetta con l'intenzione di ristrutturarla, ma nel suo giardino si aggira un clochard. Pian piano questo ospite indesiderato incomincia a diventare per lui una vera e propria ossessione, fino a costringerlo a cambiare casa...

Fort Washington - Vita da cani (The Saint of Fort Washington) - 1993; di Tim Hunter; con Matt Dillon, Danny Glover, Rick Aviles, Nina Siemaszko, Ving Rhames, Michael Badalucco
Matthew, un fotografo rimasto senza casa per colpa di speculatori edilizi, è costretto a sopravvivere nelle strade della sua città e a frequentare Fort Washington, un rifugio per i barboni. Gli viene in aiuto un veterano di colore che ha combattuto nel Vietnam. Il sostegno che Matthew riceve verrà ricompensato attraverso le doti di pranoterapeuta che il giovane fotografo scopre di avere.

Naked - 1993; di Mike Leigh; con David Thewlis, Lesley Sharp, Katrin Cartlidge, Greg Cruttwell
Johnny, giovane e colto "spostato", va a trovare Louise, la sua ex ragazza che ora sta a Londra. Trovata l'abitazione fa l'amore con Sophie, che divide la casa con Louise. Di notte esce per le strade della città e fa una serie di incontri. Malconcio torna da Louise e Sophie, dove intanto si è installato con la violenza il padrone di casa snob.

110 e lode (With Honors) - 1994; di Alek Keshishian; con Joe Pesci, Brendan Fraser, Moira Kelly, Gore Vidal, Patrick Dempsey, Josh Hamilton
Monty Kessler è uno studente di Harvard prossimo alla laurea. È bravo, è entrato all'università per meriti e non per denaro, ma è anche un insopportabile secchione un po' tonto. Una sera, per un black-out, gli "salta" tutto: computer, hard disk e tesi. Monty corre fuori per fare delle fotocopie dell'unica stampata che ha, ma questa gli cade nei sotterranei della biblioteca dove vive abusivamente un senzatetto. Per ogni cosa che Monty gli procurerà (cibo, abiti), potrà riavere indietro una pagina. Poi tra i due nasce un'amicizia e Monty comincia a capire qualcosa della vita.

Terra di Mezzo - 1996; di Matteo Garrone; con Ahmed Mahgoub, Mario Colasanti, Massimo Sarchielli, Paolo Sassanelli, Guglielmo Feraiola
Ai margini di una strada che porta fuori città, alcune prostitute nigeriane passano il tempo sui divani sfondati contrattando con i clienti bianchi il loro corpo e i loro pensieri. In un'altra strada, dei ragazzi slavi aspettano di essere assunti come muratori, ma sono disposti a fare lavori di ogni genere. Di notte, un egiziano lavora come abusivo in un distributore di benzina.

Central do Brasil - 1997; di Walter Salles; con Fernanda Montenegro, Vinicius de Oliveira, Marilia Pêra, Soia Lira
Al tavolino della stazione di Rio l'ex insegnante Dora arrotonda la pensione scrivendo lettere per gli altri. Tra i suoi clienti ci sono Ana e suo figlio Josué, che ha nove anni e che ha un grande desiderio: conoscere il padre. Il giorno seguente Ana è vittima di un incidente e così Josué chiede a Dora di accompagnarlo alla ricerca del genitore.

La Ballata dei lavavetri - 1998; di Peter Del Monte; con Eljana Nikolova Popova, Olek Mincer, Agata Buzek, Kim Rossi Stuart, Andrzej Grabowski
Alla fine degli anni Ottanta una famiglia polacca proveniente da Radom arriva a Roma in attesa di ottenere un visto per il Canada. All'inizio tutti i componenti del nucleo familiare si danno da fare per sbarcare il lunario: Janusz, il capofamiglia lava i vetri delle macchine a un semaforo insieme al fratello Zygmunt e a Rafal, mentre Helena, la sua nuova compagna e la figlia Justyna vengono assunte come colf. Ma un giorno Janusz scompare e a Zygmunt, ormai disperato, appare Papa Wojtyla.

Ospiti - 1998; di Matteo Garrone; con Corrado Sassi, Pasqualino Mura, Llazar Sota, Julian Sota
Gheni e Gherti sono due ragazzi albanesi che vivono nella Roma d'oggi. Uno è aperto e solare, ed uno è chiuso e con poca voglia di parlare. Lavorano in un ristorante gestito da un proprietario che si adopera per trovare loro una sistemazione; finiscono nella casa di un figlio della borghesia, fotografo più per noia che per convinzione.

Rosetta - 1999; di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne; con Emilie Dequenne, Fabrizio Rongione, Anne Yernaux, Olivier Gourmet
La giovane Rosetta viene licenziata, ed a nulla serve la sua reazione a questa decisione. Alla ragazza non resta altro che tornare al campeggio della periferia dove abita con la mamma, donna debole e dedita all'alcol. Per mettere insieme qualche soldo Rosetta vende vestiti fino a quando non trova un altro lavoro. Quando la mamma fugge la figlia si rifugia da Rigaud che lavora con lei.



venerdì 31 ottobre 2008

Dalla passerella al marciapiedi di Mumbai a chiedere l'elemosina

La modella diventata mendicante,
la sua storia ora è un film

Gitanjali è stata inghiottita dalla depressione, da un matrimonio sfasciato e dalla droga




LONDRA - Era bella, figlia di un ufficiale di Marina, educata nei migliori collegi, laureata in fashion design al Politecnico di New Delhi. Tanto aggraziata ed elegante che per lei diventare modella negli anni Novanta era stato un passo naturale. Erano gli anni in cui l’India cominciava a crescere a ritmi sempre più vertiginosi. Gitanjali Nagpal era diventata una stella. E come una stella è caduta, dalla passerella al marciapiedi, inghiottita dalla depressione, da un matrimonio sfasciato, dalla droga, finita a chiedere l’elemosina e avanzi di cibo ai passanti lungo le strade di Mumbai.

DIMENTICATA - Completamente dimenticata a trent’anni, dopo tante copertine, tanta pubblicità, tanti sogni suscitati. Finché un giorno di autunno del 2007 un fotoreporter di un giornale di Mumbai ha notato quella giovane donna dai capelli folti e neri scomposti e sporchi, abbandonata all’angolo di una strada. L’ha riconosciuta: era Gitanjali, la star della moda che tutti chiamavano Gitu. Ha cominciato a scattare e all’improvviso quegli occhi profondi e addolorati si sono riaccesi: il fotografo ha raccontato che Gitu si è messa in posa, ha sorriso, si è riaccesa come se fosse tornata sotto le luci della passerella di una sfilata di moda. Gitanjali Nagpal a 32 anni stava cominciando a uscire dal tunnel. Soffriva di depressione, vuoti di memoria. I servizi sociali indiani l’hanno aiutata, l’hanno fatta curare. La sua storia ha riempito le prime pagine dei grandi giornali dell’India, che una volta erano grigi e vittoriani nel loro rigore e ora, per effetto del boom economico, scoprono immagini e storie sempre più audaci.

LA SUA STORIA È UN FILM - Ora l’industria cinematografica indiana, entrata in una fase di neorealismo, si è lanciata sulla storia della modella diventata mendicante: questa settimana esce Fashion, che promette uno sguardo dietro le scene del mondo delle sfilate. Il ruolo di Gitu è stato affidato a Kangana Renaut, un’attrice bella e famosa. Ma la Commission for Women di Delhi, ente governativo, si è opposta e cerca di bloccare il film: «Gitanjali è ancora troppo fragile e vulnerabile perché la sua vita sia esposta al grande pubblico». L’ex modella, secondo l’organizzazione che l’ha soccorsa, sarebbe turbata e potrebbe ricadere nella crisi. Il film Fashion ha già creato polemiche, perché nel suo realismo propone scene a contenuto sessuale che hanno spinto la censura a vietarlo ai minori. Il regista Madhur Bhandakar respinge le accuse di «insensibilità». E sostiene che il suo personaggio di modella in disgrazia era nella sceneggiatura già prima che il caso di Gitu fosse scoperto.

Guido Santevecchi - Corriere della sera
30 ottobre 2008