giovedì 7 luglio 2011

Che scoperta!!

New York - «Mi chiamo Chris Coon e questo è un esperimento sociale che mi aiuterà a non essere più un senzatetto, a prendermi cura delle mie due figlie e ad avere una vita migliore. vi prego, fate una donazione di uno o due dollari».

L’elemosina del nuovo millennio si fa e si chiede seduti comodamente davanti a un pc. In un’area free wi-fi di New York, a Union Square Park. Con un laptop di seconda mano, recente omaggio di un’anonima generosa signora, che è rimasta affascinata dal suo progetto, Coon ha messo su un sito, “Ask a Million”, costato 41 dollari (sopra l’incipit della presentazione in home page) per tentare di diventare milionario senza lavorare. Bastano lunghe passeggiate per la Grande Mela, un profilo Facebook e Twitter, un blog e un conto aperto su Pay Pal.

Coon, faccia da vichingo e capello rosso gelatina, è un disoccupato ventinovenne, che alla soglia dei 30 ha deciso di fare un po’ i conti con la sua vita da sbandato, passata ad attraversare gli Stati Uniti di lavoretto in lavoretto o di prigione in prigione.

In tutto questo suo peregrinare ha trovato anche il modo di fare due figlie, una di sette anni e una di 14 mesi. Da un po’ di tempo le bimbe vivono dalla zia, perché Coon, che non si può permettere una casa, è andato ad affollare le file dei nuovi poveri americani che si accampano in strada e mangiano alla mensa dei barboni.

Sarebbe stato uno dei tanti senzatetto a chiedere i soldi con un cappello in mano, seduto per ore sui marciapiedi, a guardare scarpe e pantaloni dei passanti, se a maggio non gli fosse venuta questa idea. Banale e dirompente. Puntare a essere milionario, usando tutti i circuiti dei social network, e il binomio curiosità-pubblicità che la sua storia suscita. E sfruttare il semplice meccanismo del dono che costa poco e vale tanto. Di un dollaro in meno dalle tasche neanche ce ne accorgiamo, ma se un milione di persone quel dollaro lo destina a un unica persona, per lui diventa un patrimonio. Socialismo individualista o capitalismo questuante? Il progetto di nuova economia-fai-da-te Coon lo descrive anche come un’operazione sociologica: «Vorrei vedere per quanto tempo e quante persone avranno cura di aiutarmi - scrive sul suo sito - E quali sono le differenti reazioni davanti alla richiesta di un dollaro».

“Ask a million” è un diario aggiornato quotidianamente, su cui Coon appunta quanti soldi riceve e come li spende. Il 2 luglio, per esempio scriveva: «Importo realizzato 47 dollari. Importo speso 73 dollari. 60 li ho inviati a mia zia per i pannolini e il latte delle mie figlie. 8 li ho spesi per cibo e caffè e 5 per comprare ai miei amici senzatetto caffè e hamburger da McDonald’s». Una lista spese precisa e trasparente. Dagli inizi di giugno, quando finita la fase di rodaggio di un mese, ha fatto partire il suo piano di elemosina telematica, ha accumulato 1381 dollari e ne ha spesi 1376. E poi visto che è lui stesso a definirlo un “esperimento sociale”, sul sito si trovano anche gli identikit dei suoi donatori divisi in percentuale per sesso, età, etnia, area di provenienza. Tra il 14 giugno e il 24, giovani, bianchi e donne risultano i più generosi, con una media di 1 dollaro e 17 centesimi a testa.

Facebook, Twitter e un video postato su YouTube, con tanto di immagini strappalacrime delle figlie, lo hanno sicuramente aiutato ad allargare il pubblico di potenziali benefattori, ma Coon non ha mai abbandonato la strada. Ne macina tanta, al centro di New York, e con un blocco per appunti in mano, descrive il suo progetto. A chi accetta di donargli qualche dollaro consegna anche una ricevuta. Sì, perché il mendicante 2.0 ha regole ferree e metodo: cercare di ricordarsi sempre la faccia del donatore per non disturbarlo due volte; non chiedere mai soldi prima delle 13, perché la gente entra al lavoro e va di fretta e mai mentre mangiano; non insistere, ed evitare i treni della metropolitana. Troppa concorrenza.

Il video del senzatetto:

Meglio poi puntare alle coppie, perché in quel caso le stesse parole, “Ehi amico hai mica un dollaro”, valgono per due. Meno fatica. Per il primo mese è riuscito a racimolare uno stipendio. Ma di questo ritmo ha calcolato che l’obiettivo del milione lo centrerà solo nel 2054. Per accelerare i tempi sta pensando di differenziare il business: venderà magliette a distanza. E sopra ci sarà scritto: «Solo un ragazzo senzatetto poteva fare questo esperimento». Uno, come spiega Coon al The Local East Village, che nella sua vita «avrà chiesto un dollaro almeno a cinque, sei milione di persone». Un vero e proprio lavoraccio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

[color=#cc3300]Cari amici,
io proverei a argomentare su a proposito di un certo argomento che chissa' e' un pochino OT, ma nonostante tutto io sono confidente che una variazione sul tema sara' tollerata. Sono un uomo di 43 anni, con una enorme amore per [/color] [url=http://blog.studenti.it/semidicannabis/]semi di marijuana[/url] [color=#cc3300] e mi piace sviluppare questa passione anche grazie a questo forum. adesso che mi conoscete, non esitate a mandarmi PM.

baci baci

Giovanna[/color]