giovedì 6 gennaio 2011

Taglio alla Moda!!

Sotto le forbici del barbiere clochard.

La storia A Termini Italiani da Milko il barbiere di strada Milko, il bulgaro, è un barbiere all'aperto che lavora a Porta San Lorenzo davanti alla Caritas zona Termini. La «bottega» è tutta in una bici. Taglio e piega, solo due curo. I clienti sono multictnici. Tra lora anche italiani. — a pagina 22 La storia di un clochard con bottega a cielo aperto. Ora tra i suoi clienti ci sono anche italiani ilko barbiere di strada Termini Vive in auto e da 7 anni taglia i capelli per due curo Natalia Poggi . Quando il freddo pungente di questi giorni allenterà la sua morsa e le giornate torneranno ad allungarsi, anche Milko il bulgaro, sessant'anni ben portati, barbetta grigia limata alla. perfezione e mani inanellate come un hippy d'altri tempi, riaprirà «bottega» sotto le arcate di Porta San Lorenzo, proprio di fronte all'Ostello della Caritas a due passi da Termini. Milko è un barbiere ambulante munito di bici-barberia mobile modificata ad hoc per contenere il classico armamentario del mestiere: pettini, forbici, macchinetta per le sfumature, specchi, seggiolino per il cliente, portabottiglie per drink di cortesia compreso nel prezzo, quasi sempre un bicchiere di vino rosso, e mini-stereo che spara musica bulgara. Manca il prezzano ma quello ló sanno tutti: due euro per taglio e piega. I suoi clienti sono ben-galesi, romeni, marocchini ma anche italiani: la crisi colpisce tutti indistintamente. Ora che non si fa vedere in giro Milko «galleggia», suo malgrado, in rete con un'intervista web tv scaturita dall'annuncio della sua esistenza da parte dell'agenzia di stampa Redattore Sociale, specializzata nel settore. -Sono sette anni che il bulgaro lavora a Termini. Lui, dice, di vivere in strada o meglio in ima macchina parcheggiata in un luogo non precisato della sterminata periferia romana. Ci tiene a precisare che non è nato barbiere, A Strago Zagora da dove proviene; dirigeva una fabbrica di ricambi meccanici. Poi dopo il 1989, come tanti connazionali, Milko venne travolto dal disastro economico della Bulgaria quando con la caduta del comunismo sparì il mercato dell'Unione Sovietica. Con un teso-retto di trentamila dollari, allora, parti alla volta dell'Italia dove aveva un cugino. Poi quando anche questi soldi finirono, decise di diventare barbiere e imparò l'arte di tagliare i capelli. Un mestiere facile e poco faticoso «che mi ner3nette di lavorare quando voglio» ha spiegato. Sotto, sotto il manager di una volta c'è sempre: « Faccio tutto con il cuore, ho organizzato tante persone e ora figuriamoci- se non so organizzare la mia vita». Milko, comunque, non é uno stakanovista, lavora solo di pomeriggio dalle 15.30 fino alle 19, poi stacca, ripone tutto nella bicicletta e pedala verso la casa-automobile.
Quando è operativo, Milko rosicchia clientela ai coiffeur di Chinatown della zona limitrofa di Piazza Vittorio. 1 cinesi cominciano a guardare con qualche sospetto la concorrenza bulgara di taglio e sfumatura a prezzi stracciati: nemmeno loro sono riusciti a scòndere sotto i cinque euro per lo stesso servizio. La cosa si fa più preoccupante visto che anche alcuni italiani cominciano a preferire il parrucchiere balcanico, gentile e affabile che riesce perfino a conversare in un buon italiano. Si tratta di varia umanità: disoccupati, frequentatori della vicina Caritas, anziani con magre pensioni. - Spesso Milko stringe amicizia con i suoi clienti. Tra loro anche tanti muratori occasionali romeni, polacchi ecc (quelli pagati a giornata dai padroncini e che rifanno gli appartamenti dei romani) e che ammettono. Milko si fa pubblicità semplicemente, con il passaparola. Alcuni clienti, però, non hanno neanche i due euro in tasca. Milko non ci fa caso: «Se qualcuno non può pagare non fa niente: sarà per la prossima volta».

fonte:http://www.rassegnastampa.comune.roma.it/View.aspx?ID=2011010517557005-1

1 commento:

StefanoBici ha detto...

Adesso posso leggervi meglio.