venerdì 16 ottobre 2009

Viva la carità!!

Vittorio Agostino: «No al dormitorio»

15 ottobre 2009
| Debora Badinelli - Secolo xix levante

Il Comune dice no al dormitorio per senza fissa dimora. «È una questione che richiede una lunga maturazione - spiega il sindaco di Chiavari, Vittorio Agostino - Per adesso la risposta è stata negativa. Non favoriamo iniziative che possano essere in contrasto con la popolazione. Non posso sostenere chi, potenzialmente, può essere dannoso per i cittadini. Ci sono persone che non si sentono sicure a causa della presenza di senzatetto accampati e non vorremmo che questo progetto peggiorasse la situazione».

Deluso prete Rinaldo Rocca, presidente del Villaggio del ragazzo e promotore dell’iniziativa. «Il progetto si scontra con la mentalità della non accoglienza - dice, amareggiato, il sacerdote - Speravo ci fossero margini di confronto e si potesse dare corpo a un’iniziativa alla quale avevo incominciato a lavorare insieme a don Nando Negri». L’obiettivo era creare - al pianterreno dell’immobile di Sampierdicanne, nell’ala destra, che ospita la comunità terapeutica Chiarella, la cosiddetta “Agricola” - una struttura di accoglienza per i senza fissa dimora. Un presidio (l’unico tra Genova e La Spezia) che offrisse risposte immediate, ma di breve durata per far fronte all’emergenza. «Non mi fermerò di fronte al no di Chiavari - aggiunge prete Rocca - Cercherò altre soluzioni per poter andare avanti con chi si dimostrerà disponibile. Se il Signore vorrà, da qualche parte questa struttura si farà». Qualche soluzione alternativa a Chiavari la offre il sindaco Agostino che, provocatoriamente, suggerisce di realizzarla «nelle aree dell’ex Tubifera di Sestri Levante». Immediata la replica del vicesindaco, Giorgio Calabrò. «La riqualificazione delle aree ex Fit è frutto di un accordo di programma intoccabile, sottoscritto da Stato, Regione e Comune - spiega - L’idea di un dormitorio per senzatetto mi sembra una buona idea. Ovviamente, è necessario verificare dove convenga realizzarlo ed è importante capire chi gestirebbe questa struttura».

La seconda alternativa suggerita da Vittorio Agostino è Lavagna: «Città con la metà della popolazione di Chiavari e il doppio della superficie disponibile», spiega. «Agostino potrà pianificare il territorio di Lavagna quando verrà eletto dai lavagnesi - ribatte il primo cittadino in carica, Giuliano Vaccarezza - La proposta di accogliere il dormitorio non è stata fatta a noi e in questo momento non abbiamo aree o edifici disponibili. Comunque, se sarà Lavagna, alla fine, a ospitare il campus scolastico per il quale Chiavari non trova una sistemazione - è la sfida di Vaccarezza - potremmo destinare un piano del nuovo edificio ai senza fissa dimora».

L’occasione per presentare il progetto del dormitorio l’ha offerta il quattrocentesimo anniversario dell’apparizione mariana a Chiavari. Il prossimo anno, infatti, la Chiesa diocesana organizzerà iniziative religiose e culturali legate all’apparizione di Nostra Signora dell’Orto e in quest’ambito il Villaggio del ragazzo e il vescovo, monsignor Alberto Tanasini, vorrebbero dar vita al centro di accoglienza notturna.

Prete Rocca ha preparato un progetto di massima, depositato in Comune contestualmente alla richiesta di avere un incontro con il sindaco Agostino. «Adesso chiederò alla Fondazione privata alla quale mi ero rivolto per avere un aiuto finanziario di fermare tutto - spiega prete Rocca - Tuttavia questa non è una resa: il nostro aiuto verso chi ha bisogno non verrà meno».

Il progetto prevede un costo complessivo di 461 mila per un rifugio con venti posti, divisi in due sezioni, maschile e femminile, ognuna con servizi igienici e docce. I Cavalieri di Malta avevano già offerto la loro disponibilità e prete Rocca pensava alla formazione di un gruppo di volontari che potessero supportare i promotori dell’iniziativa nella gestione, rendendola meno onerosa. A Sampierdicanne il dormitorio avrebbe avuto un ingresso autonomo, reception, atrio e sala per l’accoglienza, la rifocillazione e l’incontro.

«Quella che potremmo offrire è un’accoglienza temporanea - spiega Rocca - Un aiuto, non un incitamento all’accattonaggio. Infatti, nel nostro progetto è previsto un filtro all’ingresso del dormitorio che garantisca condizioni di gestibilità e sicurezza».

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