lunedì 20 luglio 2009

Festino, vigilia ad alta tensione vietato il corteo dei senzatetto

La requisitoria di Romeo: "Città paralizzata e abbandonata"
di Giusi Spica
Il questore Alessandro Marangoni vieta il corteo dei senza casa e accende il Festino numero 385 che si annuncia ad alta tensione: da un lato i sindacati Cobas e Cgil invitano i vigili urbani a incrociare le braccia, dall´altro i senzatetto annunciano che non rinunceranno al contro-corteo di stasera con un proprio carro a forma di casa. La diffida del questore è arrivata a Tony Pellicane, leader del Comitato 12 luglio, nel pomeriggio di ieri: la protesta di piazza non è autorizzata. Dunque, per la tutela dell´ordine pubblico, gli viene ordinato «di astenersi dall´attivare la preannunciata contro-manifestazione». Il questore lo diffida anche dal «porre in essere qualsiasi ulteriore azione» che possa turbare spettacoli e celebrazioni sia stasera che domani, in occasione della processione.

I senzatetto però insistono. Hanno realizzato un carro a forma di casa che sarà animato da una "santa" in carne e ossa: Mimma, sgomberata dallo Zen che da quasi un anno vive nella struttura occupata di piazza Guzzetta. «Non cederemo a queste intimidazioni a danno dei più deboli - dice Pellicane - al corteo non rinunciamo. La nostra è una manifestazione pacifica». Sfidando i divieti, però, i senzatetto rischiano la denuncia.

Sarà il Festino della tensione, quindi. Ma anche quello del grande assente: il sindaco Diego Cammarata, per tentare di spegnere sul nascere contestazioni e disordini, ha annunciato che non andrà al corteo. È la prima volta. Ieri mattina Cammarata ha partecipato alla tradizionale messa a Palazzo delle Aquile dell´arcivescovo Paolo Romeo, che nella sua omelia ha bacchettato i politici: «Sembrano trionfare, nella concezione dell´amministrazione della cosa pubblica, logiche di interesse personale, di gruppi particolari o di fasce sociali che non possono non generare un pericolosissimo disinteresse per la collettività», ha detto Romeo sottolineando che Palermo «soffre ancora». Una città che «si rivela spesso paralizzata, si ritrova abbandonata», segnata da problematiche sociali ed economiche «non adeguatamente affrontate». «Uomini e donne - ha concluso il presule - attendono un reale e concreto interessamento per tutti quei problemi che investono la loro quotidianità, che incidono sulla loro qualità di vita, che minano alla base la loro dignità e la pacifica e armoniosa convivenza sociale».

L´arcivescovo ha lanciato un appello ai politici perché la città «si tragga fuori da sterili logiche di consenso politico». Ad ascoltarlo c´erano tutti gli assessori "dimissionari" della giunta comunale e anche il prossimo vice sindaco Francesco Scoma («Da qualche parte devo cominciare», ha ironizzato).

Se stasera il comando di via Dogali tamponerà l´assenza di Cgil e Cobas provando comunque a mettere in strada duecento uomini, la presenza dei senza casa potrebbe creare tensioni. Ieri mattina le famiglie del comitato hanno manifestato davanti a Palazzo delle Aquile e hanno strappato una parola a monsignor Romeo chiedendogli di benedire il loro carro. Nonostante i senzatetto fossero convinti di aver incassato un sì, poco dopo è arrivata la rettifica della Curia: «L´arcivescovo si è detto vicino ai loro problemi, ma non ha avallato la presenza di un carro alternativo a quello di Santa Rosalia».
(14 luglio 2009)

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