venerdì 12 febbraio 2010

Vediamo cosa ci esce fuori!

Tavolo delle povertà a Sestri debutta un gruppo di lavoro

Sara Olivieri - Secolo xix.it 12 - 02 - 2010

Come il turismo, anche l’emergenza povertà ha un suo “tavolo” nel Comune di Sestri Levante. Un gruppo di lavoro, cioè, che riunisce periodicamente l’assessorato ai servizi sociali, gli enti laici e cattolici per condividere conoscenze, esperienze e individuare possibili soluzioni all’indigenza che avanza. Lo scopo: coordinare e tamponare i disagi di sempre e quelli emergenti, dall’urgenza in crescita di assicurare una casa, ai banchi alimentari, fino all’attenzione ai senzatetto.
Proprio i clochard e le lamentale che si trascinavano appresso - mosse nei mesi scorsi da una parte dei cittadini sestresi, infastiditi dal loro bivaccare nei giardini del centro - avevano spinto l’amministrazione comunale a intervenire. Che fare davanti alla città che pretende una Sestri da cartolina da presentare ai turisti paganti? Il tavolo delle povertà è una risposta, che mette in primo piano le vittime del disagio.
Nell’incontro di ieri mattina - che ha riunito i centri Caritas, don Rinaldo del Villaggio del ragazzo, il Forum del terzo settore, i centri di ascolto e quello di aiuto alla vita delle Madonnine del Grappa, le parrocchie e padre Marco dei frati cappuccini – l’amministrazione ha esposto i primi risultati ottenuti dagli educatori di strada, che con cautela stanno cercando di avvicinare e conoscere i clochard, per disegnare il quadro della situazione. «Stiamo stilando una mappatura delle povertà estreme – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Valentina Ghio – per capire il fenomeno. Una volta inquadrate le vicende personali dei senzatetto, si cercherà di capire come poterli aiutare. I servizi sociali, con le altre associazioni, laddove è possibile proporranno loro microprogetti di vita, come ad esempio il ricongiungimento famigliare o un lavoro».
Ma il compito è arduo, precisa Ghio, perché spesso i clochard un aiuto non lo vogliono. Al contrario, un segnale di allarme arriva da chi, sempre più spesso, rischia di perdere la casa. Sfratti, mensilità troppo care costituiscono infatti la preoccupazione principale delle famiglie con difficoltà economiche. Diverse le soluzioni proposte ieri. Innanzitutto, le attività di prevenzione allo sfratto come l’istituzione di un fondo comunale da cui attingere per aiutare le famiglie in crisi a pagare gli affitti; oltre all’accesso al fondo regionale di garanzia con il Comune che si fa garante per gli inquilini fino a 12 mensilità. Inoltre, gli aiuti per orientarsi nel mercato immobiliare e del lavoro, nuovi alloggi di inclusione sociale (che oggi a Sestri sono 5) per le permanenze temporanee e, infine, quelli per le convivenze protette. «In questo caso – spiega Ghio – si tratta di appartamenti piuttosto ampi da destinare a ragazze madri, uno, e l’altro a persone che da sole non riescono a mantenere una casa. Affiancati da una figura di riferimento, potrebbero temporaneamente condividere lo spazio di un alloggio». Infine il banco alimentare: un unico locale, fornito dal Comune, dove i volontari possano distribuire cibo e vestiario così da rendere più efficiente un servizio ora frammentato.
Le proposte e la volontà di collaborare non mancano.
Restano da racimolare risorse economiche per mettere in campo le soluzioni previste: entro il 18 marzo, quando il tavolo delle povertà si riunirà di nuovo.

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