domenica 26 luglio 2009

Barboni con 500 automobili
"Stop ai proprietari fantasma"

L’Asaps: troppi veicoli fuorilegge in giro, servono più controlli. Migliaia di auto intestate a prestanome: a casalinghe, barboni, cittadini stranieri privi di qualsiasi bene sul quale ci si possa rivalere


ROMA - UNA CASALINGA di Bergamo aveva 263 auto intestate a suo nome, un pirata di Roma ha ucciso un giovane motociclista guidando un’autovettura intestata a un prestanome. Due notizie di cronaca che parlano di altrettanti reati, e che segnalano un fenomeno diffuso e inquietante.
Migliaia di auto circolano nel nostro Paese intestate a prestanome: a casalinghe, barboni, cittadini stranieri privi di qualsiasi bene sul quale ci si possa rivalere per ottenere un eventuale indennizzo in caso di incidente. Il meccanismo assicura l’impunità a un sottobosco di criminali e di truffatori dei quali spesso restano vittime ignare semplici cittadini, ma anche assicurazioni o società finanziarie che prestano soldi a compratori virtuali destinati ben presto a scomparire nel nulla. Danni per milioni di euro, che si potrebbero limitare o scongiurare se solo si attuassero più adeguati controlli preventivi.

A lanciare l’allarme è Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della polizia stradale (Asaps).
Dottor Biserni, come è possibile?
«In modo molto semplice, intestando auto nuove o usate a persone che si limitano a fornire un loro documento in cambio di poche decine di euro. Questo sistema permette una serie di variazioni sul tema reato veramente pericolose».
Per esempio?«Si possono commettere furti, rapine o truffe circolando con una macchina pulita. Cioè una vettura che non risulta segnalata con targa e numero di telaio negli archivi ricerche delle forze dell’ordine. Qualora si riesca a risalire al proprietario, questo risulterà uno sprovveduto senza patrimoni aggredibili».
Che altro?
«Queste vetture spesso sono prive di assicurazione o con assicurazione falsa. Ecco che si incrementa in questo modo il fenomeno della pirateria stradale. Dopo il sinistro scappo. Rilevano la targa? Vadano poi a parlare con il barbone della stazione, con la casalinga di Bergamo, col drogato della Garbatella. Sono stati accertati anche casi di intestazioni a persone giuridiche prestanome, poi risultate residenti in indirizzi di campi nomadi».
E le truffe?
«Uno dei metodi consiste nell’immatricolare grosse berline con conformità e dichiarazioni di vendita false, intestate al solito prestanome. Dopo qualche mese, guarda caso, la vettura verrà rubata in province lontane o all’estero. Scatterà il meccanismo per riscuotere dall’assicurazione il prezzo della vettura inesistente».
Per quanto riguarda il Codice della Strada?
«Nessun problema per chi guida: può ignorare il tutor, l’autovelox o la segnaletica. Non pagherà multe e non si vedrà mai trattenere punti sulla patente».
E se un cittadino viene investito da una di queste auto prive di assicurazione su chi può rivalersi?
«Per lui inizierà un girone infernale per ottenere il rimborso, solo parziale e in tempi lunghi, dall’apposito Fondo vittime della strada».
Cosa si può fare per limitare il fenomeno?
«In un sistema come il nostro, che permette la verifica incrociata di tutti i dati esistenti non è possibile che un soggetto si intesti centinaia di auto senza che scatti un allerta presso gli uffici della Motorizzazione e del Pra. Per esempio dopo l’intestazione di 3 veicoli dovrebbe scattare in automatico una segnalazione alla polizia per gli aspetti criminali e alla Guardia di Finanza per gli accertamenti fiscali. Serve poi un sistema di verifica negli Sta (Sportello Automatico dell’Automobilista) nei quali in modo velocissimo e senza filtri di controllo si possono ottenere anche duplicati di targhe e carte di circolazione con una semplice denuncia di smarrimento. Spesso quei documenti vanno a vestire altri veicoli».
Chi o quale ente dovrebbe occuparsene e come?
«Basterebbe una normativa o una direttiva del ministero dei Trasporti che prevedesse la segnalazione dei casi sospetti alle forze di polizia o alla Finanza. I reati salterebbero subito fuori. A tutto c’è un limite anche al numero di veicoli posseduti».

di Dario C. Nicoli - Quotidiano.net

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