domenica 24 ottobre 2010

E i servizi igenici?

L’Agosto scorso il ritrovamento del corpo di un clochard nel monastero di Santa Chiara aveva puntato i riflettori sull’emergenza senza tetto che da anni abitano le vie del centro storico di Napoli.

Il modo in cui poi era stato ritrovato il cadavere, a quattro giorni dalla morte fra rifiuti, escrementi e siringhe usate, indicava l’esigenza di un intervento tempestivo per ripristinare la situazione di degrado dei giardinetti del monastero. Gli stessi frati avevano più volte sollecitato le autorità per interessarsi della questione, per trovare una adeguata sistemazione ai senza tetto, che non sapendo dove andare, continuavano ad improvvisare alloggi con cartoni e buste di plastica, occupando uno spazio pubblico.

La morte di Kuman Rosarch, immigrato originario dello Sri Lanka, sembrava avesse fatto smuovere le acque. Sette giorni dopo il ritrovamento, infatti, vigili e polizia dopo aver allontanato i senza tetto che giorno e notte vagavano per la zona, hanno operato, grazie ai mezzi della Asia, alla disinfestazione della zona. Nonostante l’opera di disinfestazione, però, gli alloggi dei senza tetto e i rifiuti che riempivano i giardini d’ingresso del monastero, non erano stati portati via.
Poche settimane dopo l’opera di disinfestazione la situazione nei giardini antistanti al monastero è tornata alla sua normalità. Nel pomeriggio il largo della basilica si trasforma in un campo da calcetto per i ragazzini della zona, immigrati senza tetto avevano, nei mesi scorsi, organizzato una specie campeggio, con tanto di servizi igienici e specchio.
I clochard, in assenza del presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno dei giardini del monastero e in piazza del Gesù, hanno ricominciato a costruire i propri alloggi e a stabilirsi all’interno dei giardinetti sotto gli occhi incuriositi dei turisti.
Oltre alla proposta, fatta dal comandante della polizia municipale Luigi Sementa, di presidiare la zona, l’assessore alla cultura Nicola Oddati propose di alzare le cancellate che cingono il cortile dei giardinetti, proposta che non piacque e che venne particolarmente contestata dagli abitanti della zona.
Intanto, la porta del cancello che da accesso ai giardini resta sempre aperta, e per i senza tetto, messi in lista di attesa nel centro di prima accoglienza ai Decumani, diventa uno dei pochi luoghi in cui ripararsi.

I rappresentanti del Comitato Centro Storico Diritti Salute e Ambiente commentano la situazione puntando il dito sull’indifferenza, delle autorità comunali, per lo stato attuale dei luoghi. <<>> commentano <<>>.

fonte:http://www.levanteonline.net/cronaca/regione/2679-emergenza-senza-tetto-ritornano-i-clochard-a-santa-chiara-.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

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