mercoledì 5 maggio 2010

EMERGENZA!

I sindacati aprono il fronte sfratti: lavoratori ridotti a fare i senzatetto


Melloni (Cgil): servono risorse. Il Comune recupereremo 400 alloggi sfitti


Bologna «Ogni notte ci sono persone che dormono in stazione, altri lo fanno davanti alle chiese, tra questi ci sono anche lavoratori», ha spiegato il segretario bolognese della Cisl, Alessandro Alberani. Ieri i sindacati confederali con una voce sola hanno denunciato l’emergenza casa e dal Commissario, Anna Maria Cancellieri, sono arrivate le prime risposte. Probabile che una parte del tesoretto lasciato in eredità a Palazzo d’Accursio dagli avanzi di bilancio venga destinato proprio lì. «Bisogna capire l’entità delle risorse, ma la certezza è che il Commissario ha messo l’emergenza abitativa all’ordine del giorno», ha spiegato il sub-commissario con delega al Welfare, Raffaele Ricciardi, che, d’ora in avanti, coordinerà gli incontri con i confederali.
Al summit di ieri i sindacati sono stati chiari. «Bisogna prorogare gli sfratti», ha chiesto il segretario della Camera del Lavoro, Cesare Melloni: «Si guardi a quali risorse possono essere messe in campo per soluzioni transitorie». I sindacati spingono per recuperare il progetto delle casette olimpiche di Torino 2006 (proposto dalla giunta Cofferati e accantonato da Delbono) e realizzare l’albergo popolare in via del Pallone. Secondo Luciano Roncarelli della Uil «gli sfratti andrebbero sospesi per sei mesi». Ipotesi difficile da realizzare, però, in quanto il Comune dovrebbe intervenire in un rapporto giuridico tra privati. Resta il fatto che bisogna intervenire al più presto: «Altrimenti ci saranno occupazioni un giorno sì e un giorno no — ha spiegato Alberani —. La vera novità è che adesso ci sono anche i lavoratori per la strada». Cittadini italiani o stranieri con contratti precari non rinnovati che adesso si trovano a passare le notti nel sottopassaggio della stazione, piuttosto che davanti alla chiesa del Baraccano o in zona universitaria. «Alcuni dormono in via dei Mille e in piazza dei Martiri», ha detto Alberani. «Abbiamo intenzione di recuperare tutti quegli alloggi di edilizia pubblica che hanno bisogno di lavori», ha spiegato Ricciardi. Si tratta di circa 400 abitazioni che dopo la ristrutturazione potrebbero andare alle famiglie in graduatoria ma ancora senza casa. Poi Palazzo d’Accursio aumenterà le risorse sul fondo di sostegno all’affitto. Anche i numeri chiariscono la gravità della situazione. L’ultimo studio di Nomisma, commissionato dal Comune e pubblicato lo scorso dicembre, dice che gli affitti a Bologna si mangiano oltre un terzo degli stipendi in tre famiglie su quattro. Secondo la società di studi economici, infatti, il 75 per cento degli affittuari bolognesi paga un canone superiore al 30 per cento del proprio reddito, la soglia di sostenibilità fissata dalla Banca d’Italia, oltre cui gli istituti di credito non concedono prestiti. I sindacati dicono che negli ultimi dodici mesi in provincia di Bologna gli sfratti sono stati circa 3.000, di cui il 90 per cento per morosità. Una percentuale molto alta (trainata dalla crisi), dato che lo scorso anno i morosi erano circa il 40 per cento rispetto al resto degli sfrattati (quelli per finita locazione) che stavano su una quota intorno 60 per cento. Nel 2008 gli sfratti eseguiti nel Bolognese furono 6.636, mentre nelle ultime settimane al tribunale di Bologna si marcia al ritmo di 35 udienze per sfratto a settimana. La fame di case si avverte anche dal numero di richieste per gli alloggi di edilizia popolare. Sul totale delle 8.535 domande, ben 936 sono arrivate negli ultimi sei mesi e mentre sono 898 le integrazioni alle richieste precedenti a seguito di un aggravamento delle condizioni abitative. Infine le quaranta famiglie che da otto giorni occupano le ex scuole Mazzini a Borgo Panigale, non mollano la presa e anzi si riuniranno in un’assemblea pubblica (oggi alle 19,30) aperta alla cittadinanza. A presidiare lo stabile di via Legnano ci sono gli inquilini della tendopoli sgomberata mercoledì scorso davanti agli uffici comunali di piazza Liber Paradisus e una decina di famiglie senza casa.

Marco Madonia

Fonte: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2010/4-maggio-2010/i-sindacati-aprono-fronte-sfratti-lavoratori-ridotti-fare-senzatetto-1602952993939.shtml

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