Il clochard, eroe dei nostri tempi
di Marco Belpoliti
L'antropologo francese Marc Augé ha scritto un
romanzo su un impiegato che, dopo aver divorziato e perso il lavoro,
diventa un 'barbone'. Un diario della recessione, ma anche un atto
d'accusa straordinario contro la società dove conta solo il denaro.

Oggi nel villaggio globale il fuoco è virtuale e la narrazione si estende per cerchi concentrici: e anche un ex antropologo può sedersi al centro del cerchio immaginario e narrare la sua storia. Che tipo di narratore è Augé? Francese, senza dubbio. Si sente dentro la storia dell'io narrante - un ex impiegato che vive a Parigi, e dopo due divorzi decide di vivere per strada, dentro la sua auto - la presenza di Perec ("L'uomo che dorme") e dietro di lui di Flaubert, per quanto il movimento narrativo dell'etnologo sia meno complesso e articolato. Scrive in modo lineare con una lingua in apparenza semplice, però elegante.
La scelta del punto di vista soggettivo - il libro è un diario, genere prediletto da Augé - permette all'autore di entrare nelle viscere mentali del suo personaggio senza mai giudicarlo. La storia è quella d'un clochard dei nostri giorni, uno che ci somiglia, con cui è facile identificarsi, che decide di soccombere, un lento lasciarsi andare che è anche un ripudio di una società volta tutta al culto dell'oggetto e del denaro. L'unico modo per restare umani è cedere al proprio destino. Il personaggio di Augè è un perfetto eroe dei nostri tempi.
fonte: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-clochard-eroe-dei-nostri-tempi/2166127/9