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sabato 20 agosto 2011

Poesie di Emilio.

Lontano vorrei gridare al vento
d’essere la tua immagine
come consonante di un parola
mai scritta sul mio diario di vita...

E’ sera, forse la mia coscienza
risulta essere come il tempo piu’ vero
dove la morte respira questa essenza.

L’amore non ha piu’ senso universale
su una terra che fiorisce pene
datemi almeno una ragione .. una gioia
perché io muoia nel suo canto.

Nessun cuore vive nell’omertà
quando la dolcezza immane del verbo rinasce
e la fatica è aggrumata nella mente
come volteggio di un’ape su un fiore.

Tu sei l’attesa dei sogni
l’equilibrio indefinito della solitudine
la geometria equidistante del giorno
una variabile impazzita della mia fame...

Io sono un vagabondo,
silenzioso come il soffio delicato del vento
la ragione di una fede accecata
l’abbraccio mortale del mio male infinito.

Moriro' ubriaco d’amore
unico tempo da non maledire
come il rimorso di un pensiero
mentre la pioggia in una notte tenebrosa
continua a raccontarmi le mie pene...

fonte : http://lepoesiediemilio.blogspot.com/2011/04/preghiera-di-un-clochard.html

domenica 25 aprile 2010

La webcam sugli occhiali del clochard!! Mha........

Su un blog francese va in onda la vita di un senza tetto in diretta.
PARIGI

Manu è un clochatd e da 18 anni vive per la strada, fabbricando e vendendo posacenere in una stazione della metropolitana di Parigi per guadagnare qualche spicciolo a fine giornata. Da alcuni giorni la sua faccia è finita su internet e su diversi giornali francesi perchè, insieme con altri tre clochard della capitale, ha accettato di filmare la sua quotidianità con un minitelecamera nascosta, fissata sui suoi occhiali da sole. Le sue giornate si possono vedere sul sito danslapeaudunsansabri.com (letteralmente: nei panni di un senzatetto). Le immagini sono grezze, talvolta sfocate, ma di una realtà sconcertante.

L’iniziativa rientra nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione promossa dall’assistenza sociale francese, il Samu social. «Abbiamo deciso di non prendere più la parola al posto loro, ma di lasciare ai senza tetto la possibilità di mostrare come vivono», ha spiegato alla stampa Stefania Parigi, la direttrice del Samu Social. Così per 24 ore quattro clochard hanno filmato alcuni momenti della loro giornata. Le 40 ore di pellicola sono state poi ridotte a 24 e messe online, volontariamente senza montaggio. Le immagini scorrono quasi in tempo reale, un orologio segna il passare delle ore. Ecco quindi come è tutti i giorni la vita di un senzatetto. Quella vera, vissuta in strada, sotto i corridoi del metrò, fatta di poco, di noia, di disagi. Ci sono la violenza, la solitudine, l’alcol condiviso con i compagni, l’indifferenza della gente. Manu e gli altri hanno filmato i pasti consumati alla mensa dei poveri, il cestino posato a terra con le monete lasciate dai passanti, il sacco a pelo e i cartoni dove dormono la notte, il via vai delle gambe della gente.

La loro vita è fatta di poco, passano ore a vagare, a dormire sulla panchina di un parco, a chiedere l’elemosina seduti davanti all’ingresso di un negozio. Volendo, restando connesso, l’internauta può vivere un giorno intero nei panni di un senzatetto. Ma quando vuole lasciarlo, chiudendo la pagina web, un messaggio di errore compare sul monitor: «Spiacenti - c’è scritto - ma lasciare la strada è molto più difficile»

Fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201004articoli/54391girata.asp