sabato 20 agosto 2011

Poesie di Emilio.

Lontano vorrei gridare al vento
d’essere la tua immagine
come consonante di un parola
mai scritta sul mio diario di vita...

E’ sera, forse la mia coscienza
risulta essere come il tempo piu’ vero
dove la morte respira questa essenza.

L’amore non ha piu’ senso universale
su una terra che fiorisce pene
datemi almeno una ragione .. una gioia
perché io muoia nel suo canto.

Nessun cuore vive nell’omertà
quando la dolcezza immane del verbo rinasce
e la fatica è aggrumata nella mente
come volteggio di un’ape su un fiore.

Tu sei l’attesa dei sogni
l’equilibrio indefinito della solitudine
la geometria equidistante del giorno
una variabile impazzita della mia fame...

Io sono un vagabondo,
silenzioso come il soffio delicato del vento
la ragione di una fede accecata
l’abbraccio mortale del mio male infinito.

Moriro' ubriaco d’amore
unico tempo da non maledire
come il rimorso di un pensiero
mentre la pioggia in una notte tenebrosa
continua a raccontarmi le mie pene...

fonte : http://lepoesiediemilio.blogspot.com/2011/04/preghiera-di-un-clochard.html

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