lunedì 2 aprile 2012

Complimenti !


Como, 31 marzo 2012 - Con la notte appena trascorsa, si è concluso il progetto “Emergenza Freddo 2102”, avviato a Como a inizio gennaio. L’obiettivo era offrire un’accoglienza notturna, nei mesi più freddi dell’anno, alle persone senza dimora che non trovavano posto nelle strutture di accoglienza già presenti in città. Durante questi tre mesi, sono state accolte quasi cento persone, in prevalenza uomini, e con una presenza di undici donne.
Gli ospiti, accolti nelle tende installate nell’area adiacente alla Chiesa di Sant'Abbondio, hanno rappresentato un gruppo eterogeneo per nazionalità ed età: 25 le diverse nazioni di provenienza (un quarto degli ospiti era italiano), con una decina di ospiti di età inferiore ai 26 annilo stesso numero più di 55, mentre la fascia di età più rappresentata è stata quella fra i 36 e i 45 anni.
Il progetto ha dato la possibilità ai senzatetto di sostare all’interno del “Tendone”, per periodi diversi, dalla sola giornata fino alla totalità del periodo, cioè quasi tre mesi. Il progetto, realizzato con l’installazione dicinque tende, una roulotte e un camper, per un totale di quaranta posti letto, è frutto della collaborazione fra ben diciassette enti ed associazioni, e ha visto impegnati oltre trecento volontari che si sono alternati nell’accoglienza serale e notturna degli ospiti.
“Un’esperienza – afferma la Croce Rossa Italiana di Como - che, dalle parole dei volontari, è risultata coinvolgente e positiva, anche e soprattutto per le relazioni instaurate con gli ospiti, in un clima generalmente sereno. Anche gli ospiti stessi sembrano aver apprezzato l’accoglienza e lo spirito che ha caratterizzato il progetto”. Il Comitato Provinciale di Como della Croce Rossa Italiana, a nome di tutti gli Enti coinvolti, esprime soddisfazione per come è stata organizzata e gestita l’iniziativa, e sottolinea in particolare l’importanza della finalità del progetto: rispondere con un intervento concreto all’emergenza climatica che espone al rischio, anche della propria vita, chi vive senza dimora. Ma evidenzia anche la forza della collaborazione: forse per la prima volta a Como, è stato possibile aggregare un numero così elevato di soggetti, pubblici e privati. Si è trattato di un esempio positivo di integrazione e di sinergia in vista di un medesimo obiettivo.

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