martedì 21 dicembre 2010

Sono molto vicini a noi!

Nuovi poveri, allarme a Rapallo

Uomo. Italiano. Cinquantenne. Disoccupato o divorziato. È questo l’identikit del nuovo senzatetto. Un identikit che sovverte ogni stereotipo: chi è costretto a dormire per strada non è lo straniero. Non è il tossicodipendente o l’alcolizzato. È l’italiano che, piegato dalla crisi economica, ha perso il lavoro. Situazione ancora più drammatica, quella delle persone che non solo hanno perduto l’impiego, ma che hanno visto anche andare in frantumi la famiglia: c’è chi, con il divorzio, ha dovuto lasciare la casa alla ex moglie e ai figli. E si è trovato così a dormire in strada.

Solo a Rapallo, l’associazione “Gli Ultimi” si sta prendendo in queste notti cura di una decina di persone – tutti uomini, tutti italiani, quasi tutti sui 50 anni di età – che, nonostante le temperature rigide, non avendo altri ripari dormono all’aperto. Soprattutto alla stazione ferroviaria di Rapallo, oppure nell’area dell’ex scalo merci o, ancora nella zona dell’auditorium delle Clarisse. E proprio dall’associazione “Gli Ultimi” arriva un appello alla città: servono coperte, per dare una mano a queste persone. Perché il freddo è il nemico peggiore: l’altra notte, un clochard di 54 anni è morto stroncato dal gelo, a Torino.

È dal novembre 1995 che i volontari dell’associazione “Gli Ultimi”, fra le varie attività – dai corsi di italiano per stranieri alla distribuzione di alimenti alle famiglie indigenti – di sera sono in strada, a Rapallo, per distribuire bevande calde e coperte a chi ha bisogno. «Dal 1995 a oggi i senzatetto sono cambiati – dicono i volontari dell’associazione – Se prima c’era soprattutto chi aveva problemi di tossicodipendenza, ora chi dorme all’aperto è soprattutto l’italiano che si è trovato per strada dopo aver perduto il lavoro o dopo aver affrontato un divorzio. La situazione è doppiamente difficile: perché chi si trova in strada a 50 anni, dopo una vita passata con una casa e un lavoro normale, non sa vivere così. C’è chi finisce per alzare un po’ il gomito per cercare di contrastare il freddo. E, passati i fumi dell’alcol, queste persone che diventano sempre più deboli e spesso si ammalano».

Sono in cinque i volontari dell’associazione “Gli Ultimi” che fanno il giro serale, a Rapallo: portano bevande calde, coperte. Un po’ di conforto. Chi si è trovato all’improvviso in strada non ne va certo fiero. E, per questo, non si confida volentieri. «Cerchiamo di dare anche un supporto psicologico – continuano, dall’associazione – perché è molto facile che queste persone, che nel giro di poco tempo si sono trovate in strada, cadano in depressione».

Instaurare un rapporto con questi nuovi poveri, però, spesso non è semplice prima di tutto per un motivo: sono persone che non amano raccontare le vicissitudini della vita che li hanno condotti a vivere in strada. Ogni giovedì, dalle 19 alle 20, in via Emiliani 32, l’associazione raccoglie e distribuisce generi alimentari alle famiglie bisognose e ai senzatetto.«Fra chi ha una casa ma ha lo stesso bisogno di aiuto ci sono persone che, per vergogna, mandano i famigliari a prendere il pacco con i generi alimentari».

L’allarme più grande, ora, viste le temperature è quello per i senzatetto: perché più volte, non solo a Rapallo ma in tutto il comprensorio del Levante, si è parlato, negli anni, della realizzazione di un centro per accoglierli, di notte. Un progetto che però non si è mai concretizzato.

«Nel ponente ligure sono state trovate delle soluzioni ma anche nelle grandi città come Firenze – spiegano all’associazione – basterebbe un centro riparato, per la notte. Ora, invece, queste persone o dormono nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Rapallo o direttamente all’esterno». Intanto, per chi volesse dare un aiuto, servono coperte: si possono portare direttamente in sede, al giovedì, in via Emiliani 32.

fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2010/12/20/AMzivSXE-rapallo_poveri_allarme.shtml

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