giovedì 5 novembre 2009

Non dimentichiamoli!

">Influenza A 05 novembre 2009
| Angelo Bocconetti

Secolo xix

Il contagio va più veloce della burocrazia: il ministero della Salute non ha fatto in tempo, ieri pomeriggio, nel briefing fissato per monitorare la crisi, a fissare in 21 il numero dei decessi per l’influenza A H1-N1, che il dato doveva essere già corretto. A ieri sera, infatti, i decessi provocati dalle complicanze legate alla pandemia erano già diventati 24. Le persone già vaccinate, secondo i dati ufficiali, sarebbero oltre 40 mila, ma le Regioni, ieri pomeriggio, in un duro faccia a faccia con il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, hanno lamentato ritardi nella consegna e, soprattutto, una drammatica carenza di farmaci. Questo pomeriggio Fazio sarà in Parlamento per fare il punto della situazione. Ieri sera, a “Porta a Porta” il vicemininistro ha spiegato che il boom di casi e di decessi di influenza A a Napoli è dovuto prevalentemente a due fattori: «Promiscuità e clima. In Campania - ha sottolineato Fazio - si muore di più perché in questo momento c’è molta più influenza, quasi il doppio. L’influenza parte da un focolaio e poi si diffonde. Si è sviluppata particolarmente a Napoli perché ci sono situazioni di promiscuità, persone che vivono in molti in una casa, e a Napoli diverse situazioni sono così, più che al Nord. E poi ci sono state condizioni climatiche particolari. In ogni caso - ha chiarito il viceministro - è normale che in un Paese non ci sia uno sviluppo costante. E comunque non ci sono evidenze che ci sia un “caso Napoli”».

Nel triste bilancio di ieri, due delle vittime registrate erano piemontesi. Ad Alessandria è morto un ragazzo di 14 anni. Era ricoverato nel reparto di rianimazione pediatrica per le complicazioni provocate dal contagio: le sue condizioni erano già critiche, in quanto affetto da una grave forma di insufficienza respiratoria, oltre ad altre gravi patologie. Lunedì scorso era deceduto un altro ragazzo, diciassettenne, di Vercelli. Era ricoverato per una rarissima malattia metabolica (la Mucolipidosi) e l’influenza ha provocato irrimediabili complicazioni che hanno compromesso le funzioni vitali. Due casi “sospetti” di contagio sono stati segnalati in Liguria, a Lavagna. La Asl 4 di Chiavari ha confermato il ricovero, «per accertamenti» di due donne, entrambe trentenni. Le loro condizioni, in ogni caso, non sarebbero gravi.

Sempre ieri ci sono state le prime due vittime anche a Roma. E sono altrettanti i casi limite. È morto, ad esempio, un medico radiologo in servizio agli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno. Era obeso, iperteso e diabetico, ma due giorni fa, sebbene influenzato, aveva deciso di recarsi egualmente al lavoro. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al decesso; ha, però, contagiato almeno altri sei colleghi. Nell’ospedale pediatrico Bambin Gesù è morta Chantal, ragazza afflitta fin dalla nascita da fibrosi cistica: «Non doveva stare in quel reparto: era un’adulta! - ha accusato la sorella minore - non l’hanno curata a dovere». A Napoli la decima vittima è un clochard che viveva in una casa famiglia, con gravi handicap cerebrali.

Il virus si sta diffondendo con velocità inattesa: lo stesso Istituto Superiore della sanità ha spiegato che è stato raggiunto già in questi primi giorni di novembre un livello di incidenza pari al 9 per mille. Superiore all’incidenza dell’influenza stagionale degli anni precedenti. Quasi mezzo milione di italiani sono stati contagiati: soprattutto i bambini nella fascia di età tra 5 a 17 anni (il 33% dei casi segnalati). Le regioni più colpite sono Campania, Lombardia ed Emilia. I bambini fino a 4 anni, invece, sono rimasti contagiati maggiormente nel Lazio.

«Il rischio - dicono gli esperto – è che i vaccini arrivino quando la pandemia ha già superato il picco massimo. Il momento critico dovrebbe, infatti, arrivare ben prima di Natale». Fazio, ieri pomeriggio, ha incontrato le Regioni per fare il punto sulla distribuzione del farmaco. Riunione tempestosa, dove molti rappresentanti delle Regioni hanno lamentato la scarsità di vaccino messa a disposizione. Molti governatori si sono lamentati per l’atteggiamento del viceministro alla salute che ha “scaricato” sulle loro spalle la responsabilità delle difficoltà distributive. Questo pomeriggio Fazio sarà in Parlamento per fare il punto sulla pandemia e sulla vaccinazione. «Sarebbe ora che la smettesse di dire tutto ed il contrario di tutto» è l’accusa mossagli da Rosy Bindi, ex ministro della Sanità.

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