domenica 25 gennaio 2009

Ogni tanto si sorride!

Antonino, il clochard adottato dal rione




Antonino è un clochard palermitano che ha scelto di avere il cielo come tetto. La sua casa è il marciapiede di Via Isaac Rabin, nel quartiere Montepellegrino. Ha un divano, un letto, cibo e giornali. I residenti del quartiere hanno deciso di adottarlo e offrirgli ciò che può essergli utile. C' è chi gli porta cibo, vestiti e chi si sofferma a parlare con lui. Nella zona, tutti lo conoscono e tutti si domandano quale sia il futuro di quest' uomo e della strada in cui vive. «è qui da sei mesi - dice Dario Davì, 40 anni, portavoce dei residenti - ha colonizzato una parte del marciapiede, attrezzandosi come può per vivere. Con l' arrivo dell' inverno, ha iniziato ad avere problemi e così molti di noi si sono impegnati per aiutarlo ad affrontare il freddo. Passo da questa strada ogni giorno e, all' improvviso, mi sono posto alcune domande, dal punto di vista umano e sociale. Mi chiedo come sia possibile che nessuno intervenga per aiutare quest' uomo». Antonino, intanto, sorride ai passanti e racconta la sua storia a chiunque voglia ascoltarlo. «Io non me ne vado di qui perché sto bene - dice - ho una moglie e due figli, ma non li vedo quasi mai. Ho viaggiato tanto e quello che chiedo adesso è di essere aiutato. Non chiedo l' impossibile. Voglio solo poter mangiare e dormire. Questo marciapiede è bello e la gente è gentile. Dove dovrei andare? Non ci sono altri posti. Non c' è nulla fuori di qui. Questa è la mia casa». Ogni giorno, Antonino attraversa la strada e si ferma in Piazza Generale Cascino. Entra nei negozi e raccoglie quello che gli viene offerto. «Qui ha trovato la sua casa - dice Francesco C., residente - è libero e felice e noi non possiamo dire nulla perché non fa male a nessuno. Tutto il quartiere è solidale con lui». Tra gli amici, anche Salvatore Correnti, titolare della pizzeria Niagara «Gli offro il caffè quando viene - dice - e ho provato ad interpellare Biagio Conte, ma mi ha risposto che non c' è posto nel suo Centro. Noi facciamo il possibile per farlo sentire a casa». è mezzogiorno, quando Antonino si ferma a parlare con Dario. «Come stanno i bambini?», gli domanda. Nella sua voce, c' è l' allegria di chi vive in un mondo tutto suo, ma c' è anche il calore di chi è grato alla gente che lo circonda. «Oggi - continua Dario - la maggior parte della gente è talmente presa dai propri problemi e dai ritmi così veloci, che resta indifferente davanti a certi disagi sociali. Noi siamo più fortunati di Antonino e cerchiamo di aiutarlo come possiamo». v.c.

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