LAMENTO DI UN CLOCHARD. Notti insonni, notti da 
incubo le mie, vissute da sveglio con l’angoscia di dover finire con il 
piattino in mano oppure fuori il cancello della villa di un industriale o
 di un ricco parlamentare-ce ne sono tanti-a chiedere un po’ di pane, 
come faceva l’eroe Ulisse all’interno della sua casa 
invasa dai Proci. Di certo non avrò la necessità di travestirmi per non 
essere riconosciuto perché l’indigenza ha già trasformato i miei tratti 
fisionomici. Mi sta capitando di tutto. Ho avuto la cattiva idea di 
lamentarmi della mia condizione con un amico di Cesenatico e lui mi ha detto che sono un “patacca”. L’altra mattina, il mio vicino di casa, nel salutarmi con ironico sorriso ,mi ha detto che ho assunto l’aspetto di un “clochard”. Che “délicatesse”!
 Tanto la forma non cambia la sostanza. Ci sono persone che godono 
quando possono offendere un loro simile, specialmente se povero e 
indifeso come me. Si dice che il cane morde sempre lo stracciato, ovvero
 il povero. Il pasciuto barboncino di un ricco
 gioielliere che abita nel palazzo dove abito, dopo avermi lanciato 
un’occhiata di disprezzo ha cominciato a ringhiare. Di tutto questo, chi devo ringraziare?
DI TUTTO QUESTO, CHI DEVO RINGRAZIARE? In “primis” l’Euro, poi chi ha governato l’Italia dal dopoguerra ad oggi.
 So di non dire nulla di nuovo, ma ripetere una cosa giusta, una 
sacrosanta verità, anche se nota, mi fa star meglio. Per uno come me, 
c’è ancora qualche speranza di un futuro migliore? Intendo mettere il 
piatto sulla tavola, accendere la stufa nei giorni di neve e di freddo 
come quelli che stiamo attraversando. Non sono un economista e nemmeno 
un politologo e allora chiedo al Presidente Monti e all’illustre Prof.Sartori
 una parola di speranza e di conforto. Loro due potrebbero spiegarmi 
qualcosa, suggerire un toccasana per lenire le mie sofferenze 
economiche.
L’ITALIA, UNA NAVE COMANDATA DA CHI? Mi chiedo 
ancora se qualcuno riuscirà a raddrizzare la “barca” Italia,quasi 
affondata perché pilotata, da oltre mezzo secolo, da “comandanti” meno 
capaci ed accorti del comandante Schettino. Lui si è distratto davanti alle bellezze dell’isola del Giglio mentre i “comandanti”
 che hanno gestito il Paese hanno ottenuto lo stesso risultato non 
distraendosi, ma concentrandosi a porre in essere ,con bieco cinismo e 
grande avidità, le più becere “diseconomie di percorso”. 
Credo di aver letto,da qualche parte,che la parola democrazia ha assunto
 il nuovo significato di libertà per i forti-violenti-prepotenti. Fare 
del qualunquismo è grave colpa morale ma, in altri periodi, il popolo si sarebbe ribellato
 per appendere i ladroni di Stato ad una forca innalzata davanti al 
Parlamento. Quelle persone, al posto del comandante Schettino, avrebbero
 venduto motori e suppellettili della nave Costa e non si sarebbero 
limitati ad offrire un pranzo ad una bella straniera, ma avrebbero 
imbarcato gratis un intero plotone di battone. Pardon! Di “escort”.
 Schettino pagherà da solo le proprie colpe, se saranno dimostrate, 
mentre chi ci ha distrutto è già morto, oppure l’ha fatta franca. Alle prossime elezioni molti di quei signori verranno rieletti e torneranno a decidere del nostro destino.
Torneranno alle loro greppie : stipendi d’oro,sistemazioni pronte per
 i loro figli, parenti ed amici,viaggi gratis su treni,aerei e navi, 
auto di servizio con scorte armate che fanno tanto “scic (chic)” e danno prestigio,succulenti e raffinati pranzi al “Transatlantico”
 a base di aragoste,ostriche e” champagne” a costo di pochi Euro. Salvo 
poi a tornare nei loro collegi per indossare abiti più modesti e andare a
 pranzo in qualche bettola dove ordinano maccheroni al ragù e baccalà 
fritto.Tornano al vecchio menù, altrimenti i voti non arrivano. Mi fermo
 qui per evitare il voltastomaco ben sapendo che se uno di quei signori 
dovesse leggere quel che scrivo, penserebbe subito,”fatti eleggere anche tu invece di lamentarti”. Mi hanno tolto tutto, hanno fatto a pezzi anche quell’ideologia in cui credevo.
 Qualche tempo addietro chiesi ad un politologo se la colpa dei nostri 
mali dobbiamo attribuirla anche a meccanismi politico-istituzionali 
ormai obsoleti. La sua risposta fu no! 
Aggiunse anche che la divisione dei poteri indicata da Montesquieu 
nell’Esprit des lois, è una teoria ancora e insostituibile,così come 
pure il “Contratto Sociale” di Rousseau. Confermò inoltre che la democrazia
 è la più perfetta forma di governo, cosa che ho sempre saputo e 
creduto,ma che negli ultimi tempi mi ha creato dubbi e incertezze. Sono i
 fatti,i risultati che contano e che sono stati negativi. Un fallimento 
che ha messo tutti noi italiani in ginocchio e ci costringe a leccarci 
le ferite. In tanti come me si contano i pidocchi mentre altri, che 
hanno raggiunto il successo in qualsiasi campo,dispongono di ricchezze 
che non si erano viste nemmeno al tempo dei Re e dei Faraoni. Siamo 
stati governati da incoscienti che hanno toccato il fondo delegittimando
 anche la Magistratura,corpo ancora sano dello Stato,per la maggior 
parte di noi Italiani ancora sacro. Mi viene da gridar loro, non tirate 
più la corda! Oggi la ghigliottina non sarebbe più azionata a mano,ma 
elettronicamente e con una velocità da spavento,tale da far piazza 
pulita dei nemici dello Stato in brevissimo tempo. Il progresso 
agevolerebbe anche una eventuale rivoluzione. Non ci avete anestetizzati
 abbastanza, siamo ancora svegli e lucidi, per di più molto incazzati.
Penso a tutto questo,ma cerco anche di pensare all’altra vita da quando un amico cattolico-praticante mi ha assicurato che mi sarà consentito l’accesso in Paradiso
 in virtù delle privazioni e mortificazioni patite sulla terra. Tanto 
per cominciare dovrò presentarmi ripulito e con abbigliamento più che 
decente,cosa che in questo momento mi manca. Non credo che qualcuno, 
fornito di ricco guardaroba, penserà di prestarmi un abito sapendo che 
non tornerebbe più indietro. Quel viaggio è senza ritorno. So per certo 
che anche l’abito fa il monaco e che in chiesa ognuno vuole andare ben 
vestito. Figuriamoci in Paradiso! Pensate agli abiti, ai paramenti 
ricamati in oro indossati da cardinali,vescovi e preti durante le 
funzioni religiose. Mi sono accorto,negli ultimi tempi, che quando 
incrocio qualcuno per strada, quello scende dal marciapiede per evitare 
anche di sfiorarmi. Mi hanno spiegato che la miseria, quella che non si 
può nascondere, ha un “odore” particolare che nessun deodorante può 
camuffare. Tempi duri per quelli come me! Secondo le previsioni di 
economisti ottimisti potremo uscire dal guado non prima che siano 
trascorsi 5 o sei anni : il tempo necessario per diventare piùi vecchio 
di quel che sono, ammesso che avrò salute e fortuna.
Chi ci governa si mantiene ancora bene e molti di loro hanno 
raggiunto o superato gli ottant’anni . Non si stancano mai, sono 
indistruttibili, mentre governanti di altri paesi alla loro età sono già
 stati rimpiazzati da persone più giovani ed efficienti.S oprattutto 
motivate e con maggiore entusiasmo. Il Sindaco di Firenze Renzi
 , mi sembra non più tanto giovane perché rottamato da chi voleva 
rottamare. Se scendessero la soglia dell’età per l’elezione al 
Parlamento spingerei a presentarsi candidato il mio adorato nipotino 
Gian Marco che il prossimo 12 febbraio compirà quattro anni. Un’età 
giusta per governare meglio di quanto fatto finora, se non altro perché 
più lucida degli ottantenni ancora a cavallo.
AMICIZIA, LA PAROLA CHE SCALDA IL CUORE. Oggi mi sento 
un po’ meglio del solito anche perché ho tre amici di infanzia che mi 
vogliono bene e che non mi hanno abbandonato. Abitano tutti e tre a Cervia, sono generosi e ognuno di loro mi ha spedito un pacco-dono. Paolo Ferretti mi ha inviato una piadina degna di essere spedita alla tavola del Papa, come il sale dolce di Cervia. Paolo è un tipo” sui generis”, genialoide; credo imparentato con Papa Mastai Ferretti e forse anche con Carlo Magno.Uomo
 d’ingegno : pittore, scultore, ceramista,chimico ,inventore quasi 
approdato alla scoperta del moto perpetuo , manipolatore-trasformatore 
della materia e poi…e poi non ricordo più le altre cose.L’altro amico è Piero Focaccia,omonimo
 del noto cantante. Lui mi ha spedito ed ho ricevuto alcune bottiglie di
 Sangiovese e di Lambrusco, del sale dolce di Cervia. Piero è veramente 
particolare. Da qualche hanno soffre di disturbi alla vista e pensare 
che da ragazzo aveva due occhi grandi quanto due fanali che tutti gli 
invidiavano . E’ proprio vero che gli occhi sono come le schioppettate.
 All’nvidia ho sempre creduto. Piero, da giovane ha girato il mondo in 
lungo e in largo a bordo di una potente BMW . Chimico,istruttore di 
nuoto dal fisico atletico,da” tombeur de femmes”.
Da giovanotto non si è fatto mancare niente, anche perchè da 
istruttore di nuoto guadagnava in un giorno quel che un’impiegato 
guadagnava in un mese.Non essendo insensibile al fascino 
femminile,soprattutto non avendo preconcetti di nazionalità e di razza, 
ha dato felicità a giovani tedesche, inglesi, francesi, ungheresi e 
polacche . Tutte tornate a casa contente e con debito di gratitudine. 
Piero amava liquefarsi sulla graticola del piacere. Boia di un Rumagnol !
 In quel tempo anche alla gatta ha tirato il pelo. Il terzo amico è Alberto Della Casa,un pittore rivoluzionario che appoggia cibo e colori sul libro “ Il capitale” di Karl Marx.
 Un romantico,uno che tira con la fionda e spara con la carabina gli 
aerei militari americani quando passano sopra il suo orto .Lui mi ha 
spedito verdura fresca colta nel suo orto e un pollo ruspante cresciuto 
come un figlio che, per cucinarlo, ho consumato una bombola di gas. Sul 
balcone della sua villa che lui chiama casa colonica, sventola una 
bandiera rossa con falce e martello. L’unica coperta che lo scalda.
Fonte: http://www.romagnagazzette.com/2012/02/11/il-lamento-di-un-clochard-ritratti-del-nostro-paese-e-per-tutto-questo-chi-ringraziare/
 
 
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