domenica 4 aprile 2010

Non Hanno tutti questa parsimonia!

Il clochard da 1,2 milioni di euro (in azioni)

di Chiara Beghelli - Il Sole 24 ore ( fonte : http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/skelleftea-ricchezza.shtml?uuid=6f3f9108-3e57-11df-8de1-3e8fe97f3b0b&DocRulesView=Libero )

2 aprile 2010

Anche se è affacciata sul Mar Baltico, nel nord della Svezia, la ricchezza di Skellefteå non viene dalla pesca del merluzzo né dal taglio delle betulle, ma dalle miniere d'oro. Il dna dei suoi 35mila abitanti è quello dei minatori e cercatori di fortuna, abituati ad avere a che fare con metalli preziosi. A Skellefteå ha vissuto per 60 anni Curt Degerman, un clochard che ne ha passati 40 a vivere per strada, rovistando nei cassonetti per mangiare quello che ristoranti e fast food gettavano via. Ma ciò che lo aveva reso famoso fra i suoi concittadini era la forsennata caccia alle lattine di alluminio, attività che gli aveva fatto meritare il soprannome di "Burk-Curt" ("Curt lattina") e che gli permetteva di vivere, visto che vendeva il metallo come materiale da riciclo.Nel 2008, quando Curt morì nel sonno per un attacco cardiaco, i suoi parenti furono chiamati a occuparsi delle sue piccole cose. In casa trovarono 300 euro di spiccioli, ma la sorpresa fu minima a confronto di quella che ebbero quando misero le mani fra le sue carte: non solo Curt aveva 4.800 euro sul suo conto, ma anche 822mila euro di azioni e titoli in una banca svizzera, nonché 124 lingotti d'oro in una cassetta di sicurezza. In totale, una ricchezza di 1,2 milioni di euro.A quel punto un cugino che lo andava a trovare di tanto in tanto ha finalmente capito perché Curt passasse tutti i suoi pomeriggi nella biblioteca pubblica di Skellefteå a leggere accuratamente il "Dagens Industri", principale quotidiano finanziario della Svezia: Curt studiava l'andamento dei mercati e le quotazioni dei metalli, dati che usava per decidere in quali fondi investire i soldi che guadagnava con la vendita delle sue lattine. All'amorevole cugino Curt aveva lasciato la sua fortuna, ma quando la famiglia ha scoperto il tesoretto, anche altri parenti ne hanno rivendicato una parte. La battaglia legale è andata avanti per due anni e si è conclusa solo la scorsa settimana, quando la corte di Skellefteå ha stabilito un'equa spartizione dei soldi fra la famiglia. I vecchi della città avranno commentato che i tempi sono scambiati, a Skellefteå, perché la ricerca dell'oro si fa anche in tribunale e si diventa ricchi trovando lattine invece che pepite.

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