il barbone
L’incontrai mi sembrava un barbone
barba lunga vestito di stracci
tra le mani una bottiglia e un bastone
scarpe lercie private dei lacci
mi guardo’ come mi conoscesse
gli occhi spenti come spento il suo viso
butto’ giu’ due o tre colpi di tosse
alzo’ gli occhi mi fece un sorriso
mi fermai cercai dentro al vestito
mi guardo’ fece un cenno di mano
dalla bocca come un suono impastato
frasi strane pronunciate piano
alzo’ un poco il suo tono di voce
disse: sai non da sempre è cosi’
e il combatter per trovar la pace
non ti pare? Suvvia dimmi si
sai anch’io un giorno sono stato un signore
tante donne amici ricchezza
ma sai un sogno ha contate le ore
via i denari scompare l’ebbrezza
ho bussato sai a porte e portoni
ma gli amici scomparsi d’incanto
chiuse porte ormai spenti i lampioni
si confonde nel ridere il pianto
dei miei figli non so’ ormai piu’ niente
non li cerco non mi hanno cercato
il futuro non è piu’ importante
e’ un altro giorno come quello passato
mi guardo’ e una lacrima piano
nei suoi occhi ma era pure nei miei
poi sorrise mi tese la mano
non sbagliare non farlo se puoi.
barba lunga vestito di stracci
tra le mani una bottiglia e un bastone
scarpe lercie private dei lacci
mi guardo’ come mi conoscesse
gli occhi spenti come spento il suo viso
butto’ giu’ due o tre colpi di tosse
alzo’ gli occhi mi fece un sorriso
mi fermai cercai dentro al vestito
mi guardo’ fece un cenno di mano
dalla bocca come un suono impastato
frasi strane pronunciate piano
alzo’ un poco il suo tono di voce
disse: sai non da sempre è cosi’
e il combatter per trovar la pace
non ti pare? Suvvia dimmi si
sai anch’io un giorno sono stato un signore
tante donne amici ricchezza
ma sai un sogno ha contate le ore
via i denari scompare l’ebbrezza
ho bussato sai a porte e portoni
ma gli amici scomparsi d’incanto
chiuse porte ormai spenti i lampioni
si confonde nel ridere il pianto
dei miei figli non so’ ormai piu’ niente
non li cerco non mi hanno cercato
il futuro non è piu’ importante
e’ un altro giorno come quello passato
mi guardo’ e una lacrima piano
nei suoi occhi ma era pure nei miei
poi sorrise mi tese la mano
non sbagliare non farlo se puoi.
Autore : Andrea Sergi Fonte:http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-3480
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