lunedì 27 ottobre 2008

Barboni a Roma

ROMA: COPPOTELLI.
CIRCA 7MILA CLOCHARD, MA SE NE PARLA SOLO QUANDO ACCADE QUALCOSA.

Roma, 23 ott. - (Adnkronos) - "Ieri il barbone polacco aggredito alla Garbatella, sette giorni fa la morte di un rumeno trentunenne a Boccea, ad agosto tentativi di stupro o accoltellamenti… Esiste una porzione di umanita' ai margini e spesso invisibile che deve essere riportata alla visibilita' delle istituzioni. Nelle citta' della nostra regione non e' difficile accorgersi di cittadini invisibili che vivono al limite della tollerabilita' fisica, al limite del disagio dell'abbandono e dell'isolamento... nelle strade, nei treni, nei dormitori, nelle mense sociali oppure in sistemazioni improvvisate". Lo ha dichiarato in una nota Anna Salome Coppotelli, assessore alle politiche sociali della Regione Lazio, sottolinendo che ''sono circa 7mila i senza fissa dimora solo a Roma'', ma ''se ne parla solo quando diventano un fatto di cronaca''. "I fondi che l'assessorato ha stanziato per affrontare le emergenze sociali -ha continuato- come l'assegnazione di 10 milioni di euro ai comuni per i servizi di mensa sociale e di accoglienza notturna, sono interventi che non possono prescindere dal lavoro quotidiano svolto dalle associazioni e dal volontariato di matrice confessionale e non. Ma ciascuno di noi -ha sottolineato l'assessore- puo' contribuire ad attivare un circuito di inclusione sociale anche attraverso una semplice segnalazione ai servizi sociali". "Le persone senza fissa dimora -ha proseguito Coppotelli- costituiscono un gruppo eterogeneo al loro interno che include sia i cittadini italiani che gli stranieri privi di permesso di soggiorno. Inoltre, vanno considerati anche i profughi e i nomadi, quindi una realta' variegata ma accomunata dallo stigma sociale e dall'esclusione. Persone che si trovano spesso nell'impossibilita' di rivendicare il rispetto dei propri diritti -ha aggiunto- e i dati relativi al 2007 della mensa di Sant'Egidio per i senza fissa dimora aiutano a comprendere meglio alcune caratteristiche attuali del fenomeno".
"Durante l'anno - ha riferito l'assessore - la mensa ha ricevuto 5200 stranieri e 208 italiani. L'eta' media all'arrivo alla mensa e' stata di 43 anni per gli italiani e di 28 anni per gli stranieri. Le nazionalita' piu' presenti sono state in ordine di frequenza: Afghanistan (44,9%), Romania (24,4%), Italia (5,6%). Tra di essi molti richiedenti asilo e un numero rilevante di minori. Gli interventi a favore degli homeless -ha continuato- vanno ripensati tenendo presente la multidimensionalita' della poverta', la vulnerabilita' e la cronicizzazione di patologie tipiche". "In altri termini -ha spiegato- e' necessario superare la frammentazione dei servizi e potenziare le politiche specifiche destinate alle persone senza dimora. Per pensare e vivere la cultura dell'accoglienza e della convivenza civile non come indifferenza, confusione o sopraffazione, ma come prospettiva di arricchimento per tutti dobbiamo promuovere una comune cultura del rispetto, del dialogo e dell'impegno". "Con semplicita' -ha continuato Coppotelli- dobbiamo riconoscere che i valori che danno senso alla vita non sono tutti nella nostra cultura o negli stili di vita riconosciuti come socialmente accettabili. I diritti sono il valore attorno al quale costruire un sistema, una comunita', un individuo. Realizzare una nuova coscienza sociale, nella consapevolezza dell'umanita' che ci rende uguali, -ha concluso- e' un obiettivo che deve essere perseguito, soprattutto in questo momento di grande disorientamento e di paure per il futuro, come singoli e come membri di una collettivita' e che significa ricorrere a tutti gli strumenti della conoscenza e della creativita' umana".

Il Riformista - 23/10/2008

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